sabato 20 giugno 2009

Il lato poetico del Baguazhang















Ricevo, traduco dall'inglese e pubblico il contributo di Suzi Jankovic, praticante di Baguazhang e terapeuta massaggiatrice, insegnante di Yoga e di Kempo Karate a Pula, Istria. Senza dubbio Suzi ha il talento della scrittura e anche dell'intuizione, perchè in pochi mesi lei e il gruppo di Pola sono molto cresciuti nella pratica del Baguazhang. La passione e la motivazione sono motori potenti. E' una soddisfazione leggere queste righe, specialmente per me.

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Nuvole cariche sono solo passate su Pola e se ne sono andate da tempo... Il fronte del mare è diventato giallo, con arbusti di ginestra che riempiono l'aria con il loro profumo intenso. La terra è secca.

Sta tuonando.

Mentre larghe gocce di pioggia colpiscono il terreno, siedo sulle radici di un vecchio pino, sotto il mio ombrello blu, guardando le onde che rotolano e salgono in alto dal fondo del mare. Sono potenti, non le puoi fermare, continuano a venire, incessantemente... in certi momenti vengono colpite dalle gocce di pioggia, in altri appaiono calme e scintillanti. Non riesco a capire davvero da dove arrivi questo scintillio... il sole è nascosto dietro le nuvole...

Un perfetto, ininterrotto flusso di movimento e di cambiamento...

Ho messo l'ombrello ben chiuso accanto a me e entro sul bordo del cerchio che ho già visto sul terreno, coperto di aghi di pino. Il doppio cambio di palmo, le onde del Baguazhang, destra, sinistra, su in alto, giù in basso... Ho fatto passare i movimenti delle onde attraverso il mio corpo.


Ricordo il dicembre del 2003, quando Sifu Luigi Zanini tenne un seminario di Qigong e Yiquan a Pola, aprendo una porta alla comprensione per me e per molti altri. Non vedemmo il Maestro o sentimmo niente di nuovo su di lui per lungo tempo dopo questo, ma continuammo a "cuocere" quello che aveva "seminato" durante il seminario prenatalizio, dal suo cuore dritto dentro il nostro.

Cinque anni più tardi, la prima notizia su di lui fu il seminario a Tai Chi Caledonia, in cui avrebbe insegnato Baguazhang. Noi quattro partimmo per la Scozia virtualmente per causa sua e verificammo ancora una volta che la nostra esperienza non era pura euforia di un ricordo; c'era la stessa persona di fronte a noi: modesta, moderata, chiara, sistematica, ma anche spontanea, franco conoscitore che sa come motivare la gente intorno a sè.

La nostra gratitudine d'essere istruiti da una persona del genere, dal quale, tra l'altro, puoi imparare anche parecchie cose sulla vita, ha spinto me e tutti gli altri partecipanti al seminario di Baguazhang che ebbe luogo a Pola subito dopo il nostro ritorno dalla Scozia, come anche all'altro seminario che si tenne a Marzo 2009.

L'energia positiva cominciò a scorrere così naturalmente attraverso la nostra pratica del Baguazhang che cominciammo a Pola. Ancora di più, scorre attraverso la nostra vita e nei pensieri di ogni giorno, nel lavoro, quando stiamo camminando o facendo altro, al punto che ce lo confessiamo solamente tra di noi,perchè altri potrebbero trovarlo fastidioso. Un mio amico che ama i cani e ha un bellissimo Grande Danese mi disse una volta che non parla mai di cani a gente che non ne ha perchè probabilmente non lo capirebbero... beh, è la stessa cosa.

Noi che spesso "camminiamo in cerchio" a volte scherziamo sul fatto che non c'è niente di strano sui misteriosi cerchi nel grano, perchè in efetti non sono stati lasciato da UFO, ma da "gente del Baguazhang"! Un'altra teoria, sul fatto che il Baguazhang ha le sue radici in Istria, come spiegato argutamente da Adriano, che disse qualche giorno fa che anche sua nonna praticava i passi del Baguazhang senza saperlo... semplicemente perchè doveva camminare spesso scalza su campi di fieno e le stoppe del mais facevano male se non usavi il "passo del serpente".

Quasi tutti noi abbiamo una certa esperienza di arti marziali, gran parte Kempo o Wing Chung, e spesso capita di scambiare le nostre esperienze durante le lezioni di Baguazhang, che ci aiutano ad esplorare e studiare Baguazhang e approfondire la nostra comprensione di questo e molto spesso delle altre arti marziali che pratichiamo. Apertura mentale, sincerità e prontezza nell'accettare le osservazioni degli altri finiscono per darci la sensazione di ricevere costantemente molto uno dall'altro.

Credo che il Baguazhang sia un'arte marziale che si è evoluta fino alla perfezione perchè è energetica, terapeutica e incredibilmente efficace da un punto di vista marziale. Durante questo tempo, piuttosto breve, che ho praticato Baguazhang no hotato che è basato sul principio della comprensione e sull'applicazione di una tecnica in connessione con il flusso dell'energia interiore. La sua enorme efficacia e la sua "mortalità" è in gran parte originata da un corretto e intelligente posizionamento nello spazio (corpo, movimenti) dove il tuo "iniziare" la "comunicazione" ti mette in una buona posizione che dà libertà e morbidezza alla tua struttura e ai tuoi movimenti. Mi piace il suo aspetto marziale- meditativo, con l'intenzione che ti permette di focalizzare e accumulare energia, così come il "drishti" (dirigere lo sguardo) è costantemente presente. Usare Fajing ti dà la stabilità e l'abilità di tenere la tua forza e l'equilibrio anche quando siamo in contatto con l'avversario.

Per quanto questi aspetti in tutte le arti marziali siano importanti, l'applicazione marziale e l'efficienza sono solo un aspetto della pratica, e se diventassero il solo focus questa arte perderebbe una enorme parte di se stessa, la sua altra parte, la parte poetica in cui il corpo perde la sua definizione precisa e la sua "separatezza" dal mondo che lo circonda. L'arte è una via di mezzo.

Baguazhang è un "viaggio senza viaggiare" e dovrebbe essere considerata come una pratica profonda e individuale, e quella che segue è una citazione che dovrebbe chiarirla: "Chiunque voglia viaggiare verso le stelle non deve cercare compagnia" (Christian Friedrich Hebbel). Questo è anche un invito a tutti a prendere cura di "quella cosa" nel loro cuore che li può tenere vivi in questo cammino così ricco di emozioni.

Suzi Jankovic

(Nella foto, Suzi Jankovic - a sinistra - in Bagua Tuishou con Miriam)

1 commento:

Evelina ha detto...

Brava Suzi, bravo Luigi!
Piacere di leggere queste righe, poesia pura!