Luca Semenzin di Treviso mi manda un verso del poeta tedesco Paul Celan:
"Schwerer werden, leichter sein"
("Diventare pesanti, essere leggeri")
Potrebbe essere il motto di ogni arte del Neijiaquan, e anche di tante filosofie di vita.
(Nella foto di inizi secolo: Beng Quan in un insolito contesto quotidiano)
3 commenti:
Ciao Luigi,
Come mi dicevi una volta "Il tedesco è una lingua di barbari" (nel senso di antica, essenziale, non voglio offendere nessuno qui e ritengo sia una bellissima lingua da leggere), ma permette di esprimere dei concetti apparentemente contraddittori in modo quasì semplice.
Eloquente la foto: anche i praticanti cinesi devono sentirsi - a volte - dei Marziani in mezzo ai loro concittadini!
Un salutone,
Yves
Ciao Yves, confermo quanto detto, pensa solo al verbo Atmen e il suo omologo Ataman nel panteon indiano, oppure il concetto di "piccolo mare" (Seele) per indicare l'anima (la vita nasce e rifluisce nell'acqua). In effetti all'inizio non volevo neppure tradurre il verso di Celan, ma molti si sarebbero domandati che voleva dire. La foto mi piaceva molto, e così ho trovato una buona occasione per postarla. Ciao Yves, leggi l'articolo di Zhao, a quanto pare i Ribert sono ancora vivi e attivi!
Luigi!
Ho già letto l'articolo di Zhao qualche giorno fa! Mi ha suscitato molte considerazioni. Mi riservo di rileggerlo (merita !) per fare un commento.
Stammi bene,
Yves
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