giovedì 28 dicembre 2017

Non paura



Uno dei più grandi regali che possiamo offrire agli altri è di diventare la dimostrazione di non attaccamento e di non paura. 
Questo è un insegnamento vero, più prezioso di qualsiasi denaro o risorsa materiale. 
Molti di noi sono molto impauriti e questa paura distorce le nostre vite e ci rende infelici. 
Ci attacchiamo agli oggetti e alle persone come una persona che sta affogando si attacca si aggrappa ad un tronco che galleggia. 
Praticando la realizzazione della non discriminazione, vedendo l'interconnessione di tutte le cose e la loro impermanenza, e condividendo questa saggezza con gli altri, facciamo il regalo della non paura. 
Ogni cosa è impermanente. 
Questo momento passa. 
Le persone se ne vanno. 
Ma la felicità è ancora possibile.
- Thich Nhat Hanh, "Come amare" 
Buon Natale!

giovedì 7 dicembre 2017

Il tempo


L’allodola

canta per tutto il giorno,

ed il giorno non è lungo abbastanza.


Matsuo Basho

(1644 – 1694)

sabato 2 dicembre 2017

Collezione di figurine



"Pensa che ironia, Gigio, scoprire dopo vent'anni di pratica che le cose importanti nelle arti marziali si imparano, ad esempio, già nei primi sei mesi di boxe o di un'altra pratica. E tu hai girato in tondo per vent'anni per niente o quasi... ", mi dice stamattina Sergio durante la nostra sessione di sparring in garage. Bum, colpito dentro e fuori. Con Sergio è normale non vederlo e sentirlo solo. Sembra un pensiero peregrino: si  praticano mille tecniche, mille forme e mille sistemi, ma l'efficacia e l'essenza marziale si nasconde nelle cose semplici. E questi vale anche e soprattutto nel Baguazhang e nel Neijia, se lo si vuole capire bisogna semplificare tutto, come in matematica.

Forse oggi l'efficacia in un contesto reale non è quello che viene ricercato: insegnare arti marziali comporta oggi troppi rischi, troppe responsabilità e richiede un impegno che appare smisurato ad un neofita-cliente: "Non finisci mai di imparare, se tiri dentro davvero scopri che la pratica è dura, e dura fino alla fine della tua vita, non arrivi mai a raggiungere un punto finale. Questo fa paura". E bravo Sergio. Ho una grande stima della sua concretezza e delle sue abilità, che negli anni si sono affinate in un modo bilanciato. Sergio per me è un esempio di come si può crescere grazie alle arti di combattimento.

Penso sulla quantità sterminata di foto sul web, tutte in posizioni ad effetto in posti mozzafiato e con il costumino di seta bello, e mi rendo conto che ci siamo dentro tutti, in questo processo di camuffamento, di scambio del "quid pro quo". L'arte marziale è diventata l'arte dell'immagine, quella delle figurine, e poco importa se dietro c'è poco o nulla. Tutti facciamo qualcosa che viene certificato, facciamo parte di qualcosa, ci sentiamo qualcuno, l'aspetto sociale e di facciata è diventato lo scopo della pratica. Quando ho iniziato quarant'anni fa non era così, era molto più concreto, più semplice da capire, e chi tirava dentro era bravo, gli altri ci provavano. Ancora oggi uso felpe e pantalonacci per praticare, mi sembra più onesto, ma quando bisogna fare scena, anch'io uso il costumino.

Leggo e confronto lo stile di marketing con alcuni vecchi libri vintage di boxe americana, Jack Dempsey che insegna come "combattere duro" da sottotenente delle guardia costiera USA nel 1942 con avversari in mutandoni, in piedi, a terra, dove serve, a volte simpaticamente ridicoli ma grintosi, e non dubito dell'efficacia. Una ventina di tecnica tra percussioni, strangolamenti, leve basiche, scarne e dirette, nello stesso periodo storico in cui Imi Lichtenfeld creava il Krav Maga in Israele. Grosso modo ci siamo, ritrovo lo stesso sapore aspro e fisico d'impatto, che secondo me era anche quello dei tempi di Sun Lutang.

Si racconta che Sun fu invitato da un amico nel Nordest della Cina per insegnare presso una associazione di arti marziali. Al di là delle lezioni tenute, la cronaca di quell'anno è scarna ma interessante: già anziano, fu sfidato da un boxeur occidentale, e Sun serenamente accettò,  ma all'ultimo si annullò l'incontro per timore di rappresaglie se Sun avesse vinto (come sembrava probabile); su richiesta della comunità locale Sun cacciò, inseguì e catturò un bandito che imperversava nelle zone da tempo, a mani nude e vivo, e lo consegnò alla milizia locale; e alla fine tornò a casa. Ordinaria amministrazione.

Sun non era l'unico, era proprio il periodo storico così, da Fu Chengsun a Wang Xinagzhai, che andavano da una scuola all'altra per imparare con umiltà o per sfidare i maestri e vedere chi la portava a casa. Questa era la vecchia scuola, la Vecchia Guardia, quella che Napoleone voleva sempre intorno a sè quando la situazione di faceva difficile. Mi torna in mente anche il famoso Chang Dung Shen, nato nel 1908, la celebre "farfalla che vola" della lotta cinese (Baoding Shuaijiao), che dal 1933 in poi vinse qualsiasi incontro, forte di metodo che di elegante non aveva davvero nulla, ma funzionava alla grande, proprio come le mani e la pancia del grande Wang Shujin o l'Aikido potente del guardiano dell'Hombu Dojo, Saito.

