martedì 24 dicembre 2013

E' Natale...



Giusto un anno fa, esattamente oggi, eravamo a Delhi, all'inizio di un lungo viaggio di quindici giorni in India.
Alla fine del viaggio avevo deciso che saremmo passati per Calcutta, nel Bengala Occidentale, meta lontana dalla capitale e comunque inconsueta per un viaggio, ma che per me aveva uno scopo preciso. Volevo andare a respirare l'aria che aveva respirato Madre Teresa.
So che molti amici che leggono (anche) questo blog non amano la festività del Natale cattolico.
Natale è un nome, la cosa importante è quel solsitzio, in cui la luce comincia a illuminare qualche manciata di secondi in più, per poi arrivare al solstizio estivo, in cui è la notte che riguadagna qualche secondo.
La luce. 
Senza luce non esisterebbe la vita.
La luce è anche comunicare, pensare, condividere, vivere.
Dedico a tutti i lettori una breve riflessione di Madre Teresa sul Natale.
Non occorre essere geni per scrivere cose così.
Ma il cuore sa distinguere quelle sincere.
Buon Natale

***

È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano;
ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro;
ogni volta che volgi la schiena ai princípi
che cacciano gli oppressi ai margini del loro isolamento;
ogni volta che speri con i "prigionieri"
(gli oppressi dal peso della povertà fisica, morale e spirituale);
ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza!
È Natale ogni volta che permetti al Signore
di amare gli altri attraverso di te...

( MADRE TERESA DI CALCUTTA )

sabato 21 dicembre 2013

Pranzo del Solstizio d'Inverno



Anche quest'anno, come da qualche tempo a questa parte, lo Ziran Neigong Quan (nello specifico: io e Laura) abbiamo deciso di trascorrere una mezza giornata insieme a casa nostra con qualche prelibatezza condivisa.

Così ci siamo ritrovati in dieci, famiglie comprese, per una bella mangiata, musica, chiacchiere, un po' di pratica estemporanea in sala con bastoni e mani nude, e le donne che ciaccolavano del più e del meno.

Sono stato felice di rivedere Luca, il nostro amico trevigiano e decano della scuola, che dal Montello è sceso in valle vicentina col suo straordinario morlacco fresco e stagionato, confezionato con il talismano daoista per il mal di schiena! Luca ha il potere di stupirci sempre, e la cosa bella è che è sempre lui, unico, anarchico, irripetibile e straordinario. Guai se non ci fosse! Grazie di tutti i tuoi regali, ma soprattutto della tua compagnia, mai scontata e sempre di grande livello.

Un grazie a mia madre, la mitica Gabriella, che ci ha dato una grande mano come sempre con tutto. La sua presenza allegra e vivace è un regalo che apprezzo ogni giorno, e ogni giorno di più. Una mamma straordinaria, anche lei aperta, dinamica, che sta bene con tutti noi. Grazie mamma, per questo e per altre cose.

Alberto, Albertino e Sergio. Qua si apre un altro capitolo.

Sergio è come un fratello, con il quale ritrovarsi è come ritrovare se stessi. Sono felice di questa amicizia profonda, che condividiamo da anni e che continua ad alimentarsi di nuove esperienze, di condivisioni, di ricerca onesta e sincera, di stimolo reciproco. Ringrazio Federica (che oggi compiva gli anni!) della sua pazienza e della sua discreta presenza e supporto in tutto quello che organizziamo. Grande Fede!

Alberto, Paola ed Emanuel sono una famiglia magica. Emanuel è stato il nostro passatempo per tutto il pomeriggio, un bimbo splendido, con due genitori speciali. Paola e Alberto sono amici come quelli che conosci da sempre, e che ti fanno apprezzare ogni minuto insieme. Con Alberto condividiamo i freddi mattini invernali al parco e le sere, le risate, la musica, i libri e le pizze. Grazie Albert! Grande Paola!

Alberto e Silvia da Verona sono la coppia "giovane" che però condivide già qualche anno la nostra compagnia. Silvia si è appena laureata e comincia il suo cammino nel mondo del lavoro, Alberto già lavora e sta facendo grandi passi nel mondo delle arti marziali cinesi dopo anni di altre esperienze. E' davvero bello vedere crescere la passione, la comprensione e la voglia di lavorare. Alberto, avanti così!

Adesso sto bene. E' stato un bellissimo pomeriggio, di quelli che non vorresti finissero mai.

Buon Natale, amici cari, siete sempre nella mia mente, e buon solstizio. Oggi la luce comincia a crescere, e... ne abbiamo bisogno :-)

Un abbraccio a tutti coloro che avremmo voluto fossero con noi, tutti tutti, da Carlo a Yuri, da Yves a Gianfranco, da Suzi a Maurizio, ma che per motivi di distanza non abbiamo potuto avere. Non vi dimentichiamo.


venerdì 20 dicembre 2013

Buon Natale!


Prometti a te stesso



Il mio pensiero di Natale e di Buon Anno Nuovo 2014.
Buon riposo, recuperate le forze ma soprattutto l'ottimismo e la serenità.
Ne abbiamo tutti bisogno.

***

Prometti a te stesso

Prometti a te stesso di essere così forte
che nulla potrà disturbare la serenità della tua mente.
Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore
ad ogni persona che incontri;

Di far sentire a tutti i tuoi amici
che c’è qualcosa di grande in loro;
Di guardare al lato bello di ogni cosa
e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.

Prometti a te stesso di pensare solo al meglio, di lavorare solo per il meglio,
di aspettarti solo il meglio,
Di essere entusiasta del successo degli altri
come lo sei del tuo.

Prometti a te stesso di dimenticare gli errori del passato,
per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro;
Di essere sereno in ogni circostanza
e di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri;

Di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere
da non avere tempo per criticare gli altri.
Prometti a te stesso di essere troppo nobile per l’ira, troppo forte per la paura,
e troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.

Di pensare bene di te stesso e di proclamarlo al mondo
non a gran voce, ma con grandi imprese.
Di vivere nella fede che il mondo è dalla tua parte
fintanto che tu sei sincero alla parte migliore che è dentro di te.

(Christian L. Larson)

Dedicata agli amici di Ziran 

lunedì 16 dicembre 2013

7 consigli per lavorare meglio



Ok, questo blog è destinato alle arti marziali in generale e quelle interne cinesi in particolare, ma tutti noi lavoriamo, quando non facciamo altre cose, e lavorare ci serve per poter pagare le bollette.

Quindi dei consigli per lavorare meglio ci permettono sicuramente di migliorare la nostra efficacia e la nostra salute sul lavoro, e di praticare meglio quando siamo fuori dal lavoro.

Infine, visto che si parla di "lavoro interno", che ha molto a che fare con l'attitudine con la quale noi affrontiamo la vita e i singoli comparti di essa, imparare a lavorare meglio si allinea con gli obiettivi che ci siamo proposti nella pratica marziale e in quella della vita quotidiana.

Almeno così la vedo io.

Ecco i sette consigli per lavorare meglio, proposti da Karl Staib di "Work Happy Now".

1. Approfondisci le relazioni umane con le persone più interessanti che incontri nel tuo lavoro. Invece che perdere tempo con quelle che ti fanno impazzire, lavora sul versante più interessante.

2. Impara nuove abilità. E' un modo di ampliare le proprie capacità e di tenersi vivi, curiosi e dinamici. Inoltre conoscere può aiutarci ad essere più competitivi in altri contesti, e comunque ci rende interessanti.

3. Trova piacere nella lotta. Visto che comunque la lotta non finirà mai, perchè è insita nella nostra vita, meglio imparare a gestirla trovando gli aspetti positivi (almeno uno al giorno) e facendoci scivolare addosso quelli meno piacevoli.

4. Cerca di passare maggior tempo indisturbato. Segnala ai vicini e collaboratori quando hai bisogno di tempo senza scocciature. Avere focus e attenzione per le cose migliora la qualità e il risultato.

