A fine settembre 2009, il fine settimana del 26 e 27, in una amena località del Grossetano (in Toscana) si terrà questo primo Memorial in una stupenda cornice naturale e con l'intenzione di creare un evento adatto a stimolare la crescita di chi vi partecipa.
Gli insegnanti saranno due persone che hanno avuto la fortuna e il piacere di conoscere di persona Master Jou: Alberto Pingitore e Luigi Zanini.
Per chi non avesse mai sentito parlare di Jou Tsung Hwa, consiglio di leggere quel libriccino piccolo e grande allo stesso tempo che si intitola "Il Tao del Tai Chi Chuan", da consigliarsi e da considerarsi ancora oggi, dopo tanti anni, come la migliore introduzione al Taijiquan e al Neijia in genere. Questo libro è il risultato di una lunga e appassionata ricerca, che ha il pregio della chiarezza e della sistematicità.
Per me quel libro, dopo 12 anni di pratica di Gongfu, è stato il punto di svolta di un modo di praticare, di pensare e di intendere la pratica marziale. Da lì ho deciso che era la mia priorità rivolgermi al Neijia e alla ricerca interna, e "Il Tao del Tai Chi Chuan" è stato la causa scatenante di questo cambio e al contempo la guida attraverso la quale cominciare il mio pellegrinaggio.
Nel 1998, per una fortunata combinazione di cose, mentre ero a New York, grazie ai buoni uffici di Pat Rice, organizzatrice e direttrice di "A Taste of China", riuscii a scendere fino a Washington, dove un allievo di Pat mi portò fino a Winchester in Virginia, e da lì trascorsi quello che per un praticante di arti marziali interne cinesi era il paradiso: essere uno "special guest" dell'evento!
Da lì ho seguito i seminari, gli incontri, le conferenze, le cene e tutto il mondo che si sviluppava intorno al Neijia targato USA, quindi i classici Yang Jwingming, Liang Shouyou, Huang Weilun, Henry Look, Liang Qiaya, Nick Gracenin, Sam Masich, e via via fino a lui, l'uomo che mi aveva cambiato la vita: Jou Tsung Hwa.
Con lui spesi vari allenamenti e una serata di grandi discussioni filosofiche, di provocazioni (Jou Tsung Hwa era una specie di "eretico" nel mondo dei maestri cinesi, sia per il suo modo di pensare molto libero, sia per la sua formazione di matematico e di ricercatore, in un mondo di maestri per discendenza e trasmissione orale ...) e di chiacchiere, ovviamente.
Eravamo nella sua camera, nel tardo pomeriggio in una pausa dalla manifestazione, insieme a Nick Gracenin, Sam Masich e altri maestri. Ricordo quando Jou, provocato da Sam, si girò verso di me, che ero accanto a lui, e con due dita mi spinse via, con assoluta leggerezza. Ricordo che la gente scoppiò a ridere guardando la mia faccia stupita: non avevo sentito alcuna spinta, ma mi ero spostato - da seduto! - di un metro in orizzontale. Sam Masich mi ha confermato l'estate scorsa in Scozia di ricordarsi ancora questo episodio.
Ancora oggi consiglio la lettura del suo"Tao del Tai Chi" a tutti, praticanti di qualsiasi stile e scuola, e di perseverare nella ricerca, allo stesso modo in cui lo fece Jou Tsung Hwa per tutta la sua vita fino all'agosto 1998, quando un camion impazzito centrò in pieno la sua vettura, e mise fine alla affascinante storia di un uomo che a 40 anni doveva morire e che il Taijiquana aveva salvato, e che a 80 anni aveva ancora verve, vitalità e freschezza da vendere.
A Jou Tsung Hwa ho dedicato un articolo su "Quaderni d'Oriente", scritto di getto quando amici comuni mi avvertirono della scomparsa di Master Jou così a ridosso del nostro incontro (un mese dopo). Credo di aver portato con me da Winchester i germi della sua libertà di spirito e della sua grande vitalità, e quelli li ho riportati nell'articolo. Il redattore, senza conoscermi, mi definisce un suo allievo: mi sento onorato di questo, anche se non è vero.
Al Memorial di luglio racconterò vari aneddoti su quel personaggio di Jou Tsung Hwa, dei suoi modi non ortodossi ma efficaci, della sua brillante acutezza e dalla sua estrema praticità, legata ad un buonumore unici. Parlerò di persone che lo conoscevano bene e che ne hanno seguito la parabola vitale e didattica da vicino. Inoltre insegnerò una forma di Yi Jin Jing, la "famosa" (almeno in Scozia, in Croazia e in Italia) Xiao Yi Jin Jing, che tanto bene ha fatto a tantissime persone e che porta dentro di sè il segno di Master Jou e dei principi che lui amava insegnare ai suoi seminari.
Per chi ha un fine settimana libero, consiglio di scendere a Grosseto per questo evento, sia perchè la natura toscana è straordinaria (per la cronaca, io sono toscano da parte di madre, e tale mi sento nella mia parte migliore!), sia perchè rischiate di fare incontri e scambiare esperienze che potrebbero cambiarvi la vita, almeno così come è capitato a me.