Collezionare figurine è bello, lo ammetto, ci immortala in una dimensione in cui per un attimo sembriamo essere qualcosa d'altro da ciò che siamo. E' il bisogno di sfuggire alla realtà, di non essere qui ora, ma sognare di essere altro. No, non funziona così, è solo scappare dal momento, e lo Zen è essere qui ora. Mi piacerebbe che i ragazzi tornassero a mettersi in gioco e a tirare quattro pugni veri, e non solo sui sacconi o nei drill, ma scoprissero loro stessi e quello che loro vogliono. Ne abbiamo bisogno oggi più che mai.


domenica 26 novembre 2017

Rinvio lezione 9 dicembre 2017



Scusandomi dell'inconveniente, mi vedo costretto a rinviare a gennaio 2018 la lezione del 9 dicembre per il secondo anno (Unicorni) a Caldogno, che quindi NON si terrà.

Analogamente viene rinviata a gennaio anche la lezione del terzo anno del 3 dicembre 2017.

Per chi volesse, sabato 2 dicembre si terrà una lezione del primo anno di ripasso a Milano, contattatemi se volete partecipare.

Recuperiamo a gennaio, e a breve seguirà il calendario 2018.

Approfittate per riposare e ripassare i primi quattro animali e tutto il programma del primo anno!


Secondo anno Unicorni






Venerdì pomeriggio e sabato mattina, sotto una pioggia torrenziale, i ragazzi del secondo anno di Baguazhang sono partiti da casa loro all'alba per essere puntuali alle 8.30 a Caldogno e alle 9.00 per iniziare il nostro secondo incontro annuale. Fabrizio da Genova, Sergio da Milano, Massimo da Oderzo, insieme a Matteo e Sergio da Vicenza hanno sfidato Giove Pluvio e il meritato riposo del sabato mattina per venire in palestra. Non ho l'abitudine di fare tanti complimenti, ma questa volta devo dire che la disponibilità di tutti, l'allegria, la voglia di fare e la concentrazione dimostrata mi hanno colpito.

Stiamo affrontando i movimenti legati alla seconda coppia di animali nel nostro Baguazhang di Sun Lutang, la coppia Serpente - Falco, che rappresentano la polarità principale nello Hou Tian, e l'abilità richiesta al corpo e alla mente non è poca cosa. A volte dimentico quanta fatica ho fatto anch'io per capire ed entrare nel movimento del Baguazhang. Il Serpente porta verso terra secondo il movimento dell'acqua, e stringe nella sua morsa l'avversario in modo crudele. Il Falco invece attacca alto come il fuoco e vola verso il nemico avvolgendolo con le sue ali e attaccandolo con i suoi artigli. Anche se suona molto filosofico, le magliette e le felpe dopo quattro ore erano da attaccare al muro per il sudore.

Sono sempre felice quando vedo buona pratica, volti intenti e passione nel lavoro. Stimo molto le persone che lavorano con me, perchè al di là di tutto e del Baguazhang stesso sono tutti praticanti con esperienza, con anni di lavoro alle spalle, con provenienze diversissime tra di loro, eppure legati da una disponibilità non comune a mettersi in discussione e a guardare oltre. Ci siamo divertiti, abbiamo riso e l'abbiamo buttata in divertimento quando ci voleva, e questo ha reso tutto più facile e più bello. Volevo solo ringraziare tutti per il lavoro fatto.

Sabato prossimo siamo a Milano, chi vuole partecipare è sempre invitato!


venerdì 24 novembre 2017

4 animali del Bgz: braccia di aquila



In questo blog ho già scritto di altri due dei quattro animali patronimici del Baguazhang, rispettivamente della Tigre e del Drago. Per chi volesse basta cercare nel blog sotto la voce "animali".

I Quattro Animali non sono solo teoria o immagini, ma esercizi specifici per sviluppare la muscolatura e la struttura tendinea di tutto il corpo, analogamente come gli esercizi dell'Yijinjing e del Neigong in genere. Li abbiamo rivisti di recente a Modena nel corso del terzo anno, e credo che siano rimasti ben impressi nella memoria.



La Tigre ha una grande potenza nelle gambe, che va sviluppata accuratamente se si vuole conoscere la potenza delle arti marziali nel loro aspetto dello sviluppo della potenza.



Il Drago ha la capacità di muovere la schiena e il torso in generale in un modo straordinario, rinforzando anche la micromuscolatura intercostale e intervertebrale, e dà una scioltezza notevole al tronco.



L'Aquila è il terzo animale, che protegge e stimola l'uso delle braccia, delle spalle, dei gomiti e delle mani. Le metafore riferite agli uccelli prende sempre in considerazione le due armi a disposizione: le ali e gli artigli. Le ali hanno una funzione di protezione e di confusione nella fase di avvicinamento, mentre gli artigli entrano in gioco nel momento del contatto. In entrambi i casi braccia e mani forti garantiscono un controllo dello spazio prossemico intorno a noi e una limitazione dei danni dovuti ad un attacco avversario improvviso.