5. Sii consapevole del valore del tuo lavoro. La motivazione ci spinge lontano e di fa raggiungere grandi risultati, al contrario non ci muoviamo. Scopriamo in che modo facciamo la differenza.

6. Prenditi piccole pause. Di più ma brevi, sompono il ritmo e ci permettono di rinnovare l'attenzione e scaricare la tensione. Tante piccole pause fanno bene al lavoro, creano uno stato di maggiore rilassamento anche in situazioni tese.

7. Non prendere le cose troppo sul serio. Neanche te stesso. Nulla è davvero così importante, bisogna ricordarselo ogni tanto. Focalizza sulle cose positive e su te stesso e su quello che puoi fare, non sul resto, specie quando non puoi cambiarlo.


San Ti Shi 三體勢



Era freddo, ghiaccio per terra, e mi allenavo in un angolo buio, non illuminato, in mezzo ad un prato di un parco vicino a casa.
Non ero molto contento quella sera, non stavo bene, e arrivavo da una corsetta per scaldare i polmoni malconci da un raffreddamento, non proprio al meglio della forma.
Mi sono messo al buio appositamente, per evitare contatti con il mondo e con la gente, con la luna unico testimone che mi guardava, quasi piena, tra i rami degli alberi spogli.
Ho deciso che sarebbe stato un allenamento statico, di postura, di resistenza, quasi una sfida a me stesso.
Scendo in San Ti Shi, e tento di allinearmi.
La sensazione è di una totale mancanza di coerenza del corpo, altro che allineamento.
Ogni arto è sconnesso, sembrano pezzi indipendenti, niente a che fare l'uno con l'altro.
Il tronco fatica a trovare l'allineamento verticale, allungo le cervicali e chiudo il bacino, connetto le gambe e cerco di scendere. Niente da fare.
Le braccia vanno spinte avanti e in basso, ma non le sento bene.
Si induriscono, ma non spingono.
Le gambe urlano ad un certo punto, i quadricipiti femorali fanno male.
Allora mi dico: aspetta ancora un minuto, passiamo questa soglia di dolore.
Mi rialzo appena, poi ridiscendo, aggiusto la postura, il dolore è sopportabile, insisto.
Dopo un minuto tento di resistere ancora, ma poi devo cambiare gamba.
Il dolore diventa una presenza normale, e riesco a stare meglio, forse non più a lungo, ma comodo.
Ogni tanto cambio lato, ma sento che il corpo si allinea sempre meglio, va naturalmente là dove deve andare, e lo fa da solo, per bene, seguendo un filo invisibile.
Le mani sono calde, presenti, hanno intenzioni vive di afferrare e di spingere, al punto che getto i guanti per terra e mi levo anche il berretto, tanto è il calore interno.
Pian piano comincia a restare l'intenzione e la forza muscolare diminuisce, o almeno sembra.
A quel punto ripenso alla schiena: ma dov'è?
Allora allungo la schiena, svuoto il petto, e lentamente anche le anche si cominciano ad allineare.
E' un processo tra il volontario e lo spontaneo, gli anni di pratica vengono in aiuto, il corpo sa come deve fare, anche se questa non è la sua posizione preferita.
Cambio la postura dopo cinque minuti, sinistra, destra, poi ancora sinistra e via via, i cambiamenti sono sempre meno problematici, vanno da soli, scorrono.
Cambio sul posto, non faccio passi, ma sento che le gambe si muovono bene, anche se indurite.
Poi penso: ci sono anche le posture incrociate, e incrocio.
La schiena si attiva con la torsione, e diventa ancora più viva.
Il sudore cola dalla schiena, sono completamente caldo e bagnato, ma comincio a percepire un minimo di unità.
La mente viene in aiuto: ricomincio a sgranare le otto regole per allineare il corpo di Sun e le dodici di Wang, le ripeto a memoria, e le cerco nel corpo.
E' un lavoro certosino, e mi accorgo di quanto non sono unito, ma l'intenzione lavora.
Dopo un'ora guardo il cellulare stupito: un'ora è passata?
Dopo quell'ora, però, succede qualcosa.
Quando passo da un lato all'altro, sento che la postura si è costruita, ha una sua anima, è densa e pesante, l'intenzione sta diventando più chiara, come una lama che viene battuta e ribattuta.
E a questo punto sento la cosa più attesa e più difficile che si realizza: le gambe scendono da sole e si allineano verso terra.
Sono seduto.
Niente a che vedere quando cerchi di scendere e il corpo non te lo permette.
Sono giù! La forza si distribuisce in modo diverso, sento la spinta diagonale delle gambe verso i pugni che ha cambiato vettori.
Non c'è spinta, non c'è trucco, le gambe scendono da sole, e tutta la postura si riallinea!
Il bacino si siede, le gambe scendono, e non ho rotto la connessione. Incredibile.
Sono contento, e cerco di sentire sempre meglio la postura.
In un momento di autoesaltazione penso: adesso ho capito!
Ma so bene che si tratta dell'ennesima piccola scoperta, uno dei piccoli satori quotidiani, che sono fatti per essere superati poco dopo.
Quindi non mi illudo, ma... torno a casa soddisfatto, come un gatto col sorcio in bocca.
Ti ho beccato, San Ti Shi!

Dedicata a tutti noi, sul cammino della pratica.

venerdì 13 dicembre 2013

Vivere felici



La PNL (secondo il suo vate Richard Bandler) insegna che vi sono quattro regole per vivere felici.
1. Responsabilità
2. Proattività
3. Acutezza sensoriale
4. Adattabilità

Direi che, a guardarle da vicino, sono anche quattro ottime regole per le arti marziali.
Essere responsabili del proprio allenamento, in termini di quantità e qualità, per esempio.
Essere proattivi in combattimento.
Avere acutezza sensoriale nel percepire le intenzioni dell'avversario.
Essere adattabili nel cambiare strategia per arrivare all'obiettivo.
Buoni pensieri!

lunedì 9 dicembre 2013

Bgz primo incontro



Conosco il maestro Yuri Debbi della scuola "San Yi Quan" del M.o George Charles da qualche anno ormai. Yuri ha un bel blog sullo Xingyiquan e sul Neijia, che consiglio per la ricchezza di spunti e la diversità di contributi. Siamo legati da una comune amicizia, il maestro Yves Kieffer di Arona. Yuri è allievo diretto di Yves, e anch'io mi considero allievo ed amico di questa grande persona, che da oltre vent'ani mi onora della sua amicizia e simpatia, oltre che della sua sterminata cultura (marziale, musicale e quant'altro).

Con Yuri abbiamo iniziato un percorso che lo porterà alla pratica del Baguazhang di Sun Lutang partendo dalla base, cioè dai quei fondamentali senza i quali non si può realmente progredire. Il primo incontro è stato dedicato al cerchio, ai passi base, allo scendere, ai drill per sviluppare un forte radicamento, una velocità di spostamento e lavori a due per sviluppare resistenza e un'attitudine al combattimento. Il primo incontro è avvenuto sabato scorso, e questa foto è stata scattata poco dopo il pranzo che ha seguito il seminario.

Va detto che lavorare con Yuri e Monica è un piacere, perchè per una volta non si deve partire da zero, ma c'è già un'attitudine, un corpo allineato e una disponibilità mentale che permette di non dover ripetere le stesse di continuo. Inoltre abbiamo avuto la presenza di Sergio e Alberto, che ha creato un bel clima di scambio. Al 18 gennaio il secondo incontro! Istruzioni per questo mese: lavorare sul Cerchio!

Ciao Modena!

(Nella foto sopra, da sinistra a destra, io, Monica, Yuri e Alberto)


Un gruppo della scuola "San Yi Quan" con Yuri in ginocchio e Yves Kieffer con la giacca rossa



Nel 2012 a casa di Yves

sabato 7 dicembre 2013

Tui Il Lago incontra Ziran



Oggi il sole ha accompagnato una fredda (meno due gradi!) ma bella mattinata di pratica di Baguazhang, condivisa con gli amici Yuri e Monica di Modena. E' stato un piacere averli con noi, anche perchè abbiamo scoperto di condividere molte cose della nostra pratica e della filosofia di vita.

