lunedì 24 marzo 2014

Legami interni



Negli Otto Palmi  c'è un lavoro nascosto che rende i palmi "veri" (nel senso fisico e marziale del termine) ed è l'attenzione all'intenzione di movimento e di torsione che ci mettiamo dentro noi. E' un insieme di attenzione, intenzione, forza fisica e presenza energetica insieme.

Quando si cammina in cerchio portando un palmo, occorre osservare queste accortezze:

1. un palmo è yin e uno yang, quindi uno tira e uno spinge, a seconda del movimento del cerchio. Quindi, senza che questo si manifesti all'esterno, anche se i palmi sono simmetrici, usate due energie distinte e sentitele distinte dentro.

2. se distinguete yin e yang, automaticamente la schiena comincerà a fare un lavoro diverso, di tirare e spingere anche lei, separando destra e sinistra, e sentirete che questo differenziare porta maggiore torsione e avvolgimento nel corpo. Occorre immaginare di avere una persona che spinge su una mano e noi che vogliamo entrare con l'altra. In genere quella interna tira e quella esterna spinge.

3. ascoltando le nove perle, mano a mano sentiamo che spesso sono sconnesse, non unite, che manca un legame tra loro. Partire della tre perle delle braccia, e cercate di sentire che ogni giunto è in piena espansione, su tre dimensioni, che ruota, torce e spinge (e/o tira) insieme. Principio del cavatappi della fisica.

4. una volta fatto questo su ogni perla del braccio, noterete che le braccia saranno molto più attive e che il movimento generale cambierà in meglio, perchè l'intenzione cambia il movimento. Riadattate la struttura a questa nuova qualità di forza.

5. applicate il lavoro delle tre perle superiori alle tre perle della schiena. Il movimento è più sottile e su un altro asse, ma potrete notare che bacino, plesso brachiale e collo possono ancora migliorare il loro grado di torsione e di presenza. Di nuovo, quando queste tre perle saranno attive, troverete maggiore forza e potenza e connessione, e allora dovrete riaggiustare la postura in senso orizzontale (ma non solo).

6. passate alle gambe e scoprite come le tre perle possono darvi maggiore spinta, torsione e forza. Tanto in alto quanto in basso, il radicamento nasce così. Stesso procedimento delle tre precedenti. Ogni perla ha una sua logica di rotazione, torsione, spinta. Cavatappi anche li.

7. in questo processo, lo sguardo resta sempre all'altezza dei palmi (non guardare giù) e li osserva mantenendo l'allineamento e dando energia ai palmi. Le mani sono vive, le dita estese ma non rigide, e l'insieme del corpo rilassato ma con molta intenzione. Non c'è rigidità, ma solo una pressione costante e una tensione leggera di tutte le catene tendino-muscolari.

8. mantenete questa intenzione per tutto il tempo della camminata, in modo da abituarvi ad avere uno stato del corpo unito, intero, integrato, con tutte le perle attive, in modo costante e naturale, che diventi una nostra abitudine. Ci accorgeremo dopo un po' che tutta la prospettiva di pratica cambia, se attiviamo i centri di snodo dell'energia-forza-intenzione.

Questa è la "qualità" del lavoro interno. Insieme alla "quantità" porta grandi risultati. Gli otto palmi servono a creare i primi collegamenti, e quando saranno solidi, potremo pensare agli altri collegamenti, da un palmi all'altro.

Questo post è dedicato a Yves Kieffer.

(L'immagine cerca di riassumere il concetto dei legami interni: connessione, armonia sinergica, continuità, presenza, rotazione, torsione, spinta. Il risultato è bellezza estetica, ma è un effetto collaterale)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Luigi, scusa il ritardo ... sono tornato su internet poco fa. Qui ti ringrazio pubblicamente (anche se all'interno di una piccola, ma importante cerchia) per il sostegno costante che mi hai dato in recenti momenti difficili. Il detto "Gli amici si vedono nel momento del bisogno" è proprio vero. Grazie!!!
Yves