Il Baguazhang si dice che abbia preso molto dall'Ying Zhao, dall'artiglio dell'aquila, specie per quanto riguarda l'uso delle mani, delle dita e delle braccia. Di sicuro gli Otto Palmi sono una struttura di base molto solida e collaudata, che ritroviamo anche nel Krav Maga e nell'Yiquan con qualche variante, e ci portano a considerare la parte superiore del corpo in modo diverso. Rispetto alla boxe, che comunque ci insegna moltissimo sull'uso dei pugni, un'uso intelligente dei palmi e delle braccia, usando la metafora dell'aquila e del falco, possono aiutare molto.

L'aquila è anche un'intenzione mentale precisa: affilata, potente, veloce, determinata, come un'aquila che ghermisce la preda senza lasciare scampo. Un atteggiamento flessibile e potente porta in genere al risultato desiderato. Un'ultima considerazione riguarda l'uso di forza integrale, che non è sempre necessaria: la cosa importante è che le braccia svolgano anche un'attività di jabbing, di controllo del terreno e della distanza, per preparare il colpo del ko.

Invito tutti a ricercare il significato dell'uso delle braccia dell'aquila ogni volta che si muovono in cerchio. L'attitudine in questo caso è davvero quasi tutto, perchè l'intenzione deve brillare in fondo alle mani, e le unghie sono le terminazioni dei tendini. Come diceva Wang Xiangzhai, gli animali sanno usare molto bene le loro zampe o artigli, solo l'uomo non se lo ricorda più così bene. Occorre tornare allo stadio animale, non solo per l'intenzione ma anche per il corpo. Allora qualsiasi movimento diventa pieno e intenzionale, non casuale, ed è ciò che stiamo cercando: naturalezza e spontaneità, come solo gli animali sanno fare così bene.




lunedì 13 novembre 2017

L'importanza del fare














“Tutto inizia con il Fare (You Wei), e uno fa già fatica a vedere qualcosa, 

Quando però si arriva al Non Fare (Wu Wei), tutti cominciano a capire.

Ma se tu vedi solo il Non Fare (Wu Wei) come l’essenziale meraviglia,

Come fai a sapere che il Fare (You Wei) è il fondamento?"

(Zhang Boduan, Wu Zhen Pian, 1075 d.C.)


Lo scorso fine settimana ho visitato due scuole di arti marziali, il Cerchio Infinito di Milano (con la rappresentanza anche di una scuola di Oderzo, Treviso) e Tui Il Lago di Modena per due seminari legati al corso istruttori di Baguazhang. Non sembra, ma cercare di trasmettere un'arte marziale è davvero una delle sfide più grandi che una persona possa scegliersi. Le giornate sono state lunghe, intense, gli argomento toccati tantissimi, ed ognuno avrebbe meritato un approfondimento, ma il tempo è tiranno, e da un certo punto di vista è anche corretto pensare che un insegnante, se ha dei buoni allievi, deve fare come il giardiniere: piantare i semi, innaffiare e aspettare che il tempo e le piante facciano il loro lavoro.

Si ha un bel parlare del taoismo e del Wu Wei: tutti si aspettano che non facendo, tutto arrivi. E' un altro dei mille miti da sfatare. Ma anche fare tanto tanto tanto, a testa bassa, non basta, è davvero sterile. Se vogliamo capire come fare a Non Fare, occorre Fare, tanto e bene, e poi sapersi fermare. Lo scopo è di fare sempre meglio, al punto in cui possiamo cominciare a togliere, togliere, togliere, e lasciare solo ciò che serve. A questo serve fermarsi. Nel Rushou le braccia e la testa hanno sempre una tendenza ad usare la forza e una certa rigidità muscolare, perchè non ci prendiamo mai il tempo per allenare la morbidezza, l'ascolto, la cedevolezza, la continuità, la flessibilità della frusta. Forza si, ma con intelligenza.

Stamattina in aereo leggevo un bellissimo libro sulla vita di T.T. Liang, famoso maestro di Taiji stile Yang e forse uno dei pochi grandi vecchi che ha lasciato una eredità importante, che veniva da Cheng Manching ma anche da altri nove maestri (e stili) di Gongfu, e dopo essersi allenato anche qualche volta con Yang Chenfu, giusto per dire. Il tema principale dell'insegnamento di T.T. Liang era: "rubate la mia arte". Geniale, pensate quanto siamo lontani da chi ha paura di perdere anche la propria ombra. Se qualcuno ruba qualcosa, vuol dire che per lui ha valore e ci tiene, rischia persino una punizione per il fatto di rubarla: forse è la persona giusta a cui trasmetterla, no?