Dopo una sana colazione al bar, ci siamo incamminati verso il nostro parco di pratica, e dopo pochi minuti eravamo già caldi :-) Abbiamo avuto la visita della famiglia Ziran, con Sergio, Alberto e Albertino, e tutti insieme ci siamo divertiti a ripassare le basi del Baguazhang, cioè il cerchio, la grande mamma del Baguazhang.

Ovviamente il training si è concluso con un pranzo degno del training. Grazie a tutti i partecipanti per la bella impronta lasciata e per l'impegno. A gennaio il secondo incontro.

A presto

PS: un grande grazie di cuore a Sifu Yves Kieffer per aver nutriro la passione di entrambi noi, Yuri e me, per tutti questi anni. Senza Yves ci mancherebbe una grande parte di passione.

martedì 3 dicembre 2013

Baguazhang Day



Uno dei più bei ricordi di queste giornate romane di Baguazhang.
Sifu Loriano Belluomini, Sifu Lino Perlongo, ed io.

I quattro animali del Baguazhang (2)



Torso di Drago

Le gambe rappresentano il rapporto con la terra e la forza di gravità, la spinta e il supporto che la Tigre garantisce quando le gambe hanno sviluppato abbastanza qualità.

Il tronco è invece la parte che rappresenta l'uomo e la sua centralità tra cielo e terra. Il torso, dal bacino alle spalle, forma un quadrato all'apparenza stabile e forte, che molto spesso non viene usato in tutta la sua potenzialità. Voglio dire che spesso il tronco diventa quella giuntura tra gambe e braccia che non ha forza propria. Quasi sempre è proprio il tronco nelle sue tre giunture (bassa, medio alta e alta) a cedere sotto il peso del pressing con un avversario che attacca.

In realtà il riferimento al Drago è molto precisa. La schiena è sostenuta dalla colonna vertebrale, che si snoda armonicamente su più piani: orizzontale (torsione), verticale (allungamento), trasversale (allungando una spalla rispetto all'anca opposta, avanti rispetto a dietro, etc.). Noi non siamo particolarmente attenti alla percezione della schiena, perchè abbiamo un numero limitato di ricettori nervosi (molti meno di quelli delle mani e dei piedi), per cui spesso tendiamo a "non sentire" la schiena. Così il mal di schiena è diventato il male più diffuso del nostro secolo.

Il Drago nella schiena ha quindi il compito di animare, di mettere in movimento, di far muovere organicamente tutte le vertebre, muscoli, costole e connessioni profonde in modo proattivo, in modo da aiutare e amplificare la potenza che nasce dalle gambe. Il bacino deve lavorare per sedersi e unire il pavimento pelvico per unire le gambe in una sola struttura (ricordate quel "chiudere l'ano"?). Non basta che la schiena sia solida e non si faccia disconnettere, deve essere attiva, viva, potente, vibrante, flessuosa.

Come un Drago. Questa analogia è veramente potente. Basta andare a vedere come muove la schiena un praticante di Xingyiquan della famiglia Dai, o un praticante di Yiquan, quei rari (rarissimi) maestri di Bagua o Taiji che ancora hanno l'arte del movimento interno, di Silat o di arti filippine, e là capirete quello che intendo. Si tratta di aggiungere il movimento della schiena - micromovimenti se vogliamo, ma potenti - nel movimento totale del corpo. E non basta farli a caso. Devono avere una logica, che si allena solo con un giusto allineamento del corpo, portato in movimento prima da fermo, poi delicatamente e poi piano piano sempre più con forza. Alla fine l'allineamento si unirà alla forza.

Questo era il motivo per cui il Taijiquan si pratica lentamente, dapprincipio. Poi si va veloci, come nel Baguazhang. Il Taijiquan lento è solo uno step della pratica, come la forma quadrata. La schiena del Drago è forte, si apre e si chiude, potente, da sola fa moltissimo. Se isoliamo il Drago nel nostro corpo e lo facciamo lavorare bene, creando catene cinetiche precise e finalizzate correttamente, la schiena diventa uno straordinario protagonista del nostro corpo. E la nostra salute sarà incredibilmente avvantaggiata da questo.

La simbologia cinese mette in evidenza la sinuosità e la flessibilità del corpo del drago, metà serpente e metà volatile. Si muove tra cielo e mare, ed è molto veloce. Se guardiamo un buon lottatore all'opera, non possiamo fare a meno di ritrovare la stessa sinuosa forza elastica. La schiena ha bisogno di questo, per essere protagonista di ogni movimento e di ogni attimo del combattimento.

(continua)

TNC Traiettorie Non Convenzionali



Uno dei fattori di successo in combattimento è l'uso delle TNC, traiettorie non convenzionali.
Tutti siamo abituati ad allenare e a immaginare un attacco portato dalla linea centrale verso il nostro centro o viso nelle modalità classiche tipo boxe o attacco diretto. Già essere in grado di gestire il tempismo, la velocità, l'intenzione e le linee di un aggressore meritano una lunga analisi e molto lavoro di sparring.

Ma il bello viene quando si tratta di immaginare e prevedere, soprattutto reagire su attacchi non convenzionali. Le linee più pericolose sono i ganci e i montanti, ma nell'uso delle arti marziali più evolute, i colpi si "sganciano" dal corpo negli angoli e nelle situazioni più impensate, spesso in condizioni in cui non pensiamo sia possibile, tipo in clinch o nel corpo a corpo. Pensate ai pugni d'incontro, quasi sempre definitivi.

In quei momenti, un corpo allenato ad essere flessibile e cedevole, ma a recuperare istitnivamente le catene cinetiche anche in condizioni di relativa immobilizzazione, riesce a tirare fuori dei colpi che possono risultare - se non devastanti - comunque efficaci per ricreare una distanza, disturbare l'avversario e poi portare a fondo un secondo o terzo colpo quando la distanza aumenta, aumentando anche l'efficacia.

Questo è il frutto delle considerazioni fatte stasera in sparring con Sergio, e invito i lettori ad una riflessione sul calcolo delle probabilità in un combattimento. Tutti ci auguriamo di avere un avversario che una volta bloccato ad un braccio o ad una spalla non si muova più e risulti immobile quel secondo o due che ci servono per organizzare un attacco finale. Spesso quello che ci ritroviamo è una specie di serpente che cambia postura anche quando pensiamo di averlo bloccato.

Questa flessibilità e densità e connessione insieme anche negli angoli più complessi di un movimento umano, noi la chiamiamo abilità corporea. Un pugno che arriva dall'alto al basso mentre stiamo stringendo mezzo corpo per mandarlo a terra e ci colpisce la tempia, una mano che entra alla gola e blocca il respiroalla base del collo, dita che arrivano sugli occhi quando pensiamo che non sia possibile. Questo intendo come TNC.

Se riusciamo a sviluppare una attenzione e una attitudine anche per queste linee e possibilità, il nostro lavoro si fa più interessante e più sicuro. E, di colpo, saranno chiari tanti principi che ci ostiniamo a chiamare interni, perchè ci mettono una vita ad entrare nella nostra zucca.

"Se non ti aspetti l'inaspettato non scoprirai la verità".

Grazie Sergio

sabato 30 novembre 2013

Baguazhang Day a Roma

Dopo tanti Qigong e Taijiquan Day, lo scorso fine settimana (16 e 17 novembre) è arrivato anche il turno del primo Baguazhang Day italiano. Era ora!

L'idea nasce da quattro insegnanti di Baguazhang, Mauro Ria, Enrico Colmi, Nikitas Petroulias e Severino Maistrello, che hanno creato in prima battuta un seminario di Baguazhang a Roma. Ma nel corso delle settimane, l'idea di un seminario a quattro si è espanso ed evoluto, ha acquisito una nuova forma ed è arrivata a coinvolgere più di dieci insegnanti da tutta Italia, un maestro greco (Nikitas Petroulias) ed uno cinese (Kong Chen) ed una cinquantina di persone che in uno spirito di apertura e di condivisione si sono dati appuntamento a Roma. Ed era nato così il primo Baguazhang Day.

