sabato 17 febbraio 2018
Xingyiquan - Bologna 8 aprile 2018
Nel lontano 1990, al ritorno dalla mia esperienza militare, decisi che avrei dedicato le mie energie e la mia pratica alla ricerca nel mondo interno, perchè secondo me lì si trovava quello che serviva a coltivare un equilibrio ottimale di corpo e mente, cioè di muscoli e intelligenza corporea. Venivo da tredici anni di Kungfu (Gongfu), tra Shaolin, Tamtui, Tanglang, Baguazhang, e ancora Wingchung, Wushu, Taijiquan, in gran parte con il mio maestro e grande amico Stefano Bellomi. Con lui ne avevamo fatte di esplorazioni e di ricerche! Al di là della pratica quasi quotidiana, avevamo fatto dimostrazioni ovunque, scritto articoli, arbitrato gare, vinto gare, fatto viaggi, incontrato maestri, scoperto nuove pratiche che al tempo erano quasi esotiche, ma che oggi si trovano dappertutto.
Il primo sistema di combattimento "interno" per eccellenza in questa fase di scoperta fu per me lo Xingyiquan. Rappresentava il mio ideale di sintesi marziale, poca tecnica, una dozzina di movimenti di animali. Era l'ideale, per me che venivo da una scuola dove esistevano decine di forme a mani nude, decine di combattimenti "promessi", armi, esercizi di riscaldamento, posizioni, e via via tutto quello che con Stefano avevamo accumulato per creare un curriculum ancora più bello e pieno. E' stato un tempo incredibile, quando stai costruendo qualcosa ma sei talmente dentro al processo che non vedi il disegno globale. Non rimpiango quegli anni, che hanno creato la mia solida base di pratica, ma avevo bisogno di sintetizzare e focalizzare su poche cose.
Lo Xingyiquan lo avevo già intravisto in giro per il mondo, ma il primo che mi diede una visione sistematica e completa, integrata con la sua ricchissima filosofia fu il maestro ed amico Yves Kieffer, una delle colonne della scuola del maestro George Charles e della scuola San Yi Quan - Dao Yin. Ci conoscemmo tramite amici ad un seminario di Wing Chung, e da allora è nato un rapporto di amicizia e di condivisione che dura fino ad oggi. Insieme abbiamo scritto "Il Kungfu", un libriccino che cerca di riassumere questa arte e che ha lasciato una impronta molto positiva nei lettori, nonostante oggi sia superato dalla tecnologia della comunicazione. In seguito abbiamo seguito insieme gli insegnamenti di Wang Qiang, maestro di Dachengquan e Qigong, in Francia.
Da Yves appresi la base, e da lì cominciò il lungo viaggio di scoperta, in genere incrociando le braccia durante i seminari che tenni e che ricevetti dal 1990 in poi in Francia, Germania, Scozia, States, Svizzera, Croazia e via via. Le persone qualificate con cui ho studiato sono molte, da Aarvo Tucker ad Allen Pittman, da Henry Look alla scuola del maestro Wang Shujin, a volte con personaggi meno noti ma non meno validi, oppure con amici di pratica provenienti da metodi diversi, condividendo pugni e racconti dei rispettivi insegnanti. Ho tradotto e raccolto in un piccolo testo, "L'arte della semplicità", alcune interviste e articoli sullo Xingyiquan che mi sembravano importanti per una buona conoscenza e una degna pratica. Ai tempi in cui si spedivano ancora lettere, avevo una fitta corrispondenza con alcuni maestri negli States, tra cui un grandioso Kenneth Cohen in Colorado, a cui devo molto.
Quello che porterò a Bologna domenica 8 aprile 2018 sarà il risultato di quasi quarant'anni di pratica e ricerca. Pochi punti essenziali, lavoro e comprensione, e poi raffinare, ripetere, trasformare. Essenzialità, flessibilità e velocità: Xingyiquan è semplice in apparenza, ma non facile se si vuole andare in profondità. A me è servito fare esperienza in molte altre direzioni, dal Baguazhang al Taijiquan da combattimento al Krav Maga, per poi tornare a capire la saggezza del nonno Xingyi. E' stato uno dei metodi più diffusi in Cina nei secoli scorsi per il suo accento sui fondamentali e sulla solidità, ed anche la prima vittima della diffusione del Gongfu, perchè non ha paillettes e lustrini per catturare l'attenzione del praticante di oggi. Nello Xingyiquan originario c'era molto di quello che Wang Xiangzhai ha estratto per codificare l'Yiquan: semplici pezzi da mettere insieme, capire e lavorare per raffinare le qualità del corpo-mente-spirito e uno spirito killer.
