mercoledì 19 marzo 2008

Baguazhang a Torino, istruzioni per l'uso

PS del 20.03.08
E' vero, ogni tanto mi piace provocare. Non mi sembra giusto modificare o censurare questo post, visto che corrisponde al mio pensiero e mi piace così com'è, anche se è uscito un po' grezzo. Ma ci tengo a ricordare che non bisogna sempre prendersi (e prendermi) troppo sul serio. A sabato! Luigi


Visto che questo blog a quanto pare viene letto, nonostante sia l'unico a scriverci (invito chi vuole a inviare i suoi contributi, sono tutti benvenuti - salvo approvazione del sottoscritto), approfitto di questo potente mezzo di comunicazione per dare un paio di indicazioni ai partecipanti del 29 e 30 marzo a Torino.

- Forse non sembra, ma non ho molto da dire. Più che altro ho molto da sudare. Tutto quello che c'è da sapere sul Baguazhang è già stato scritto, fatto, filmato e raccontato. Aprite Youtube e dateci un occhio, è già tutto lì. Se venite per trovare la Verità del Bagua, spendete male il vostro tempo (la cosa peggiore, non ne abbiamo così tanto) e i vostri soldini.

- Non sono il migliore insegnante di Baguazhang. Anzi, come giustamente ama ricordarmi il mio onorevole cugino, da un punto di vista accademico sono l'ultimo delle fonti attendibili, perchè gestisco informazioni di quarta o quinta mano. Quindi se volete il pedrigree, non sono un cane di razza. Pura razza bastarda, però sono allegro e mi diverto. ;-)

- Non ho più tanta voglia di parlare. Una volta nei miei seminari tenevo conferenze con i partecipanti, nel pio tentativo di convincerli a capire e a entrare nella profondità dell'Arte. Oggi non lo faccio più. Quindi chi viene per praticare e capire dalla pratica è benvenuto. Chi ha domande, non ha la risposta garantita, salvo se ci pensa davvero sopra lui.

- "If you love somebody, set them free": citazione d'obbligo di Sting per dire che mi piace sentirmi libero e lascio liberi i partecipanti di fare quello che vogliono. Questo l'ho imparato ormai dai cinesi. Quindi sappiate che se siete convinti che farete un grande seminario, oppure se crederete che sia stata una autentica schifezza, avete perfettamente ragione.

Buona Pasqua di Resurrezione a tutti, è tempo di risorgere.

(Nella foto i maestri: Mario Napoli, Nils Klug e Luigi Zanini, Tai Chi Caledonia Push Hands Discussion, Stirling 2005 - Photo: courtesy of: Lonnie Liebermann)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, direi una provocante premessa.
Ma siccome mi ritengo un RANDAGIO D.O.C. (e prima o poi su questo ti invierò un pezzo), oltre a partecipare all'organizzazione dell'evento, parteciperò anche al seminario.
Cosa mi aspetto? un mal di testa, una sana sudata, una gioiosa allegria, una cena memeorabile e commuoventi saluti alla fine del secondo giorno.
MarcoS.

Anonimo ha detto...

Randagi, bastardi, il concetto è quello: ricercatori. Se la ricerca è onesta e finalizzata alla crescita personale, è stato un percorso importante e valido. Se dopo aver imparato a picchiare e tirare sgambetti non siamo riusciti a crescere umanamente, forse non ne valeva la pena.
Ci si vede sabato.

Anonimo ha detto...

ciao a tutti mi piacerebbe sapere dove insegni e gli orari penso che isegni a torino o dintorni! grazie