lunedì 12 marzo 2012

Tai chi chuan secondo Saar Avivi






Abbiamo avuto a Vicenza il maestro Saar Avivi. Saar è un amico, è un ottimo praticante ed ha un grande cuore. Dopo esserci ritrovati qua a Vicenza, ci ha mandato un pensiero che voleva condividere con il nostro blog. Ci ho messo un po' a tradurlo, ma sono felice di presentarvelo.
Lo vedremo presto di nuovo in Italia a giugno per il "Tyrolean Tai Chi Chuan Festival" di Merano, dove tra l'altro avremo l'onore di rivedere Sifu Dan Docherty e Sifu Paul Silfverstrale.

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Tai chi chuan.
Tai chi chuan è un modo di approcciare la vita di ogni giorno.
Tai chi parla della relazioone tra Yin e Yang. Se la vita è troppo Yin, allora la tua pratica diventa Yang  e vice versa.
La pratica non mira ad essere meglio nella forma, ma nel vivere la vita in armonia e scorrere con ciò che sta succedendo adesso.
Ascolta.
Spesso abbiamo una certa immagine nella nostra testa di come la vita dovrebbe essere, e possiamo andare in giro per anni bloccati da questa immagine, perdere di vista ciò che veramente sta succedendo o che potrebbe davvero succedere.
Tai chi chuan è essere nel momento presente, e le mani che spingono ad esempio danno un immediato riscontro di dove siamo.
Se non sei in contatto con il luogo dove sei adesso, perderai l'equilibrio. E' molto simbolico anche per la nostra vita quotidiana.
Molte volte noi mettiamo giudizi in ciò che sta avvenendo nella nostra vita. (Mi piace questo, No, non mi piace quello) ma Tai chi chuan non preferisce o sceglie, semplicemente è.
Le radici del Tai chi chuan sono dalla tradizione dello Zen (Tempio Shaolin). Lo Zen non di proccupa di scegliere, si occupa di essere, solo di essere, niente di più, niente di meno.
Quando sei qua completamente, tutto di te è qui proprio ora, e ti aprirai ad una esperienza che è diversa dallo stato normale della mente. Le cose appaiono diverse, una sensazione di verità si arrampica tra lo stomaco ed il cuore.
Tai chi chuan è un'arte del cuore e del corpo. Sentire e rilasciare, essere qui e ora e non aggrapparsi alle esperienze passate. Non raccogliere informazioni ma sperimentare e lasciare andare. Toccare e lasciare andare.
Sentire amore. Se riuscissi ad allenare te stesso a sentire amore anche quando dovresti odiare, allora avrai davvero ottenuto qualcosa di prezioso.
Impara ad amare te stesso e sarai capace di amare il tuo avversario. Quando puoi sentire l'amore verso il tuo avversario, non sarà più una minaccia.
Rilassati e le tecniche scorreranno da dentro di te. Non cercare di fare la tecnica giusta, non forzare la tecnica.
Rendila semplice, permetti alla tecnica di avvenire da te.
Una indicazione importante per la tua pratica è quanto spesso sorridi mentre pratichi.

Sorridi, respira e abbi piacere in ciò che fai.

Saar Avivi

1 commento:

Anonimo ha detto...

...condivido, condivido pienamente, sarebbe bello poter essere, solo essere, nulla più.