lunedì 5 maggio 2014

Come una cascata



Quando vogliamo farci un'idea di qual è il risultato concreto della pratica "interna" delle arti marziali, dobbiamo provare a metterci anche solo vicino ad una cascata d'acqua, così come nasce nelle nostre montagne.

Solo con la forza di gravità, l'acqua è capace di esercitare una pressione enorme dopo 30 o 40 metri di salto, al punto che non è possibile starci sotto e neppure avvicinarsi. E stiamo parlando di acqua, quindi di una materia morbida in sè, che con la velocità e la massa diventa potente.

L'energia che sprigiona l'acqua quando si infila in una gola e cade con dislivello, è l'energia che possiamo muovere dentro di noi per canalizzarla e esprimerla in modo marziale. Se riusciamo a comprendere nel profondo questa idea, riusciremo anche a percepire come il corpo si può muovere con potenza naturale.

Questa naturale potenza è la connessione che nasce dal radicamento e che si esprime nella qualità del corpo e nell'emissione di forza. Niente di mistico, tutto molto concreto e fisico.

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