venerdì 31 ottobre 2008

Lo spirito del Principiante

E' stato durante l'ultimo seminario a Pola che ho avuto questa sensazione, molto forte. E il titolo di questo post in realtà esiste già da anni, ad opera di Shunryu Suzuki. Il concetto esprime non una possibilità, ma una necessità: "Mente zen, mente di principiante".

Nella mente di un principiante tutto è possibile, quindi non c'è alcun limite, non ci sono convinzioni che fermano lo sviluppo. Nella mente di un esperto c'è solo una possibilità, in quella di un principiante migliaia. Se poi il principiante è giovane, ancora di più.

L'unico atteggiamento per continuare ad avere una mente aperta e dinamica, che non invecchia, è di continuare a mettersi alla prova, non nel chiudersi in difesa dentro la propria area di confort. Il cambiamento spaventa, ma è essenziale per crescere e adattarsi alla vita.

L'unico rischio è la dispersione, ma con i principi corretti e una giusta disciplina, anche un principiante può progredire nella direzione giusta, restando libero dentro di sè. E' grosso modo quello che diceva Gesù quando parlava dei bambini e del fatto che dobbiamo tornare ad essere come loro se vogliamo entrare nel regno dei cieli.

Le pratiche come il Qigong, il Baguazhang, l'Yiquan, il Taijiquan, sono tutte legate allo spirito del principiante. La capacità di stupirsi, di non prendersi sul serio, di saper ridere di sè, di rivedere quello che si fa con altri occhi, di scoprire nelle cose semplici l'essenzialità, di non complicare ciò che è semplice, ma di capirlo così com'è. Questa è la base di ogni pratica.

La rigidità viene con gli anni, e per fortuna l'esperienza mitiga gli effetti. Con gli anni pensiamo di sapere cosa è giusto e cosa non lo è. Lo spirito del Principiante, della carta ancora da scrivere, dell'entusiasmo puro, senza interessi, è un atteggiamento mentale importante.

In un mondo che sembra avere sempre meno cose belle da offrire, rilancio l'offerta di un sorriso sereno, la manifestazione dello spirito del Principiante. Una serenità taoista, una compassione buddista, un distacco leggero dalla vita, per non dare troppa importanza a quello che non ce l'ha.

La pratica interna richiede leggerezza, per poter diventare solida. Lo spirito del Principiante è una chiave per questa serratura.

(Nella foto, Maia che applica Fajing durante il seminario di Baguazhang a Pola)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Difficile ma bello


L'ultimo seminario a cui ho partecipato, quello che hai tenuto a Pola il weekend scorso, mi ha fatto capire qualcosa di importante: ci sono tante cose di cui una persona e' capace ma non n'e' consapevole... Cioe' il corpo umano puo' fare piu' di quello che pensiamo. Questo e' il primo pensiero che viene in mente quando mi ricordo della pratica che ho visto al seminario.

Nonostante che non fosse facile fare il Baguazhang (mamma mia, ricordo ancora come le spalle soffrivano mentre 'tenevo il palo'), questa e' una delle cose che fanno la vita di ogniuno sempre piu' ricca. E' difficile ma bello.

C'erano tante cose nuove e tante nuove esperienze; ma soprattutto, per noi tutti il seminario resta una grande ispirazione. Un'ispirazione per provare a seguire una nuova strada e per almeno provare a entrare l'arte di Baguazhang.

Naturalmente, nei giorni che seguivano dopo il seminario abbiamo provato a praticare un po' da soli. Il modo in cui ci hai mostrato i primi passi verso il mondo di Baguazhang ci da un'immensa volonta' di praticare e una speranza di avere successo. Tante grazie.

Una principiante polesana
Violeta