E' stato decisamente un evento speciale, un vero successo sotto molti punti di vista, sia per la qualità tecnica del lavoro presentato nell'arco dei due giorni, sia per l'atteggiamento aperto e dinamico con cui le lezioni di sono susseguite, e ancora per lo spirito di amicizia che si è subito instaurato. Il Baguazhang Day è stato un'occasione speciale per permettere di incontrarsi maestri e allievi, di conoscere nuovi insegnanti, di scambiarsi pratiche e idee, di conoscere le attività, gli stili e le modalità degli altri insegnanti.

Un grazie di cuore va a Mauro Ria, che si è dato un gran daffare per curare tutto della manifestazione in maniera serena e positiva, all'interno del Tempio del Kung Fu di Alessandro Colonnese, nei cui locali si è tenuto il BGZ Day, e ad Enrico Colmi che ha portato il maestro Kong Cheng dalla Cina per proporlo a tutti i presenti. Un altro grazie di cuore va ad Angelo Coluzzi e Andrea Valente, che tanto hanno fatto per stanarmi da Vicenza e farmi scendere. E un grazie ad Alberto Dal Maso, che mi ha accompagnato a Roma e col quale è sempre bello condividere l'esperienza.

E' difficile sintetizzare in poco spazio il lavoro di tutti. Preferisco postare qua di seguito quello che è emerso sino ad oggi su Facebook, che secondo me sintetizza lo spirito della manifestazione. Uniche note di rammarico l'assenza di Severino Maistrello, che non ha potuto partecipare alla manifestazione per cause di salute, e per Lino Perlongo, che, arrivato pieno di entusiasmo dalla Calabria, non ha potuto insegnare a causa di un incidente al ginocchio sinistro ed è rimasto comunque da spettatore per tutto il tempo.

Tutti comunque siamo partiti da Roma con una sensazione ampiamente positiva, voglia di rivederci e pieni di entusiasmo per quanto visto. A livello personale, la nota di chiusura è stata particolarmente bella per aver rivisto e pranzato con un amico di oltre vent'anni fa, il maestro Gianfranco Russo e suo figlio, dopo tanto tempo.

Come già scrissi a Mauro: Ad Maiora!

***

Da Facebook:

27 novembre 2013
Mauro Ria
Ancora non credo alla perfetta armonia quasi magiaca che si è venuta a creare al BAGUAZHANG DAY. Tanti maestri di svariate scuole di Baguazhang di vari lineaggi si sono radunati non per farsi vedere, non per vincere medaglie e neanche per interessi personali; ma solo ed esclusivamente per praticare insieme in maniera aperta condividendo la loro esperienza con tutti i partecipanti venuti per l'occasione da più parti d'Italia ed anche dalla Grecia con non poche difficoltà, per una full immersion di oltte 14 ore di Baguazhang, passando attraverso tutti gli aspetti dell'Arte dalla tecnica alle forme, dalle armi alla difesa personale, dagli elementi di addestramento agli aspetti più salutistici a tratti si è andati a trattare anche argomenti medici e filosofici senza quasi mai fermarsi .
Come già detto in privato al M.°Luigi Zanini ho visto tanta qualità ed esperienza al punto che anche le cose più scontate e basilari venivano proposte con una profondità e ampiezza che ogni parola ogni singolo gesto stillava : lavoro , studio e ricerca di anni di pratica ( magari avessi avuto quando ho cominciato opportunità simili ).
Per non parlare poi della prova di umiltà data da tutti, il vedere tutti che praticavano con tutti in un’atmosfera di vera condivisione era quasi surreale
Insomma ci sono tutte le basi per creare una grande famiglia del Baguahang e sono più che certo che continuando su questa strada non possiamo che crescere evolvendo ne nostro stile . Un "GARZIE DI CUORE A TUTTI" e ci vediamo al prossimo appuntsamento.

Loriano Belluomini
Ancora grazie a te, Mauro, per tutto lo sforzo organizzativo e sempre con il sorriso sulle labbr.
27 novembre alle ore 7.25 · Mi piace · 1

Wudang Taiji Roma
Grazie x la bellissima iniziativa!
27 novembre alle ore 8.26 tramite cellulare · Mi piace · 1

Luigi Zanini
Grazie ancora Mauro e ad maiora!
27 novembre alle ore 9.26 tramite cellulare · Mi piace · 1

Fabrizio Pozzi
Davvero grazie a tutti per l'organizzazione e l'accoglienza
27 novembre alle ore 13.18 · Mi piace · 2

Enrico Colmi
Grazie a tutti. Mauro ha già detto tutto e benissimo. Un grazie particolare a lui per l'impegno nell'organizzazione dell'evento. Alla prossima.
27 novembre alle ore 22.52 · Mi piace · 1

Petroulias Nikitas
Grazier a tutti e a Mauro per I'll duo impegno
Ieri alle 4.15 tramite cellulare · Mi piace · 1

Shifu Perlongo Lino
Grazie a te Mauro per la cura dell'organizzazione e per la tua disponibilità, sono state due giornate piacevoli e altamente formative, sia sotto il profilo tecnico che umano e tu sei una persona squisita.
Anche se non ho potuto godere a pieno delle due giornate, il piccolo infortunio subito mi ha dato modo di capire ed apprezzare ancora di più tutte quelle vecchie e nuove amicizie fatte di persone, Maestri e praticanti che con il loro comportamento hanno mostrato a tutti (non soltanto a me) il loro vero valore.
Sì, perché il valore di un guerriero non si misura solo nell'abilità marziale ma anche, e soprattutto, sotto il profilo umano.
A tal riguardo, mi sento di rinnovare i miei più sentiti ringraziamenti al Maestro Cheng Kong, persona splendida che con grande umanità, non solo ha dimostrato un'elevata professionalità medica, ma anche una profonda etica marziale. GRAZIE DI CUORE!
Il mio più benevolo pensiero va anche al mio amato Maestro Loriano Belluomini che con le sue parole mi ha ricordato che non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi (ed io mi sono rialzato  !); all'amico, Maestro e Fratello Fabrizio Pozzi che mi ha onorato anticipando il suo intervento al posto mio, (oltre che il sentito interessamento); all'amico, Maestro e Fratello Andrea Marras per la sua vicinanza e non in ultima istanza, all'amico, Maestro e Fratello Luigi Zanini, grande praticante nella vita così come nel Neijia Quan.
Con gli altri praticanti non ho avuto modo di approfondire l'amicizia, ma li ringrazio ugualmente per aver alimentato il giusto spirito di collaborazione e condivisione dell'evento.

Con l'augurio di potervi ospitare tutti in Calabria, vi rinnovo i miei saluti e i miei più sentiti ringraziamenti.

Shifu Perlongo Lino
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Mauro Ria
sei una persona speciale Lino
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Luigi Zanini


Da sx a dx, da basso a alto: Loriano Belluomini, Luigi Zanini, Angela Lita San, 
Lino Perlongo, Alberto Dal Maso e Andrea Marras


Da sx: Luigi Zanini, Andrea Valente e Angelo Coluzzi


Rushou: Alberto Dal Maso e Luigi Zanini


Kong Cheng e Loriano Belluomini


Gianfranco Russo, Oangh Ahn, Luigi Zanini

mercoledì 13 novembre 2013

I quattro animali del Baguazhang



I Quattro Animali del Baguazhang sono un riferimento guida per la pratica, soprattutto per la comprensione del cosiddetto (e spesso frainteso) lavoro interno. Gli animali incarnano delle qualità fisiche e istintuali che sono importanti per formare un corpo solido e flessibile, e quindi preparare la struttura per diventare un buon combattente.

Usare un animale come modello di riferimento oggi ci sembra strano, perchè abbiamo perso l'abitudine al contatto con la natura. Quindi occorre decodificare le qualità dell'animale per spiegarne i principi.

