Il dualismo di Yin e Yang ritorna ancora una volta, ma possiamo farne anche a meno. L'importante è capire qui che il principio da solo non porta frutto, come la tecnica senza principio non è completo e non arriverà mai a perfezione.
C'è in verità un terzo elemento, in questa perfetta alternanza di teoria e pratica, che è il Neigong, il rafforzamento del corpo grazie a pratiche coerenti con i principi del combattimento. Ma lascio il piacere ad altri di collocare questa pratica densa di teoria al giusto posto.
La tecnica e i principi rappresentano le due ruote di un carro.
Possiamo fare una distinzione tra lo studio del principio e lo studio della tecnica.
Per studio del principio si intende l'addestramento volto al raggiungimento dello stato supremo, mushin, in cui la mente è lasciata libera e non è catturata da nulla.
Tuttava anche se possiedi una comprensione intuitiva del principio, non riuscirai a muovere adeguatamente il corpo senza praticare anche la tecnica.
In termini di strategia lo studio della tecnica equivale a conoscere perfettamente le cinque posture fondamentali oltre a diversi altri metodi di pratica. La pura e semplice conoscenza della teoria non ti darà la possibilità di mettere in atto le tecniche a tuo piacimento.
D'altra parte uno stile di scherma che incuta terrore non ti servirà a nulla, a meno che tu non abbia acquisito la padronanza dei processi impliciti tramite lo studio dei principi.
La tecnica e il principio sono come le due ruote di un solo carro.
(Da: "Tattiche segrete" di Kazumi Tabata, Ubaldini Roma, 2004, pag. 44)
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