Fare, fare, fare. Poi bisogna riposare, e contemplare. Ma è importante lasciare che la coltivazione germogli, lavorare sulle cose e attendere pazientemente che le cose crescano. Loriano Belluomini, la persona che più di chiunque altro in Italia ha scritto pubblicamente, apertamente e con competenza di Neijia, specialmente di Baguazhang e Xingyiquan, ha una bellissima connessione con la terra e con la natura. Il suo modo di lavorare, ascoltare e praticare segue i ritmi delle stagioni, i periodi delle olive o dei viaggi, i momenti di meditazione, lo stato d'animo, il sentirsi dentro. Quello che ha dentro lo dice.

L'alternanza di Fare e Non Fare è il segreto dell'Aurea Mediocritas di Orazio: gli estremi sono estremi, non sono la strada maestra, portano sempre ad uno squilibrio. Trattenere e nascondere sono segni di paura, che fanno morire l'arte. Regalare e buttare via sono ugualmente segni di squilibrio, di incapacità di dare valore. I ragazzi che ho trovato a Milano e a Modena sono persone belle, ricche, dove una parola o un principio attecchiscono, hanno spazio, aprono a riflessioni, muovono energie. L'importanza del fare è esattamente in reciproca sintonia con l'importanza del non fare, del lasciar decantare, come un buon vino fatto respirare un'ora prima di berlo. 

Questo è il mio grazie alle persone che vogliono crescere, e con i quali è sempre un piacere condividere un minuto, un'ora, degli anni, una pratica, dei consigli, una fiducia. La vita è fatta di momenti e la qualità di quei momenti è importante. Fermiamoci ogni tanto a contemplare un lavoro ben fatto, e apprezziamolo. Quello è Wu Wei. Sentiamo dentro il valore di quel momento. Non tornerà, e prima o poi non avremo più il modo di farlo. Cogliamo l'attimo. Fare e non fare sono la capacità di stare con il momento. E' meditazione. E' vita.


sabato 4 novembre 2017

Crescere



C'è una certa differenza tra seguire e guidare. Anni fa con l'amico e maestro Gianfranco Russo abbiamo portato avanti il progetto "Atleta Coach Leader", per rendere consapevoli gli insegnanti della sua scuola dell'importanza dei tre diversi ruoli, che richiedono competenze e abilità del tutto diverse tra loro, ma anche molto interconnesse.

Apprendere, imparare, conoscere sono fasi della vita necessarie per acquisire competenze ed abilità. In queste fasi occorre accettare gli insegnamenti come ci vengono impartiti e allenare le abilità fino a perfezionamento. E' la fase analitica, in cui dal dettaglio si cerca di conoscere il generale. Seguire in questa fase è corretto.

Poi segue la fase dell'agire, del decidere, del guidare. La decisione non è più nelle mani dell'altra persona ma diventa la tua scelta, la tua visione. La motivazione non è più nell'immaginare cosa sappia l'altro, ma nel sapere che quello che sai non basta e devi svilupparlo, andare avanti. Non c'è più il gancio del fascino e del mistero, ma la responsabilità del volere andare avanti. Seguire in questa fase non è possibile, le persone guardano te e tu devi saper scegliere cosa è meglio per te e per loro.

Si impara metà da studenti e metà da insegnanti. Non c'è un meglio o un peggio, sono due fasi complementari, che ritornano nel tempo, perchè in realtà i migliori insegnanti sono quelli che restano studenti per tutta la vita, e nel loro profondo sanno gestire il sapore dolceamaro dell'incerta sicurezza o della sicura incertezza, andando in crisi il giusto e sapendo apprezzare quello che hanno raggiunto, ma senza arroganza.

Io studio ogni giorno, e insegno Baguazhang e Qigong solo a persone che vogliono mettersi in gioco in prima persona, che sanno insegnare ed essere guide autorevoli, ma che sanno anche mettersi in ultima fila, come il primo giorno, a ripetere i basics con uno spirito leggero e determinato. La vita è un esame continuo, ogni giorno arriva una nuova prova, e le arti marziali sono un vero riassunto di Eros e Thanatos, gli spiriti della Vita, che possono dare un sapore speciale all'esistenza.

Andare in palestra due ore a settimana è cosa lodevole. Se si vuole imparare a suonare uno strumento, a parlare una lingua, a costruire una casa, a cucinare, occorre qualcosa di più, non solo di tempo, ma anche di atteggiamento mentale. La prima regola è: essere onesti con se stessi e con la pratica. Allora anche se ci si allena da soli, con onestà e spirito critico, prima o poi si arriva da qualche parte.

E' bellissimo vedere le persone che crescono. A differenza di tanti colleghi, sono felice di vedere persone che sentono il bisogno di prendere il più possibile, di capire, di andare avanti, e da parte mia non faccio segreto di nulla, perchè so che il processo è lungo e in salita. Se si portano via qualcosa dalla mia esperienza, sono solo felice, in realtà non sono di certo più povero io, anzi. In una logica di flusso e di costante trasformazione siamo costantemente in un rapporto di vasi comunicanti. Ma questo è un ragionamento lungo.

Stamattina ero al parco con Sergio Fanton, e ancora una volta mi sono sorpreso di quanta strada abbia fatto e stiamo facendo insieme, quante porte si aprono, quanti capitoli nuovi da aggiungere al libro della nostra pratica. A differenza di tante pratiche, qua si cresce ogni giorno, si aprono scenari in  continuazione. In questi momenti, quando si lascia il parco con l'emozione e il piacere di aver scoperto, capito, visto ancora qualcosa di nuovo, capisci che non ci sono limiti alla crescita.