Sulla base della mia esperienza, proverò a dare delle indicazioni che servono a qualunque stile di Baguazhang (e non solo) per acquisire quella qualità che nel tempo permette di migliorare significativamente la propria pratica.

Nel Baguazhang si dice:

"Gambe di tigre
Torso di drago
Braccia d'aquila
Occhi di scimmia"

1. Gambe di tigre.

Le gambe devono lavorare come se avessero le qualità delle zampe posteriori di una tigre. Basta guardare un gatto. Da fermo può saltare fino a due metri senza problemi. Le gambe in accosciata sono come molle cariche, che possono esplodere in ogni momento. Lavorano sempre unite insieme nell'intenzione in ogni movimento, Se curvano, saltano, muovono avanti, galoppano, le zampe sono sempre perfettamente coordinate per la massima efficacia. Questa è la qualità da ricercare nelle nostre gambe. Baguazhang è l'arte del movimento e delle gambe per eccellenza, quindi la tigre è un animale importante per noi.

La tigre non cammina mai in punta di zampe, o rasoterra, ma sempre in modo articolato, cauto, pronto a cambiare direzione: avanti, indietro, di lato, in alto, in basso. Un animale in genere, ma la tigre specialmente, ha sempre una posizione stabile, equilibrata, ma pronta al cambiamento, e non perde mai l'equilibrio. Le zampe posteriori sono solide e stabili, anche nel mezzo di una lotta furiosa. Osservate un combattimento tra tigri e guardate le zampe posteriori, vedrete quanto sono attive. Le gambe di un boxer volano come farfalle, ma quanto stanno per colpire sono piantate a terra come colonne, per permettere al corpo di pungere come un'ape.

Nella pratica lo spirito della tigre richiede di scendere progressivamente sulle gambe nel cerchio senza perdere la connessione con la schiena dritta e chiusa in Hui Yin. Le gambe si muovono su traiettorie naturali (lo diventano col tempo, Bai, Kou, Shun etc.), l'esterna in chiusura, l'interna dritta o in apertura (se deve girare) e i piedi si aggrappano a terra ad ogni passo. Il peso non è mai su due gambe, ma si sposta costantemente ed è sempre e solo su una gamba, in modo che l'altra possa muovere o calciare o fare altre cose. La gamba di appoggio deve sempre essere solida, potente, avere riserve di forza, e non mancare mai al di sotto del tronco.

I passi sono lenti e profondi, scavano nel terreno per acquisire stabilità e forza. Il peso deve scendere naturalmente verso i polpacci e le piante dei piedi. I piedi sono incollati al terreno su almeno nove punti ciascuno e mantengono il radicamento in maniera rilassata, lasciando che il peso del corpo scenda verso terra. Se le gambe sono rilassate, potenti, veloci e coordinate col resto del corpo, tutta l'energia sprigionata nascerà dalla terra e avrà un impatto sorprendentemente "solido" sull'avversario.

(continua)


domenica 20 ottobre 2013

24 pilastri del combattimento



I 24 Pilastri del Combattimento secondo Sifu Mike Patterson

1 . La distanza deve essere tale che , quando le mani dei combattenti sono tese verso l'esterno , le dita possono intrecciarsi . Quando i polsi si toccano, attacco!

2 . Osserva le nove porte di attacco e impara a utilizzarle in combinazione.

3 . Movimento e immobilità sono uno cosa sola; entrambi possono essere difese adeguate .

4 . Mai più di due passi completi in una singola direzione. Non inseguire. Un combattente intelligente aspetterà il terzo passo per usarlo contro di te.

5 . Ci sono quattro distanze di combattimento : piede, mano , intrappolare e lottare. Conoscerli bene ed essere in grado di passare facilmente da una all'altra .

6 . I migliori combattenti attaccano sempre, anche quando difendono. Impara a sfruttare le abitudini del tuo avversario.

7 . Dovendo scegliere tra chiudere all'interno e all'esterno , scegli sempre all'esterno.

8 . Usa il braccio piegandolo dalla mano al gomito alla spalla, e viceversa .

9 . Una volta che trovi la chiusura, incollati all'avversario fino alla conclusione.

10 . Il momento migliore per calciare è quando l'avversario si muove in avanti o indietro , subito dopo che ha tentato di creare un ponte.

11 . Gli arti sono di solito vulnerabili .

12 . Gioca sempre con un angolo di 45 gradi rispetto alla linea centrale di attacco.

13 . La velocità deve essere variata allo scopo di guidare la mente dell'avversario.

14 . Mai telegrafare - i colpi devono essere inferti dalla posizione dove ti trovi.

15 . Guarda gli occhi dell'avversario (o la gola) in un incontro singolo. In situazioni di minaccia multipla , guarda verso il basso.

16 . La forza usata saggiamente è un vantaggio, ma diffida sempre della "trappola ".

17 . Il dolore è un modo efficace per guidare la mente dell'avversario.

18 . Quando "guidi il corpo" sii attento , sensibile , e mantieni la tua sfera.

19 . Anche se è più facile da impiegare, la difesa non vincerà mai una battaglia.

20 . Tutti i veri attacchi iniziano dai piedi.

21 . Boxa un "kicker", calcia un "pugile".

22 . Spazza una posizione alta, attacca una posizione bassa .

23 . Studia il doppio colpo ed i quattro metodi di utilizzo. Sono inaspettati.

24 . Esplora la tecnica per cogliere il principio, mantenendo principio dimentica la tecnica.

Sifu Mike Patterson

(Nella foto, Luca e Sergio qualche tempo fa in uno scambio di guanti)

domenica 6 ottobre 2013

Le persone più belle...



"Le persone più belle che abbiamo incontrato nella nostra vita sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, la difficoltà, la perdita, e che hanno trovato la loro via per uscire dall'oscurità.
Queste persone hanno una capacità di apprezzare, una sensibilità e una comprensione della vita che li riempie di compassione, gentilezza e preoccupazione piena di attenzione amorevole.
Persone meravigliose non lo si diventa per caso."

(Elisabeth Kuebler-Ross)

venerdì 4 ottobre 2013

Never stop



Anche in pigiama, anche all'estero, dove c'è uno spazio di pochi metri quadri, si può praticare, prima di andare al lavoro, prima di colazione, prima di indossare giacca e cravatta. La grande alleata? La Natura.

lunedì 30 settembre 2013

Ziran



Chi sa poco si stupisce molto.
Chi sa molto si stupisce poco.
Ricordati di preservare la naturalezza delle cose.

(Ziran)

giovedì 26 settembre 2013

Coltivare



"L'amore non domina, ma coltiva"
(J.W. von Goethe)

Se c'è dominio, non ci può essere amore e crescita.
Betrand Russel scrisse che i cinesi preferiscono la felicità al potere.
Ci sarà un perchè...
Coltiviamo, coltiviamo, coltiviamo, anche quando sembra che non ne valga la pena.
Quando smettiamo di coltivare, smettiamo di creare un futuro per noi e per gli altri.
Siamo tutti legati insieme.

Sciabola



Quanti bei ricordi...


Un abbraccio agli amici scozzesi!

sabato 21 settembre 2013

Centomila visite!



E siamo arrivati a 100.000 visite!
Grazie a tutti coloro che sono passati di qua e hanno lasciato il loro segno e a coloro che - zitti zitti quatti quatti - hanno sbirciato sotto la tenda e sono scappati via!
Grazie a tutti!
Luigi

venerdì 20 settembre 2013

Il fiore della vita



Questo è un pattern, un percorso di Baguazhang.
Dopo il cerchio e i passi, occorre liberare la bestia e lasciarla correre perchè deve trovare la sua motivazione e la sua soddisfazione.
Stasera stavo lavorando con il bastone corto, e questo è ciò che ne è venuto fuori :-)
Siamo la misura tra cielo e terra, e solo i nostri piedi possono percorrere le vie che il Cielo contiene.
Mai perdere l'occhio del bambino.
Dopo Kou Bu e Bai Bu, dopo il cerchio, cercate la strada delle stelle, il Fiore della Vita.

