lunedì 28 settembre 2009

Amici di Torino












Quando si dice che non esistono casi, ma solo cose che dovevano avvenire, penso ai compagni di cammino che piano piano ho conosciuto negli anni e con i quali si è costruito un rapporto. Uno di loro è Marco Superbi di Torino, che con la sua compagna Diana e con il nuovo amico Maurizio sabato e domenica scorsi sono scesi da Torino per rincontrarci, fare quattro chiacchiere e aggiornarci sulle novità.

Mi piace scrivere di queste cose perchè per me sono le più belle, il tempo meglio speso è quello insieme a persona intelligenti, simpatiche e con le quali si condividono magari anche valori e visioni della vita. E' una banale questione di risonanza, che con loro c'è e con altri non c'è.

Marco, Diana e Maurizio hanno fatta tanta strada per proseguire i discorsi, che tra di noi possono avere pause anche di anni, ma che non perdono mai di intensità né di valore. Si riprende da dove ci eravamo fermati ("Te l'avevo detto che....?") e si riparte. Il buon vino invecchia bene.

Non entro nel merito dei discorsi per ovvi motivi, ma uno degli argomenti è stato lo scomparso Vittorio Bottazzi, che ha lasciato un grande vuoto in tutti noi. D'altro canto, passare due giornate così, compresa la parentesi delle orchidee al Castello di Thiene, il vino rabosello e la cena a Bassano, è stato un regalo prima di tutto per noi, Laura e me. Gli amici sono un bene prezioso, solo loro ci danno quella serenità e quella fiducia nel prossimo che altrimenti a volte rischia di scomparire.

E poi ci sono gli interventi degli altri amici, come Yves Kieffer e Maurizio Restaldo, che per telefono ci salutano e ci fanno compagnia: come esserci anche quando non ci si è di persona. Esserci è importante: non sono le intenzioni che fanno l'arte. Scrive Myamoto Musashi nel suo "Go Rin No Sho": "Non addestrarti col pensiero, ma con la pratica".

Per fortuna ci vedremo a Torino prima di Natale, almeno questa è l'intenzione. Adesso vediamo di riuscire a realizzarla, appunto :-)

(Nella foto, da sinistra a destra: Maurizio, Marco e Luigi, dopo uno scambio di tecniche a Caldogno)

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