(Nella foto l'istruttore e maestro Yuri Debbi in Baguazhang Lujiaodao)


domenica 22 ottobre 2017

Baguazhang 2.1 Unicorni




Con l'incontro di ieri mattina sabato 21 ottobre al solito parco di Caldogno, è ripartito il ciclo di incontri di Baguazhang per il corso istruttori in stile Sun Lutang scuola Ziran. E' stata un'altra mattinata piena di cose interessanti, di scoperte e di illuminazioni, di battute e di risate, mentre il corpo e la mente si concentravano sulle forme del Leone e dell'Unicorno, e poi andavamo a scoprire le 8 applicazioni di ogni animale per comprendere non solo lo spirito ma l'efficacia diretta di questo bellissimo sistema.

Devo ringraziare tutti i ragazzi che ci hanno messo impegno e attenzione, e ricordo loro che la fase di apprendimento è nulla se non viene seguito dalla fase di sviluppo e di ripetizione delle applicazioni, perchè attraverso queste lo spirito degli animali, le catene cinetiche del corpo e le reazioni istintive si fissano nella memoria e nel corpo, e rendono l'arte davvero efficace. Collezionare movimenti o teoria non si allontana dalla sfera mentale, che purtroppo non è la stessa cosa.

Come dicevo di recente ad un corso di Qigong: il Qigong è una fenomeno largamente fisico, la mente serve solo a capire e a organizzare, ma non sostituisce neppure di un millimetro la pratica fisica. La mente è facilmente deviata, manipolata, intrappolata negli schemi. Il corpo invece ha il grande pregio di essere un fedele compagno, onesto e sincero fino alla fine. Fare è la chiave per arrivare al non fare.

Grazie Massimo Fabrizio Matteo Sergio e Simona.


Hannover, seconda edizione del Taiji Forum "Yangsheng"








Andare per l'Europa per partecipare ai seminari, grandi o piccoli, che ti vengono proposti, è sempre una grande opportunità e una grande sfida. L'opportunità è quella di farti conoscere, di condividere, di scambiare con altre persone e di incrociare le braccia, insomma di crescere un po'. La sfida è quella con se stessi, di riuscire a rendere il tuo insegnamento utile, intenso, pratico e ricordabile.

Ad Hannover, a casa di Nils Klug, dove da 17 anni si tiene il più grande festival di Tuishou di Germania, il secondo Taiji Forum è stata l'occasione per ritrovare amici di sempre, scambiare visite e studiare cose nuove, ma sopratutto per mettermi alla prova ancora una volta. L'argomento di quest'anno era uno di quelli belli, Yangsheng, nutrire l'essenza della vita, ovvero l'aspetto interiore nutritivo della pratica marziale.

E' un argomento in cui è facile cadere nelle solite cose viste e riviste: respiro, sensazione, calore, pensiero positivo, corpo rilassato, "voemose ben". Per fortuna così non è stato, perchè il team degli insegnanti, in buona parte tedeschi (giustamente), più qualche austriaco, scozzese, malese e italiano, era di buona, se non ottima qualità. Per me è stata la prima occasione di presentare tre aspetti integrati del Neigong del Baguazhang: il cerchio, il respiro e i meridiani straordinari.

E' stata una tre giorni piena di cose belle, di chiacchierate con amici, di scambi di idee, di cene e di risate, ma anche di discussioni profonde e di begli incontri, Ho ritrovato amici e amiche che non vedevo da tempo, e questo dà veramente il senso della famiglia. Ci si rincontra, ci si domanda come va, e si scopre la vita delle persone, in un modo leggero e in un ambiente che aiuta, perchè il tempo è dedicato solo a questo.

Grazie ancora all'organizzazione di Nils e agli amici carissimi che vi ho ritrovato: Emmelie Stautz, Laura Stone, Nicky Deistler, Gordon e Tina Faulkner, Nils Elders, e tanti altri nuovi amici come Angela Menzel, Yunghui, e tanti altri. L'anno prossimo spero di vederne altrettanti in Scozia a Caledonia.


venerdì 20 ottobre 2017

Appuntamenti Baguazhang



Appuntamenti Ziran Neigong Quan 

corsi di Baguazhang fino a fine 2017


Terzo Anno (Leoni):

- 3.6 (bis) domenica 12 novembre 2017, ore 9.00-13.00 a Modena

- 3.7 domenica 03 dicembre 2017, ore 9.00-13.00 a Caldogno (Vicenza)


Secondo Anno (Unicorni):

- 2.1 sabato 21 ottobre 2017, ore 9.00-13.00 a Caldogno (Vicenza)

- 2.2 sabato 25 novembre 2017, ore 9.00-13.00 a Caldogno (Vicenza)

- 2.3 sabato 9 dicembre 2017, ore 9.00-13.00 a Caldogno (Vicenza)



Primo Anno (Unicorni):

- 1.7 sabato 11 novembre 2017, ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00, Milano

- 1.8 sabato 2 dicembre 2017, ore 9.00-13.00 e 15.00-19.00, Milano


Note: i corsi degli anni precedenti possono essere frequentati liberamente da chi è nell'anno successivo.