Esprimersi



70. Gesù disse, "Se esprimerete quanto avete dentro di voi, quello che avete vi salverà. Se non lo avete dentro di voi, quello che non avete vi perderà."
(Vangelo di Tommaso)


L'altra sera abbiamo messo i guantoni e abbiamo scambiato qualche mano di boxe. Dopo un poco abbiamo rallentato gli scambi e cominciato a studiare come il corpo stava portando i colpi. Poi abbiamo rallentato ancora e abbiamo studiato le catene cinetiche. Infine abbiamo tolto i guanti e abbiamo capito perchè è necessario lavorare a contatto lentamente, attentamente, con presenza e consapevolezza.

L'autunno porta le messi e il compimento, e la chiusura di un ciclo, quindi il frutto. Stiamo ripartendo per un incantevole autunno, un silenzioso inverno e una occhieggiante primavera. Dal mio canto, sto andando alla ricerca di quello che ho dentro di me. 

Sto pianificando i seminari mensili da qua a maggio 2014. Mi piacerebbe ricevere i vostri spunti su cosa praticare insieme al parco nei prossimi incontri.





venerdì 9 agosto 2013

Gli amici




"Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici, perchè loro sono i giardinieri amorevoli che fanno fiorire le nostre anime"

(Marcel Proust)

Dedicata a Maurizio Mamprin in particolare (nella foto) e a tutti gli amici con cui condivido il cammino.


giovedì 8 agosto 2013

I 10 pilastri della vitalità



Praticare arti marziali - secondo me - vuol dire fare un lavoro completo, di rifinimento della persona, del suo carattere, del suo equilibrio, e non solo imparare tecniche, drills e modalità di allenamento specifiche. Questa è l'impegno che ho preso istintivamente quasi quarant'anni fa con me stesso, ed oggi ancora lo considero il miglior investimento possibile per la vita.

Le arti marziali sono un'autostrada verso la crescita personale. La parte artistica del marziale è nella profondità morale, personale, umana, spirituale che si sviluppa nell'arco intero della vita, e ancora non basta una vita per trasformare e perfezionare il potenziale che c'è dentro di noi.

Lo scopo della vita è fatta di tre obiettivi:
- trovare la nostra felicità o la nostra serenità dentro di noi
- fare del bene o aiutare gli altri - senza attaccamento
- alleggerire la nostra anima perchè sia libera al prossimo giro di giostra

Il modo per arrivarci è di fare in modo che quello che pensiamo, quello che diciamo e quello che facciamo siano in armonia (come insegnano i Veda indiani). Facile a parole, lungo ed arduo nei fatti. Ma è un riferimento eccellente per una qualità della vita.

Quando mi guardo oggi in prospettiva, mi rendo conto che molto è cambiato dentro di me: le cose che ho perso rispetto al passato erano legate a quel momento, alla fase della giovinezza. Le opportunità che mi attendono adesso sono diverse, più sottili e con una prospettiva precisa, e quindi hanno bisogno di altri strumenti, più raffinati ed evoluti. Bisogna lavorare dentro, oltre che fuori, come nel Neigong.

Per questo vi presento questi "10 Pilastri della Vitalità", di cui ringrazio Kimmana Nichols, perchè incoraggiano l'espressione della nostra potenzialità al suo meglio, ma allo stesso tempo ci ricordano che siamo persone ricche, sfaccettate, con un sacco di coinquilini interni (leggi Pirandello), e che abbiamo molte aree in cui lavorare sul nostro carattere e sulle nostre abitudini per trovare un equilibrio e un modo armonico di vivere.

Cambiare non deve essere forzatura o obbligazione (un po' di disciplina ci vuole, anzi... un bel po'), ma il risultato di un processo esteriore quanto interiore, armonico, in cui vogliamo cambiare e lo facciamo nel modo migliore, rispettando le nostre debolezze. Come dire: decidiamo di fare una cosa, poi pian piano la facciamo sempre di più, e alla fine la vogliamo fare, quindi non c'è più sforzo.

Ci sono dieci cose in cui possiamo lavorare per migliorare il nostro essere, e sono dieci aree fondamentali per noi. Tenendo sotto controllo questi dieci indicatori, potremo scoprire quanto sia facile migliorare il nostro stato di salute, emotivo, fisico e spirituale senza dover fare nulla di strano. Tranne essere consapevoli di questi dieci punti e ricordarceli il più spesso possibile.

1. Ossigeno
Respirare consapevolmente, a fondo, con coscienza, respirare con amore e con naturalezza, in ambienti che ci aiutano come le foreste, il mare, dopo la pioggia, all'aperto, rinforza il sistema immunitario, con il suop otere antiossidante straordinario. Respirare è la nostra chiave di accesso a noi stessi, il respiro e il Qigong ad esempio sono un regalo che spesso sottovalutiamo.

2. Acqua
Con l'ossigento, l'acqua è la seconda fonte di nutrimento essenziale per la vita. Acqua completa, non demineralizzata, attivata (quindi viva, che scorre, non incarcerata in bottiglie se non per poco) e bevuta con consapevolezza e spesso, con gratitudine. L'acqua è la nostra garanzia per un corpo flessibile e capace di cambiare.

3. Energia
Tutto è energia e emette energia, dai sassi all'essere umano, Il campo energetico è quello che fa la differenza tra la salute e la malattia, tra esserci e non esserci. Curare se stessi è possibile con la montagna, l'acqua del mare, le camminate, silenzio, musica classica o adatta, punti energetici naturali, pensiero positivo, seguendo i ritmi della natura.

4. Movimento ed esercizio
Ciò che non si muove è morto. Siamo stati progettati per muoverci, camminare, correre, saltare, contrarci ed espanderci, siamo un continuo movimento. La cura del corpo e l'attività fisica sono l'unica certezza di andare incontro alla vita con buone prospettive. Mente e corpo vanno insieme, quello che facciamo al corpo lo facciamo anche alla mente. Le quattro A: Allineamento del corpo (tendino-muscolare), Attività regolare, Articolare i movimenti in modo che siano sempre connessi, Awareness (non c'era la A in italiano) cioè consapevolezza.

5. Controllo della mente
Lasciare andare il passato, essere padroni dei propri pensieri e delle proprie emozioni. La nostra vitalità dipende enormemente da ciò che pensiamo, che poi si manifesta nelle parole e nei fatti. Menti piene di pensieri, di legami col passato o paure del futuro non fanno che paralizzare la nostra vitalità e invecchiarci. Il sonno ci aiuta a lasciare andare. Meditazione, rilassamento, pensieri positivi nutrono il nostro stare bene.

6. Trasformazione
La digestione del cibo è la prima modalità di trasformazione, da materia in energia, ed è la causa di molti problemi di salute. Il modo di vivere ed il rapporto con le emozioni modifca e influenza la digestione, per cui uno stile di vita dinamico e meno sedentario è garanzia di salute e di buona trasformazione, come la scelta del cibo e gli orari per mangiarli.

7. Cibo completo
La trasformazione cambia da materia in energia, ma se la materia è cattiva, anche l'energia sarà scarsa e cattiva. "Che il cibo sia medicina e la medicina sia il cibo", diceva Ippocrate, padre della medicina moderna. Mangiamo cose più naturali possibili e meno elaborate, meno ingolfanti per il corpo e meno artificiali.

8. Equlibrio
Ogni cosa ha il suo contrario. Ciò che è buono ha anche un lato negativo, e non tutto il male vien per nuocere... Cercare di capire il senso di un messaggio o di un problema che ci capita significa capire la radice del problema, e accettare che la vita scorre tra alti e bassi, tra entusiasmo e scoraggiamento, e che tutto è relativo e passeggero.