Xingyiquan è uno straordinario focalizzatore, come una lente d'ingrandimento quando si vuole concentrare la potenza del sole in un punto per dare fuoco. Senza lo Xingyiquan non sarebbe possibile capire il senso della linea retta nel Baguazhang, e viceversa senza Baguazhang non si possono capire gli animali e le microtorsioni nascoste accuratamente nello Xingyiquan. Non si tratta di imparare forme, ma di capire i fondamentali, e lavorare con corpo e mente insieme, spesso un'impresa per chi si fida troppo della sua forza fisica o troppo delle sua intelligenza. Una volta il corpo aveva la prevalenza, oggi lo ha la mente. Rimettere la mente al suo posto e fare sudare il corpo e farli dialogare insieme è una garanzia per combattere, per la salute e per stare bene.
Bologna, 8 aprile 2018, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
Aperto a tutti i livelli, ci saranno spunti e lavoro per tutte le capacità.
Incontri 2018 Europa
Anche quest'anno saremo in giro per il mondo a dare qualche corso di Neijia. Tutti i miei istruttori e allievi sono invitati a prendervi parte e accompagnarmi, se ne hanno la voglia o l'opportunità, perchè si tratta sempre di incontri dove si porta a casa moltissimo, sia in termini tecnici che umani.
Bologna, 8 aprile 2018, mattino e pomeriggio
Lo Xingyiquan è l'anima del Gongfu cinese, un'arte con centinaia di anni di storia e di raffinamento. Conoscere lo Xingyi è uno dei modi più sicuri per entrare nell'ottica marziale interna e comprendere le dinamiche sottili dell'arte del combattere. L'obiettivo è di dare una visione dei principi fondamentali dei Cinque Movimenti, il lavoro di preparazione e le chiavi interne per lavorare lo Xingyiquan in profondità.
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14 e 15 aprile 2018, "Archipel" a Strasbourg (Francia)
Dopo vent'anni è con grande piacere che torno a Strasburgo per un incontro su Baguazhang e Taijiquan presso la scuola "Yang Jia Mi Chuan" del m.o Frederick Plevniack a Strasburgo (Francia) ad aprile 2018. Frederic è un appassionato di spada, una persona squisita e membro di una associazione molto viva, che tra l'altro ha creato il più longevo evento del Taijiquan in Europa, i famosi "Rencontres Jasnieres". Nello studio delle basi del Baguazhang andremo ad esplorare tutti i punti di contatto tra queste due arti interne e rivedendo alcuni degli esercizi più utili per allenare il corpo in modo ergonomico ed efficace.
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Dal 6 al 13 luglio 2018, Università di Stirling, Scozia (UK)
Il mio consiglio è di non perdere l'occasione di partecipare al principale avvenimento europeo di Neijia a luglio 2018: una settimana di Taiji, Neijia, Qigong, Tuishou e armi, il tutto nella cornice spettacolare dell'università scozzese di Stirling. Oltre vent'anni di esistenza l'hanno rodata a perfezione, ed è sempre un grande momento per confrontarsi e scoprire tanta buona pratica e tanti nuovi amici. Il nostro Baguazhang sarà uno dei grandi protagonisti in questo incontro con lo studio del Rushou durante i corsi settimanali.
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Dal 30 giugno al 4 luglio 2018, isola di Pellestrina, Venezia (Italy)
Per i Veneti e gli Italiani un appuntamento "in famiglia": un incontro che esiste da più di trent'anni creato dal maestro Franco Mescola di Venezia ed a tutt'oggi un momento di incontro e di scambio/crescita personale molto interessante nel panorama italiano. Insegnanti esterni si alternano nell'insegnamento agli insegnanti de CRT nella pratica del Taijiquan e del Qigong. Il contesto naturale, l'isola di Pellestrina nella laguna veneta, e l'alloggio spartano lo rendono un'esperienza molto intima.
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Taiji Forum, settembre 2018 ad Hannover (DE)
Aleggia ancora un certo mistero intorno al terzo incontro europeo di Hannover del 2018 e sui suoi temi, che comunque avranno verranno comunicati da qui a breve. Anche quest'anno l'organizzatore, il maestro Nils Klug, ci ha aperto le porte per andare ad insegnare, ed abbiamo colto l'occasione per tornare ad Hannover. Il tema sarà sul lavoro a due e sull'ascolto, quindi un altro capitolo fondamentale per entrare nel vivo della pratica marziale sottile.
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