giovedì 2 ottobre 2008

Steva Pavlina

Per una volta non scrivo di qualche maestro di arti marziali, ma di una persona che, come tanti maestri, ha insegnato e insegna ogni giorno a migliorare il nostro rapporto quotidiano con la vita. Mi riferisco a Steve Pavlina, un americano statunitense che ha fatto capitale dell'esperienza di vita che andava raccogliendo ogni giorno, e quando si è chiesto: Che cosa voglio fare da grande?, la risposta è stata: aiutare gli altri a crescere.

Steve ha un blog sul Web che è impressionante per la quantità di informazioni e di temi che tocca, ma anche per la qualità di ciò che dice. Sono nel settore della crescita personale anch'io da anni, e credo di saper ormai distinguere quelle che sono ottime enunciazioni di principio, ma prive di forza contagiosa, da contributi efficaci, pratici e pieni di buon senso.

Sono certo che quasi tutte le persone che io stimo e ammiro nel mondo delle arti marziali, delle arti di guarigione e delle arti della crescita umana, allo stesso modo di Steve Pavlina, tutti noi vogliamo alla fine la stessa cosa: aiutare gli altri a crescere. L'arte nutre lo spirito, e lo rende forte. E qualche sbandata ogni tanto fa parte del percorso, aiuta a capire i limiti.

Aiutare gli altri a crescere ha un effetto spettacolare ed automatico: aiuta noi stessi a crescere. Scrivere questo blog, ad esempio, rappresenta un modo per mettermi alla prova ogni volta, a mantenere le idee chiare, a tentare di essere interessante, a non perdere di vista il mio obiettivo. Ma aiutare gli altri, come insegnare, è straordinariamente arricchente, rasserenante, chiarificante. Se ne parlava con Loriano Belluomini in occasione dell'ultima visita a Lucca. Anche lui conferma: insegnare è imparare, le cose più belle le si imparano dall'altra parte della barricata.

Penso alla cultura giapponese, che nelle pieghe dello Zen nasconde i significati principali della vita: si arriva a essere cintura nera in un'arte marziale, sia Aikido, Judo, Karate, Ju Jitsu ecc, non per arrivare ad un obiettivo ("Attento, sono cintura nera io!") ma perchè è necessaria una lunga preparazione per essere pronti a cominciare davvero. Difatti lo scopo dell'arte è di tornare alla cintura bianca (quella del decimo Dan, tanto per capirci), alla purezza iniziale. Il colore della morte, quindi della trasformazione per eccellenza, ovvero della purezza della maestria, in Oriente è il bianco, non il nero.

Torniamo a Steve Pavlina. Il suo blog, i suoi sterminati archivi e la bellezza delle sue affermazioni hanno un solo, grande limite per il lettore italiano: sono in inglese. Ma vi invito e vi sfido, bonariamente, a fare come me, che nel 1975, studiando lingue straniere come il tedesco e lo spagnolo, traducevo per conto mio con il vocabolario alla mano gli articoli di Inside Kung Fu, e da lì ho imparato l'inglese.

Steve Pavlina ha appena pubblicato un libro, "Personal Development for Smart People", che potete facilmente trovare su Amazon. E' un condensato di cose intelligenti, praticabili e con il pregio della semplicità. Ci si trova dentro tutta la cultura dei formatori e dei motivatori americani alla Peale e Carnegie, ma in una versione non edulcorata, adatta ai nostri tempi, pragmatica ma con valori chiari. Dedicherò un post a questo libro quanto prima.

Interrogato su cosa ne pensi del terremoto economico di queste settimane, Steve dice alcune cose che credo in molti potremmo sottoscrivere: "Mi considero un investitore, ma non ho lo stesso tipo di priorità della maggior parte degli investitori. In generale cerco di massimizzare il mio ritorno sull'investimento, ma non definisco il ritorno in termini monetari. Per me un il ritorno sul mio investimento consiste nell'impatto che avrà sulla coscienza collettiva dell'umanità. Se un investimento sembra aiutare la gente a vivere più coscientemente, è buono (un netto guadagno). Se un investimento abbassa la consapevolezza della gente, è cattivo (una perdita netta)."

Facile a dirsi oggi, può commentare qualcuno. Non è così, se leggete e verificate la corerenza di Pavlina in tutta la sua produzione "letteraria" di questi anni. Pavlina "walks the talks", vive della publicità e della notorietà che il suo sito gli dà, e questa è già una buona prova che si può fare molto anche con poco, quasi niente, visto che tutto il materiale che ci serve lui ce lo offre gratuitamente sul suo blog. Vi assicuro che non è poco, dateci un occhio quando potete.

Il libro è un punto di passaggio per ogni autore. Scrivere un libro crea un punto di non ritorno, un bilancio di attività, e sintetizza un pensiero, in questo caso il Pavlina-pensiero. "Personal Development for Smart People" è uno di quei libri che vale la pena anche avere in casa solo per rileggerlo di tanto in tanto, una pagina, mezza prima di andare a letto, per vedere se quello che pensiamo e che stiamo vivendo non potrebbe essere fatta meglio, con meno tensione, con maggiore serenità.

Steve ha messo a disposizione di oltre 400 blog nel mondo il suo libro in versione pdf e cartacea in anteprima, perchè è convinto che questo "spread of mouth" (passaparola) valga di più, anche in termini "energetici" e di efficacia, di tanti altri modi di fare pubblicità. Ci credo e lo supporto. Se non sapete cosa andare a guardare sul web, passate ogni tanto su Steve Pavlina Blog. Attendo commenti...

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