9. Routine quotidiana
La routine in questione non è lavoro o gli impegni, ma un progetto preciso di come vogliamo strutturare la giornata in modo che siamo noi a condurla e non lei a condurre noi. Un'idea crea una azione, più azioni creano un'abitudine, più abitudini creano un carattere, e il carattere forma un vita. Ad esempio alzarsi la mattina presto e meditare o fare esercizi, la sera allenarsi, a pranzo mangiare il giusto, mantenere uno stato mentale sereno, rivedere la giornata e capirne la produttività, ringraziare per le cose belle, stare con le persone che amiamo. Questi sono solo esempi, ma hanno un grande potere sulla nostra proattività nella vita.

10. Autoeducazione
Chi smette di imparare, non cresce più e invecchia, sia a venti che a ottant'anni. Chi continua a studiare resta giovane. Non smettete mai di entusiasmarvi e di cercare cose nuove da conoscere, e di cambiare. C'è un mondo intorno a noi che spesso non vediamo perchè siamo troppo chiusi. Fuori c'è il mondo, basta cambiare occhiali.

Concludo con quelli che Pema Chodron chiama i Tre Impegni, che ogni essere umano dovrebbe prendere con se stesso, e un artista marziale a maggior ragione dovrebbe sempre avere chiari davanti a sà (perchè l'energia interna altro non è che disciplina usata nel modo giusto, sia a livello fisico che a livello mentale!!! Quante volte lo dimentichiamo?)

I Tre Impegni:
1. Sii pienamente presente
2. Senti il tuo cuore
3. Dedicati al momento successivo senza programmi

Buona estate

martedì 4 giugno 2013

La pazienza



Non abbattere un albero in inverno.
Non prendere decisioni negative in periodi difficili.
Non prendere decisioni  importanti quando sei giù di morale.
Attendi
Sii paziente.
La tempesta passerà.
La primavera arriverà.

(Robert H. Schuller - Il lago di Ginevra)

giovedì 2 maggio 2013

Cinquanta estati, cinquanta inverni



In India, a fine del 2012, durante un bellissimo viaggio in una delle culture più antiche del mondo, ho passato la boa delle 50 primavere. L'inizio del 2013 mi ha riservato un po' di corse e di cambiamenti, ma il vero viaggio in India è iniziato dopo che siamo tornati.
E stiamo ancora viaggiando...




"Ciò che sta alle nostre spalle, come ciò che sta davanti a noi,
è piccola cosa
rispetto a ciò che si trova dentro di noi.
E quando portiamo nel mondo esterno 
quello che è dentro di noi,
accadono i miracoli."
(Henry David Thoreau)

La vera battaglia



Oggi ho ritrovato in mezzo alla mia biblioteca marziale questo manoscritto. Ha una grafia particolare, ma non ricordo chi me l'abbia scritta - ho un sospetto, ma non riesco a mettere a fuoco il ricordo. La frase dice una grande verità, forse la più grande verità delle arti marziali. E' una frase che dovrei mettere in cornice, come le frasi del Dalai Lama, o certe immagini che parlano da sole. Servirebbe a rileggerla ogni volta che ci passo davanti, e a ricordarmi perchè pratico.

Vi lascio il piacere di meditarla.

" La vera, più grande battaglia di un guerriero è la battaglia che infuria dentro, 
la lotta per dominare l'ego, per combattere non per i soldi o per la gloria, 
ma per equilibrare la bilancia della giustizia. 
Solo allora, quando la mente è libera dal concetto di se stessi, 
la mano potrà colpire rapida e vera"

(Bruce Lee)

  

venerdì 19 aprile 2013

Respirare al parco - sabato 27 aprile



«C'è un solo modo di respirare che è vergognoso e limitato. 
Poi, c'è un altro modo: un respiro d'amore che ti porta fino all'infinito "
(Rumi)


La bella stagione è finalmente arrivata, e l'inauguriamo bene con il primo degli incontri Ziran!

Sabato 27 aprile, dalle ore 9.00 alle 11.00 si terrà un incontro di introduzione sulle tecniche di respirazione e consapevolezza, secondo gli insegnamenti del Qigong tradizionale cinese.

L'incontro è aperto a qualunque praticante dagli 8 anni in su, senza alcuna limitazione.

La pratica del respiro è benefica e consigliata a tutti, perchè garantisce grandi benefici per il praticante che, con un po' di pazienza, si appropri della tecnica e arrivi a sviluppare un senso di naturalezza.

Il respiro è un'arte, che si affina nel tempo, ed è anche uno dei quattro pilastri della medicina tradizionale cinese, insieme all'agopuntura, al massaggio e alla nutrizione/farmacopea. E' il metodo più "esterno", ma anche quello più profondo, perchè con il respiro cosciente si arriva a modificare la quantità e la qualità di ossigeno che entra nel nostro corpo.

I benefici del Qigong si trovano a tutti i livelli:
- mentale, perchè calma il turbinio di pensieri, e porta la consapevolezza sul corpo e aiuta la guarigione
- fisico, perchè agisce sul sistema nervoso, tendineo, muscolare, circolatorio, cardiaco, linfatico, limbico e sensoriale, e chi più ne ha...
- ... oltre, perchè il respiro consapevole ci porta in contatto con noi stessi e ci aiuta a vivere meglio

Una volta imparato e capito il corretto atteggiamento da assumere, il Qigong diventa patrimonio personale di chi lo pratica, e diventa uno strumento di prevenzione, come da anni numerosi studi in tutto il mondo dimostrano.

Il 27 aprile è anche il Tai Chi Day in tutto il mondo, il giorno in cui si festeggia questa splendida pratica marziale diventata uno yoga in movimento e che ha aiutato e aiuta milioni di persone, così come il Qigong.

Quale occasione migliore per imparare a respirare?

Chi non parte per il fine settimana è invitato.



venerdì 15 marzo 2013

Primo incontro 2013: eccoci!



Sabato 16 marzo 2013: finalmente si riparte!

Nel piacevole ambiente del parco di via Puccini a Caldogno, sabato mattina dalle 9.00 in poi ci ritroveremo per ricominciare a lavorare sul corpo con le nostre amate arti marziali, con lo stile che ci contraddistingue, il metodo Ziran. Ho già avuto diverse conferme dei "veci", e questo mi fa molto piacere :-)

Programma della giornata:
- Qigong, per rilassare il mente-corpo-spirito
- Neigong, per rinforzare la struttura da dentro
- Cerchi, per rimettere in funzione gambe, braccia e tronco, connettere e strutturare
- Linee, per allenare l'intenzione, la direzione e la forza
- Drill, per allenare l'istintività e la concatenazione veloce
- Tuishou, per portare tutto questo nel lavoro a due e lasciarlo man mano sempre più libero...

Ognuna di queste pratiche va ovviamente sviluppata da sola e in profondità, ma domani faremo un "reboot"  del lavoro che ci permetta di gustare il piacere del lavoro fisico fatto bene e armonico, piuttosto che il dettaglio tecnico. E poi, il segreto sta sempre nelle prime cose che impariamo! Un pugno o un palmo dati bene, una schivata efficace, uno spostamento veloce, l'uso di una gamba malandrina sono già un grande risultato!

Saremo noi, come al solito, i "ragazzi" dello Ziran. Le porte sono aperte a tutti coloro che vogliono allenarsi con noi, senza nessun problema di livello, di cintura o di esperienza. Chiediamo solo uno spirito aperto, sereno e senza troppo ego, per poter scambiare e imparare a conoscersi anche nei momenti di scambio, senza paura e con il massimo rispetto.

A seguire confermerò le date dei prossimi incontri a tema su:
- Gestione del pensiero
- Neigong
- Qigong
- Baguazhang
- Xingyiquan
- Taijiquan
- Tuishou
- Sanshou

A sabato!

