Torso di Drago
Le gambe rappresentano il rapporto con la terra e la forza di gravità, la spinta e il supporto che la Tigre garantisce quando le gambe hanno sviluppato abbastanza qualità.
Il tronco è invece la parte che rappresenta l'uomo e la sua centralità tra cielo e terra. Il torso, dal bacino alle spalle, forma un quadrato all'apparenza stabile e forte, che molto spesso non viene usato in tutta la sua potenzialità. Voglio dire che spesso il tronco diventa quella giuntura tra gambe e braccia che non ha forza propria. Quasi sempre è proprio il tronco nelle sue tre giunture (bassa, medio alta e alta) a cedere sotto il peso del pressing con un avversario che attacca.
In realtà il riferimento al Drago è molto precisa. La schiena è sostenuta dalla colonna vertebrale, che si snoda armonicamente su più piani: orizzontale (torsione), verticale (allungamento), trasversale (allungando una spalla rispetto all'anca opposta, avanti rispetto a dietro, etc.). Noi non siamo particolarmente attenti alla percezione della schiena, perchè abbiamo un numero limitato di ricettori nervosi (molti meno di quelli delle mani e dei piedi), per cui spesso tendiamo a "non sentire" la schiena. Così il mal di schiena è diventato il male più diffuso del nostro secolo.
Il Drago nella schiena ha quindi il compito di animare, di mettere in movimento, di far muovere organicamente tutte le vertebre, muscoli, costole e connessioni profonde in modo proattivo, in modo da aiutare e amplificare la potenza che nasce dalle gambe. Il bacino deve lavorare per sedersi e unire il pavimento pelvico per unire le gambe in una sola struttura (ricordate quel "chiudere l'ano"?). Non basta che la schiena sia solida e non si faccia disconnettere, deve essere attiva, viva, potente, vibrante, flessuosa.
Come un Drago. Questa analogia è veramente potente. Basta andare a vedere come muove la schiena un praticante di Xingyiquan della famiglia Dai, o un praticante di Yiquan, quei rari (rarissimi) maestri di Bagua o Taiji che ancora hanno l'arte del movimento interno, di Silat o di arti filippine, e là capirete quello che intendo. Si tratta di aggiungere il movimento della schiena - micromovimenti se vogliamo, ma potenti - nel movimento totale del corpo. E non basta farli a caso. Devono avere una logica, che si allena solo con un giusto allineamento del corpo, portato in movimento prima da fermo, poi delicatamente e poi piano piano sempre più con forza. Alla fine l'allineamento si unirà alla forza.
Questo era il motivo per cui il Taijiquan si pratica lentamente, dapprincipio. Poi si va veloci, come nel Baguazhang. Il Taijiquan lento è solo uno step della pratica, come la forma quadrata. La schiena del Drago è forte, si apre e si chiude, potente, da sola fa moltissimo. Se isoliamo il Drago nel nostro corpo e lo facciamo lavorare bene, creando catene cinetiche precise e finalizzate correttamente, la schiena diventa uno straordinario protagonista del nostro corpo. E la nostra salute sarà incredibilmente avvantaggiata da questo.
La simbologia cinese mette in evidenza la sinuosità e la flessibilità del corpo del drago, metà serpente e metà volatile. Si muove tra cielo e mare, ed è molto veloce. Se guardiamo un buon lottatore all'opera, non possiamo fare a meno di ritrovare la stessa sinuosa forza elastica. La schiena ha bisogno di questo, per essere protagonista di ogni movimento e di ogni attimo del combattimento.
(continua)
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