Per maggiori informazioni: Primo Memorial Master Jou Tsung Hwa in Italia, a Grosseto, da sabato 27 a domenica 28 settembre 2009. Per info: albertopingitore@ymail.com
Per chi non avesse mai sentito parlare di Jou Tsung Hwa, consiglio di leggere quel libriccino piccolo e grande allo stesso tempo che si intitola "Il Tao del Tai Chi Chuan", da consigliarsi e da considerarsi ancora oggi, dopo tanti anni, come la migliore introduzione al Taijiquan e al Neijia in genere. Questo libro è il risultato di una lunga e appassionata ricerca, che ha il pregio della chiarezza e della sistematicità.
Per me quel libro, dopo 12 anni di pratica di Gongfu, è stato il punto di svolta di un modo di praticare, di pensare e di intendere la pratica marziale. Da lì ho deciso che era la mia priorità rivolgermi al Neijia e alla ricerca interna, e "Il Tao del Tai Chi Chuan" è stato la causa scatenante di questo cambio e al contempo la guida attraverso la quale cominciare il mio pellegrinaggio.
Nel 1998, per una fortunata combinazione di cose, mentre ero a New York, grazie ai buoni uffici di Pat Rice, organizzatrice e direttrice di "A Taste of China", riuscii a scendere fino a Washington, dove un allievo di Pat mi portò fino a Winchester in Virginia, e da lì trascorsi quello che per un praticante di arti marziali interne cinesi era il paradiso: essere uno "special guest" dell'evento!
Da lì ho seguito i seminari, gli incontri, le conferenze, le cene e tutto il mondo che si sviluppava intorno al Neijia targato USA, quindi i classici Yang Jwingming, Liang Shouyou, Huang Weilun, Henry Look, Liang Qiaya, Nick Gracenin, Sam Masich, e via via fino a lui, l'uomo che mi aveva cambiato la vita: Jou Tsung Hwa.
Con lui spesi vari allenamenti e una serata di grandi discussioni filosofiche, di provocazioni (Jou Tsung Hwa era una specie di "eretico" nel mondo dei maestri cinesi, sia per il suo modo di pensare molto libero, sia per la sua formazione di matematico e di ricercatore, in un mondo di maestri per discendenza e trasmissione orale ...) e di chiacchiere, ovviamente.
Eravamo nella sua camera, nel tardo pomeriggio in una pausa dalla manifestazione, insieme a Nick Gracenin, Sam Masich e altri maestri. Ricordo quando Jou, provocato da Sam, si girò verso di me, che ero accanto a lui, e con due dita mi spinse via, con assoluta leggerezza. Ricordo che la gente scoppiò a ridere guardando la mia faccia stupita: non avevo sentito alcuna spinta, ma mi ero spostato - da seduto! - di un metro in orizzontale. Sam Masich mi ha confermato l'estate scorsa in Scozia di ricordarsi ancora questo episodio.
Ancora oggi consiglio la lettura del suo"Tao del Tai Chi" a tutti, praticanti di qualsiasi stile e scuola, e di perseverare nella ricerca, allo stesso modo in cui lo fece Jou Tsung Hwa per tutta la sua vita fino all'agosto 1998, quando un camion impazzito centrò in pieno la sua vettura, e mise fine alla affascinante storia di un uomo che a 40 anni doveva morire e che il Taijiquana aveva salvato, e che a 80 anni aveva ancora verve, vitalità e freschezza da vendere.
A Jou Tsung Hwa ho dedicato un articolo su "Quaderni d'Oriente", scritto di getto quando amici comuni mi avvertirono della scomparsa di Master Jou così a ridosso del nostro incontro (un mese dopo). Credo di aver portato con me da Winchester i germi della sua libertà di spirito e della sua grande vitalità, e quelli li ho riportati nell'articolo. Il redattore, senza conoscermi, mi definisce un suo allievo: mi sento onorato di questo, anche se non è vero.
Al Memorial di luglio racconterò vari aneddoti su quel personaggio di Jou Tsung Hwa, dei suoi modi non ortodossi ma efficaci, della sua brillante acutezza e dalla sua estrema praticità, legata ad un buonumore unici. Parlerò di persone che lo conoscevano bene e che ne hanno seguito la parabola vitale e didattica da vicino. Inoltre insegnerò una forma di Yi Jin Jing, la "famosa" (almeno in Scozia, in Croazia e in Italia) Xiao Yi Jin Jing, che tanto bene ha fatto a tantissime persone e che porta dentro di sè il segno di Master Jou e dei principi che lui amava insegnare ai suoi seminari.
Per chi ha un fine settimana libero, consiglio di scendere a Grosseto per questo evento, sia perchè la natura toscana è straordinaria (per la cronaca, io sono toscano da parte di madre, e tale mi sento nella mia parte migliore!), sia perchè rischiate di fare incontri e scambiare esperienze che potrebbero cambiarvi la vita, almeno così come è capitato a me.
Per maggiori informazioni: Primo Memorial Master Jou Tsung Hwa in Italia, a Grosseto, da sabato 27 a domenica 28 settembre 2009. Per info: albertopingitore@ymail.com
(Nella foto originale di Luigi Zanini : Master Jou Tsung Hwa tra Pat Rice a sinistra e Henry Look a destra, durante "A Taste of China", Winchester, Virginia, luglio 1998)
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