Se un istruttore in corso di formazione desidera partecipare ad uno degli appuntamenti qui indicati, anche per motivi di vicinanza o di ripasso o altro, basta che si metta in contatto con me.

Verranno a breve indicate le date per i corsi di Baguazhang per il 2018

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Appuntamenti extra curriculum 2018

per integrare la pratica del Baguazhang:


- Kuai Xing Yi Quan, Cinque elementi in concatenazione dinamica: Ming, An e Hua Jing

- Qigong & Neigong: principi basilari per lo sviluppo interno

- Hunyuangong: principi di unificazione del corpo per emettere la forza

- Rushou & Ganshou: approfondimento di alcune delle 64 tecniche a due per combattere

Su richiesta possono essere organizzati altri incontri, anche in altre sedi oltre a Caldogno.

Questi incontri sono aperti anche a non istruttori e a praticanti di altri sistemi, previo contatto con me.


giovedì 19 ottobre 2017

Si parte!



Con la lezione di sabato prossimo, ore 9 al parco di via Puccini a Caldogno (Vicenza) comincia il secondo anno per le matricole del 2016, Baguazhang stile Sun Lutang scuola Ziran, generazione Unicorni, che nel frattempo si sono distinte per il grande impegno profuso nei vari incontri del primo anno. E' sempre un'emozione vedere crescere nella pratica le persone con cui stabilisci dei rapporti personali, e d'altro canto non ci potrebbe essere crescita senza un livello di coinvolgimento importante. Solo nella fiducia reciproca ci può essere uno scambio da cuore a cuore.

La scelta di insegnare Baguazhang solo a persone con una solida esperienza marziale è stata una scommessa all'inizio, ma come a volte accade la fortuna aiuta gli audaci. I primi coraggiosi allievi che hanno deciso di fare i loro chilometri, venire fino a Caldogno, e lavorare seriamente sul programma sono stati due ingegneri, Yuri Debbi e Monica Montecchi di Modena, che in questi anni hanno consolidato davvero una bella esperienza, e ormai sono in vista delle ultime prove prima di completare il percorso triennale di base. Loro sono i ragazzi della coorte dei Leoni, insieme agli storici Angelo Coluzzi di Roma, Suzi Jankovic di Pula, Maurizio Mamprin di Torino e qualche altra bella anima.

Vedo avanzare i nuovi Unicorni, e ce ne sono di buoni, si vedono da lontano. A metà del 2018 sarà il caso della seconda tornata di Baishi, su base volontaria e su selezione, ma prima abbiamo il programma sfidante e molto stimolante di quest'anno, che è composto dagli Otto Animali e dai Sessantaquattro Palmi (o applicazioni), che diventano il punto di confluenza di tanta teoria e di tanta pratica che non sembrava avere costrutto, e che invece si scopre essere la base per il lavoro avanzato.

Funziona così, si deve tornare indietro per andare avanti, occorre osservare il problema da un punto di vista più alto di quello a cui si è creato il problema per poterlo superare. Ad ogni corso corrisponde una nuova visione del lavoro e dei basics, che per loro natura sono sempre uguali e sempre diversi, sia per come li insegno che per come li spiego. Quello che cambia è la consapevolezza che producono e la qualità che insegnano. Sono felice che ci siano persone che non cercano la scatola, ma il contenuto, e che hanno sempre il cuore impavido per bambino che vuole conoscere.

Il meeting di fine settembre ha dato una bella sferzata di energia a tutti, e davvero sono stato felice di vedere l'impegno e la passione profusa. Andiamo avanti con la consapevolezza che siamo tutti dei leader, che andare avanti significa avere coraggio e forza e vedere la strada, e dove non c'è costruirla. La sola cosa di cui sono certo è che man mano che andremo avanti avremo tutti la grande opportunità di vedere sempre meglio il disegno, la trama e l'ordito del Baguazhang, di un'arte marziale che non può restare imbrigliata nelle forme e nelle presunte discendenze, che invece è viva e vitale.

L'autunno è il tempo della raccolta, forse il momento peggiore per iniziare qualcosa. In realtà, il nostro processo è un continuo work in progress, che non ha soste vere, perchè tutto macina dentro la testa e il corpo, e non si ferma mai. La Trasformazione è già in atto, nel momento che accettiamo di uscire dalla zona di confort e di rimetterci in gioco, mani, piedi, gambe, testa, tutto. Più lasciamo andare e più tutto si rafforza, più investiamo in perdita e più diventiamo solidi. Questo era il messaggio di Sun Lutang nel suo Baguaquanxue, questo resta per noi il nostro obiettivo.

A sabato

mercoledì 11 ottobre 2017

1° Meeting Italiano Ziran Baguazhang











Chi mi conosce sa come la penso su tante cose, specie nel mondo delle arti marziali. Ho una innata diffidenza per le scatole e una insana passione per i contenuti, e mi piace smontare i giochini. Quindi quando ho pensato a questo primo incontro, lo scopo era nell'ordine: fare in modo che tutti i miei istruttori e futuri istruttori potessero conoscersi reciprocamente e sapere che c'erano in giro per l'Italia persone come loro, cioè ancora sane; lavorare sulla trasmissione orale, che non verte sulla tecnica ma sull'ispirazione che nasce quando la pratica si libera della tecnica; infine condividere e creare uno spirito di gruppo, un sentirsi parte di una famiglia - anche se questa immagine è un po' abusata, me ne rendo conto.

