venerdì 24 aprile 2009

Yang nello Yin

La primavera è tornata a farci compagnia.

La cosa potente della primavera è la sua capacità di rinnovare le cose, di trasformare, di cambiare. Spesso questo si manifesta come una distruzione di ciò che c'era prima (in inverno, i boccioli che spuntano dai rami ad esempio) ma in realtà è la manifestazione di un ciclo di cose che si concludono e ricominciano. 

Non c'è bene e non c'è male, tutto è come deve essere. Anche se le cose che vediamo - a volte - non ci piacciono. Per fortuna la Natura ha un suo meraviglioso equilibrio. 

La pratica marziale è come la vita,ha i suoi alti e i suoi bassi, le sue crisi e i momenti epici. Se prendiamo sul serio solo un aspetto dei due, o solo il Trionfo o solo la Sconfitta, ci siamo messi da soli nella posizione sbagliata. Il Tutto sta nel Tutto. 

Scrivo queste righe dopo una bella sessione di Qigong e Neigong. Riscoprire quanto si è fuori ritmo e fuori armonia è uno dei regali più belli che la pratica ci possa fare. Consapevolezza del nostro corpo, della nostra mente. La pratica ne risulta avvantaggiata, più profonda, più consapevole, più umana.

Aprile è anche l'inizio della bella stagione. Niente scuse per non alzarsi presto il mattino. 100 cerchi e 100 linee. 

Ah, questi numeri.

Un giorno un maestro mi disse che per imparare a memoria una forma basta eseguirla trecento volte di seguito e poi non la dimentichi più. Trecento sono i respiri che bisogna fare senza sentirli per praticare un buon Qigong. 100 sono i cerchi del Baguazhang. 

Un giorno, quando saremo "grandi", capiremo il meccanismo del numero, e non ne avremo più bisogno. Ma adesso è giusto averne.

Buon lavoro.

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