sabato 7 agosto 2010

Dragoni che nuotano

"Voglio che i miei praticanti di Baguazhang imparino l'arte di diventare agili come draghi che nuotano e potenti come tigri che balzano sulla preda".

Sono passati alcuni anni da quando i ragazzi allenano Baguazhang, e sono felice di scoprire ogni volta che ci ritroviamo che quei draghi e quelle tigri che all'inizio sembravano gattini spaventati adesso cominciano a tirare fuori le unghie e a muoversi come draghetti, con una certa piacevole abilità.

Sarà che hanno imparato a non fare tanti discorsi e a non lamentarsi, ad essere reattivi subito senza perdere tempo, accettano le sberle e gli schiaffoni che arrivano quasi con noncuranza, addirittura a volte venendo a cercarle perchè ne sentono la mancanza.

Sarà che hanno maturato una certa saggezza, che proviene dall'esperienza maturata, ed hanno capito che davvero "più si suda in pace, meno si sanguina in guerra", e quindi non si fermano al primo intoppo.

Sarà anche che ormai conoscono un po' le mani, i piedi, i gomiti e le spalle di chi hanno davanti, e sanno che possono fidarsi, il male può arrivare ma sarà sempre un dolore contenuto, senza conseguenze e fatto in maniera del tutto involontaria.

I piccoli draghi crescono. E lo dico con soddisfazione per loro, perchè sempre di più stanno sulle loro gambe e diventano finalmente anche loro portatori di nuovi stimoli, di nuove idee, di evoluzione e di apertura verso gli altri stili e metodi.

I metodi che restano chiusi in se stessi rischiano di morire di soffocamento e di autocompiacimento. I metodi che si aprono all'esterno sicuramente si dovranno mettere in discussione più di qualche volta, ma non si annoieranno mai, questo è sicuro.

Ed è una bellissima sincronia quella che oggi è capitata: mentre stamattina con Sergio e Luca ci allenavamo tra Roushou e Sanshou e wrestling, e oggi pomeriggio con Luca ripassavamo i primi 4 animali in Lianhuanzhang nel cerchio interno, dall'altra parte del mare adriatico, a Rovigno Suzi Jankovic e i ragazzi del gruppo facevano lo stesso e mi mandavano sms raccontando il loro training.

A pensarci qualche anno fa, non avrei mai creduto di vedere cose così belle. I draghetti non sputano ancora fuoco, ma cominciano ad avere unghiette affilate, ed è bello sentirli arrivare e trovare nuove risposte a problemi antichi.

"Nella mia scuola insegno a volare ai giovani draghi e ad usare gli artigli alle giovani tigri".

Non saprei come meglio raccontarlo.

Buon allenamento ragazzi!

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