In sintesi, i due giorni sono trascorsi sull'onda della pratica e della scoperta. Ho voluto mescolare le armi dentro la pratica, anche a costo di qualche rischio, perchè venissero capite non come le solite "forme delle armi", ma perchè fossero le armi del Baguazhang, cioè una estensione delle braccia e delle gambe che insieme insegnano ad corpo a muoversi meglio, e permettono al corpo di diventare più grande. Il bastone è l'arma più antica del mondo, e con un puntale di metallo diventa una lancia, e insegnano il movimento del corpo e la potenza. Le mezzelune, o corna di cervo, sono quanto di più tipico e concreto permetta di imparare il senso del movimento del Baguazhang e la finezza. Non abbiamo fatto abbastanza, ma prendere in mano le mezzelune e farle girare ci dice già molto della nostra pratica.

Abbiamo fatto un Dim Sum (menu ad assaggi tipico della cucina del sud della Cina) di Baguazhang: cambio singolo, cambio doppio, cambio a seguire, applicazioni, palmi, connessione, esercizi, meditazione, qigong, l'uso dei canali straordinari. E' stato un momento per lavorare tutti insieme, ognuno con le sue individualità e le sue capacità, su un sistema non-sistema di gran lunga più stimolante e più vivo di tanti altri. Il Baguazhang ha la capacità di ricrearsi come l'araba Fenice, che risorge dalle ceneri, è basato sull'uso del corpo e sulla comprensione che esistono livelli dopo livelli, cieli sopra cieli, per chi non si ferma a guardare il dito. 

La cosa straordinaria è che la pratica del Baguazhang di Sun Lutang e la ricerca sulla teoria, sulla traduzione di quel testo criptico che tutti citano ma nessuno capisce, sta portando frutti inaspettati anche nella mia crescita personale e marziale. Nonno Sun, che dalla sua foto ci ha guardati per i due giorni, penso sia stato molto contento. La sensazione che ho riguardando le fotografie è di una grande soddisfazione, vedere tanti corpi in movimento circolare e soprattutto consapevoli, vitali, in piena crescita e alla ricerca di una qualità.

Ringrazio tutti per lo spirito con cui si sono messi in gioco. L'ambiente è stato sicuramente di grande aiuto, e la nostra cuoca Silvia e suo marito ci hanno fatto sentire a casa. I commenti che ho sentito parlano di una bella esperienza di gruppo, di ispirazione, di crescita, di cose belle. Tra poco ricominceranno gli incontri del secondo e del terzo anno, e c'è tanto tanto ancora da fare, ma la bellezza sta nel fatto che non c'è una fine, si va avanti sempre. I vostri attestati vi stanno aspettando, a breve ci rivedremo. Grazie alla mia ombra, il grande Sergio Fanton, senza il quale niente sarebbe lo stesso. Ma vale lo stesso discorso per ognuno di voi.

Da parte mia sento che vorrei essere in grado di passarvi tante e tali cose da riempirvi, ma che il tempo è breve e ci vuole passione e pazienza per unire tutte le parti e farle diventare una cosa unica. La mia missione è questa, trasmettere una conoscenza animata da una passione, una fiamma che non si deve spegnere, e che ognuno porta dentro nel modo in cui il suo cuore risuona. "Ama e fa ciò che vuoi", dice un grande padre della chiesa, Sant'Agostino di Ippona. Praticare nella modalità del cuore non vi abbandonerà mai, ed è l'unico modo che io conosco per accendere altri animi. 

Grazie ancora e vivete una vita che vi rappresenti.


venerdì 29 settembre 2017

1° Meeting Italiano Istruttori Ziran




Sono felice di annunciare il primo seminario italiano istruttori di Baguaquan stile Sun Lutang a Vicenza. Nella splendida cornice del Monte Summano e del Tretto, per due giorni istruttori in formazione e istruttori a pochi passi dalla certificazione si troveranno per lavorare sulla parte non tecnica del Baguazhang (Baguaquan) ovvero la trasmissione orale e il lavoro di Neigong di questo sistema.

Nel programma ci saranno le tre fasi del Bagua Yangsheng, presentato poche settimane fa al secondo Taiji Forum di Hannover (Germania), esercizi di Neigong di varia provenienza (Taijiquan, Yiquan, Baguazhang), Bagua Gun, Bagua Lujiaodao, Dan Huang Zhang e Shuan Huan Zhang Yongfa, ed altro ancora.