(Nella foto, due praticanti della scuola Ziran in sparring libero :-))). Se vogliamo diventare buoni praticanti, di sicuro abbiamo diverse cose da imparare da questi animali... che ne dite? )


PS: l'articolo dedicato al Grande Maestro Giampietro Savegnago (vedi post precedente) è stato ripreso sul sito della Associazione Aikido "Dojo Itto Isshin" di Caldogno del Maestro Livio Zulpo. Ringrazio l'amico fraterno Livio per l'onore e per la sua amicizia. 

mercoledì 6 marzo 2013

Shihan Giampietro Savegnago





Dopo dieci anni di dura e coraggiosa lotta con la malattia, ieri Shihan Giampietro Savegnago, ottavo dan di Aikido, grande diffusore di questa splendida arte in Italia e nel mondo, ha lasciato il corpo. La notizia si è diffusa rapidamente nel mondo delle arti marziali e lascia un grande vuoto, ma anche un grande esempio di forza, determinazione e coraggio. Doti di cui c'è un grande bisogno oggi, e di cui i modelli tristemente scarseggiano.

Ho conosciuto il maestro Savegnago molti anni fa, quando sul tatami non c'era bisogno di fare molte presentazioni, lui era il maestro e gli altri erano gli allievi. Conobbi anche Sensei Kobayashi, e la sua modalità di movimento raccolto, essenziale, straordinariamente ricercato ed eloquente. Anche lui aveva passato molte delle porte verso la profondità dell'arte.

Da un'intervista dell'aprile 2011:


L’aikido è molto efficace ed esteticamente elegante, sembra che l’uso della forza non conti…
«Esattamente, non c’è bisogno di forza perché si lavora su una concatenazione di movimenti sferici del corpo, che sono anche il principio dell’energia che la pratica produce. Aikido letteralmente significa “la via dell’armonia e dell’energia”, e non si pratica resistendo al colpo col corpo rigido, occorre imparare a utilizzare questa energia irradiante per andare avanti ed entrare nello spazio avversario. Per questo, come nel pugilato, è fondamentale il controllo del centro, in base al principio che non posso controllare l’azione se prima non ho controllato l’intenzione. La base dell’aikido è il contatto: questo è il punto di partenza dell’energia irradiante. Si lavora a sfera, utilizzando tecniche che riprendono cerchi che portano o alla chiusura – immobilizzazione – o all’apertura – proiezione. È un gioco fra due forze che si contrappongono e le loro risultanti; si utilizza l’energia irradiante, la tecnica dirompente, e quando si arriva al contatto la forza si sprigiona provocando lo squilibrio del compagno.»


Sensei Savegnago aveva fatto sua l'eredita di Kobayashi, l'aveva personalizzata e raffinata, ed aveva sviluppato una fluidità, una morbidezza ed una estrema presenza, che lasciavano soddisfatti e impressionati sia i "guerrieri" che i "pacifisti" nel mondo dell'Aikido.

Quando se ne va un maestro come lui, è istintiva una riflessione sulla brevità della vita (aveva 59 anni) e sulle sfide che ognuno di noi quotidianamente è portato ad affrontare, ma soprattutto sul modo in cui affrontarle. Stasera siamo stati a festeggiare il primo dan di Sergio Fanton, adesso finalmente entrato nel mondo dell'Aikido a pieno titolo, e insieme con lui abbiamo festeggiato (dentro di noi, ognuno a suo modo) la liberazione dello spirito di Sensei Savegnago.

Commentava Sensei Zulpo, allievo anche di Savegnago: con un modello come lui davanti, anche le difficoltà apparentemente insormontabili diventano affrontabili. Siamo d'accordo, maestro Zulpo, amico di tanti anni. Le arti marziali insegnano a diventare ed a saper restare solidi, ad affrontare le cose con consapevolezza e crescente saggezza.

Ogni esame che la vita ci propone, da quello di dan a quello del sangue, è un momento per crescere. Se perdiamo l'occasione, abbiamo perso molto, perchè quelli sono i momenti in cui ci mettiamo in discussione. La morte stessa, al di là della tristezza, diventa un insegnamento. Ecco un bello spunto su cui riflettere.

Buon viaggio, Shihan Savegnago, il tuo messaggio ha toccato molti cuori.

martedì 19 febbraio 2013

Impronte



E' stato un fine anno 2012 davvero coi botti, per me e la mia famiglia. Una parte era prevista, il viaggio in India e tutte le aspettative che avevo legato a questo reincontro e abbraccio con il grande paese del Buddha.

Una parte dei botti è arrivata invece dopo, inattesa e piuttosto distruttiva, e mi ha messo fuori gioco per un po'.

Dal 23 dicembre non c'è stata soluzione di continuità, le cose hanno deciso di girare ad una tale velocità che alla fine sono restato coinvolto in questo folle giro di giostra (grazie Tiziano...). Ci stiamo rimettendo in piedi.

Mi scuso con le persone che regolarmente seguono il blog, e che mi sono stati vicini con molto tatto ed amicizia in questi ultime settimane, mentre affrontavo le difficoltà del momento.

Le parole chiave quindi dei prossimi post saranno:

- India
- Combattere
- Primo Dan
- Emmanuel
- Vederci chiaro

e se ne avete altre, siete i benvenuti come sempre :-)

A presto col calendario degli incontri interni.

Luigi


domenica 20 gennaio 2013

Baguazhang & Tai Chi Chuan Workshop





Dopo la brillante esperienza del primo TYROLEAN TAI CHI FESTIVAL a giugno del 2012, con Othmar abbiamo voluto creare un workshop di pratica di Baguazhang e Tai Chi Chuan, dal momento che gli insegnamenti di queste due scuole interne di Gongfu cinese si basano su principi molto vicini e che si integrano l'un l'altro, in modo particolare le due scuole Wudang e Ziran.

E' per questo motivo che sabato 26 gennaio 2013 a Merano (Alto Adige), nella palestra SCM di Via delle Corse, dalle ore 10 alle ore 17 si terrà il seminario integrato di Baguazhang e Tai Chi Chuan. Credo sia la prima volta che si tiene un incontro di questo genere, e sono onorato di condividere l'insegnamento con l'amico e collega Sifu Othmar Vigl.

Si tratta di un incontro aperto a tutti, principianti ed avanzati, nel quale praticare insieme i principi di queste nobili arti, conoscere altri praticanti e creare nuove amicizie. Questo Baguazhang e Tai Chi Chuan Workshop permette di entrare in contatto con le arti marziali cinesi, che possiedono aspetti profondamente benefici per la salute, ma sono allo stesso tempo anche efficaci arti marziali. 

Per maggiori informazioni, potete vedere la pagina Facebook qui linkata:

Sarà una giornata intensa, dinamica, in un clima di serenità, in cui scoprire (o riscoprire) la pratica della propria arte marziale attraverso il confronto con queste due discipline interne, particolarmente famose per la loro efficacia ed essenzialità, attraverso l'esperienza e le conoscenze maturate da questi due insegnanti.

Othmar Vigl è nato a Bolzano in Alto Adige. Nel 1991 si è trasferito a Londra ed è rimasto li per 17 anni. Dal 1999 è studente del famoso Maestro di Tai Chi Chuan Dan Docherty. Ha partecipato a vari campionati di Tai Chi Chuan in varie discipline, ha vinto i Campionati Europei e nella disciplina “Full Contact” è a tutt'oggi imbattuto. Othmar Vigl è il primo ed anche il capo istruttore del Tai Chi Chuan stile Wudang in Italia ed Austria. 

Luigi Zanini è nato a Vicenza, e pratica arti marziali tradizionali cinesi dal 1977. Dopo 12 anni di studio con il maestro Stefano Bellomi ha vinto i campionati italiani nel 1988 ed é da allora anche giudice internazionale di gara. Dopo varie esperienze in altre arti da combattimento, apre la sua scuola "Ziran Neigong Quan" dedicata alla boxe interna e al Baguazhang. Dal 1992 tiene seminari in tutta Europa. Ha scritto due libri sul Kungfu e numerosi articoli, e dal 2007 tiene un blog sulle arti marziali.

***


Per informazione, la seconda edizione del TYROLEAN TAI CHI FESTIVAL di Merano si terrà quest'anno dal 28 al 30 giugno, un appuntamento sicuramente da non perdere.