mercoledì 6 maggio 2009
Il Maestro disse
“ Tutte le forme prefissate sono incapaci di adattarsi o di essere utilizzate. La verità è al di fuori di tutte le vie prefissate ”.
“ Se tu metti sempre limiti a ciò che fai, fisico o altro, questo si propagherà al tuo lavoro e alla tua vita. Non esistono limiti. Ci sono solo livelli, e tu non puoi restare là, devi andare oltre. ”
“ Non ho paura di chi ha praticato 10.000 calci una sola volta, ma ho paura di chi ha praticato un solo calcio 10.000 volte.”
李小龍 Lee Siu Long, alias Bruce Lee
***
Ho conosciuto due amici che hanno seguito le orme del Piccolo Drago molto da vicino, facendo del suo "sistema - non sistema" una ricerca costante nella loro vita. Di uno ho perso le tracce dopo che un comune amico è scomparso, l'altro è invece ancora vicino, nonostante la distanza fisica.
Bruce ha lasciato una eredità straordinaria, che ha saputo bucare il tempo, cancellare pregiudizi e farsi apprezzare da fascie di persone completamente diverse. Bruce viene citato quasi come un filosofo o un saggio, persino nelle riviste per donne, nei libri impegnati o nei quotidiani. Tutti dimenticano oggi i pantaloni a zampa di elefante, l'uso dei nunchaku e il clima anni '70 che circondava i suoi film, tanto deprecati allora.
Stefano Bellomi, rimpianto compagno di cammino, aveva una venerazione per il Piccolo Drago, che nasceva dal suo cammino e dalle sue esperienze. Anche Stefano, come Bruce, ascoltava una voce dentro e puntava a superare costantemente i suoi limiti, i limiti che gli venivano imposti, i limiti di una società che in fondo poco lo rappresentava.
Oggi capisco più profondamente quello che Bruce voleva dire, ma sicuramente non ho capito che la punta di un capello. Occorre semplificare, ottimizzare, limare ogni movimento, ogni atteggiamento, ogni pensiero. Le cose sono davvero più semplici di quello che sembra. L'impegno di insegnare il lavoro interno del Neijia mi ha obbligato a rivedere ancora una volta l'essenza della pratica, e Sergio è sempre un prezioso punto di confronto per rivedere la didattica.
Tra tre settimane sarò in Svezia per il seminario di Baguazhang presso il centro di Paul Silfverstrale, ed ancora una volta la domanda è: cosa è possibile trasmettere - al di là delle chiacchiere - e come è possibile far entrare in due giorni un praticante in questo mondo? La risposta è: semplificare. Questo significa anche togliere quell'ultimo velo di apparenza che la fedeltà ad uno "stile" porta con sè.
Wang Xiangzhai lo diceva bene, e Zhao Daoxin lo ha scritto nella sua celebre intervista: dobbiamo smetterla di "separare" creando stili, esaltando differenze e limitando le abilità con divisioni cervellotiche. Dobbiamo invece cercare con il confronto ciò che funziona, che unisce, che aiuta a migliorare, ogni giorno.
Infatti ho la sensazione che non abbia più senso parlare di differenti stili o verità, ma solo di modi diversi di arrivare allo stesso punto, anche e soprattutto nel Neijia. Davvero, un pugno è un pugno e un calcio è solo un calcio, alla fine. La grande differenza sta nella testa, ma solo quando il corpo è stato preparato a dovere. Occorrono più persone libere, e non replicanti, copie, imitazioni.
Mai come oggi risento nella mia testa le parole di Etienne Decroux, grande maestro di mimo: "I livelli sono tre, in ogni arte: Imitazione, Immedesimazione, Interpretazione". Fermarsi a imitare non basta, se non entriamo nella cosa non la possiamo capire, ma non la potremo mai davvero usare se non la interpretiamo.
Crescere è un percorso ininterrotto di sbagliare, capire, migliorare, riprovare, sbagliare e così via. Ci vuole coraggio per sbagliare, più facile è non provarci e restare ad imitare. Siamo coraggiosi come lo è stato Bruce?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Carissimo M° Luigi Zanini, ho scoperto da pochi giorni il tuo blog seguendo un link del M° Belluomini, trovo molto interessante ma ancor piu' profondo cio' che scrivi, ancora una volta rimango felicemente colpito quando leggo quelle "perole" che fanno sempre riscoprire che la strada che seguo (DAO) è quella giusta,Neijia....
Sono rimasto colpito quando ho letto l'articolo "il maestro disse" ma altrettanto riflessivo leggendo quanto segue....
"La grande differenza sta nella testa, ma solo quando il corpo è stato preparato a dovere. Occorrono più persone libere, e non replicanti, copie, imitazioni. "
...nella mia scuola durante gli esercizi di qi gong e la pratica di taiji! Bhe! ho utilizzato le stesse parole, lo stesso concetto...
Leggondo "anche" il tuo bel post, mi rende ancora piu' sicuro nel metodo di insegnamento adottato, perchè sentito, perchè libero e naturale...
ancora complimenti e buon lavoro
Lino Perlongo
Ciao Lino e grazie per il commento.
Credo veramente che dobbiamo liberarci da troppi preconcetti e convinzioni autolimitanti che ci hanno accompagnato in questi anni. Lavorando nell'arte si scopre che non ci sono "marchi" o "nomi di stili" o altro che contengono la verità.
Sono felice che questo ti abbia confermato nella tue opinioni, abbiamo bisogno ogni tanto di sapere dove siamo e se siamo sulla strada giusta, no?
Un caro saluto
Molto interessante.
Grazie per lo stimolo di riflessione.
carlo
Posta un commento