Da domattina alle ore 10 partirà l'incontro, e siamo carichi e pronti per due giorni pieni pieni di emozioni, di sudore, di scoperte e di satori. Ognuno porterà se stesso e un po' di vino, che insieme sono gli strumenti di ogni reale evoluzione. Buon lavoro a tutti!

mercoledì 6 settembre 2017

2. Forum Europeo di Taijiquan - Hannover (DE)



Countdown ormai partito per il secondo Forum di Taijiquan di Hannover, dall'8 al 10 settembre 2017, creato dal maestro Nils Klug, allievo del maestro William C.C. Chen, e noto organizzatore del "Push Hands Treffen" che ormai da 17 anni coinvolge praticanti di Taijiquan e appassioni di stili interni da tutta Europa e oltre. Per tre giorni sarò immerso nella pratica e saranno giornate intense.

Domani sera alle 20 si decolla da Venezia per raggiungere Hannover, e venerdì mattina siamo di Qigong, a frequentare qualche corso di amici e colleghi, e poi di insegnamento per tre ore nel pomeriggio. Il tema di quest'anno è lo Yangshen, il nutrire il principio vitale, e vedrò di presentare i principi del Baguazhang Yangshengong nel modo migliore. Sono fresco di studi alchemici e di medicina tradizionale cinese: questo aiuterà ad arricchire le spiegazioni teoriche. Baguazhang è decisamente uno dei migliori modi di imparare a gestire il corpo e per sentire la qualità del cambiamento.

I miei contributi in inglese sono sul sito del Forum, ma presto li tradurrò in italiano per chi li vuole leggere. Al ritorno ci prepariamo per il primo incontro nazionale italiano Ziran Neigong Quan, un grande appuntamento di famiglia che secondo me riserverà qualche bella sorpresa.

domenica 27 agosto 2017

Sifu Paolo Chilelli in Cina





Sifu Paolo Chilelli è partito per la Cina, a Shanghai, dove resterà per un anno accanto al suo maestro e vicino a Sifu Kleber Battaglia. Non nascondo che ci mancherà in questi 12 mesi di assenza.

Paolo è il nostro presidente della sezione Baguazhang in FIWUK, e allievo diretto del maestro Zhang Dugan, discendenza Wang Zhanfei e una delle più autorevoli voci del Baguazhang in Cina oggi. Insieme a lui abbiamo passato una paio di anni pieni di iniziative, di idee, abbiamo messo insieme un gruppo eterogeneo ma affiatato di persona ehe hanno dato un movimento diverso alle arti marziali italiane. Una voce fuori dal coro ma molto attiva, vivace, e che a me personalmente ha ridato voglia di darmi da fare.

A Paolo auguro un anno splendido pieno di emozioni e di soddisfazioni.
Potrebbe essere che vada a trovarlo a Shanghai...
A presto Paolo!

Sifu Aarvo (Bill) Tucker









Ho conosciuto tanti anni fa Sifu Tucker ad uno dei primissimi Tai Chi Caledonia, anni '90, in Scozia. Aarvo è un maestro di Gonfu ma anche una persona speciale, cresciuto a Taiwan sotto la guida di Sigung Luo Dexiu ed è uno specialista di Xingyiquan, Baguazhang, Taijiquan e Qigong. Aarvo non domina solo la parte teorica del Neijia, ma anche la parte pratica, e si percepiva bene già al tempo dal modo in cui si muoveva. So che ha avuto esperienze toste in combattimento nel suo passato, e che non si tirava indietro quando era il momento, specie con il suo Xingyiquan.

Esperto della lingua e della cultura cinese, ha vissuto lunghi anni a Taiwan. Insieme a Dan Miller si è spostato per mesi in Cina nei viaggi legati alla famosa pubblicazione Pa Kua Chang Newsletter/Journal, e molto spesso ha ingaggiato nelle dimostrazione a due con famosi maestri di Baguazhang e Xingyiquan. La sua competenza è davvero notevole, e credo sia stato per me un incontro fortunato, perchè con lui ho potuto capire molte cose del Baguazhang pratico che altrimenti avrei sicuramente perso. 

Nel luglio del 1999 insegnammo insieme in Scozia, e Ronnie Robinson mise una nostra fotografia in copertina e due articoli nostri sul Baguazhang sulla rivista nazionale del Taijiquan inglese. Nell'ottobre del 2000 Aarvo è stato ospite a casa nostra per qualche giorno, insieme a mio cugino Livio abbiamo cenato alla cinese tradizionale con grande gioia di tutti noi (la lingua ufficiale a cena era il cinese....) e ha tenuto a Ferrara un seminario di Neijia, tra cui anche elementi di Dai Xinyiquan (la Scimmia che Allunga la Schiena) ed altro. Poi ci siamo rivisti in Toscana una decina di anni dopo e per una lunga giornata abbiamo condiviso la sua vacanza in un bellissimo paesino laggiù. 

Da alcuni anni Aarvo si è trasferito in Canada, dove gestisce un centro sportivo e benessere, e sono convinto che lo faccia molto bene. Insegna sempre arti marziali, e casualmente ho ritrovato un suo articolo in cui presentavamo insieme il Baguazhang nel 1999 in Scozia. Il link al suo sito e all'articolo è ancora valido, per cui se volete scaricarvi due begli articoli e qualche applicazione sul Baguazhang, potete farlo li. Spero di avere ancora occasione di incontrare Sifu Tucker, anzi Aarvo, un amico che non si dimentica.

(http://gravityandgrace.net/a-few-misconceptions-about-baguazhang/)