sabato 21 marzo 2009

Nutrirsi

Uno dei gesti più naturali degli esseri viventi, dai vegetali all'essere umano passando per gli animali, è il gesto di nutrirsi. Mangiare, bere, selezionare i cibi secondo il momento, la stagione, lo stato di salute, il bisogno di energie, è quanto di più importante ci sia per mantenere l'equilibrio vitale.

Nutrirsi significa quindi scegliere. Per la medicina tradizionale cinese non c'è differenza tra il cibo e la medicina: quello che mangiamo può salvarci o ucciderci, sta a noi scegliere consapevolmente cosa ci fa bene e cosa no, cosa va bene in quel momento o meno.

Nutrirsi avviene comunque su più piani: quello del cibo e dell'acqua è il piano materiale, quello dell'aria (respirare) è già a metà tra il materiale e lo spirituale, e infine quello del pensiero è quello più astratto.

Approfitto di una breve pausa di malattia in questi giorni per riflettere su cosa mangiare, cosa mi aiuta e cosa no, a riguadagnare rapidamente la salute, e questo "stato alterato" di coscienza mi aiuta a riflettere anche su altre cose.

Ho insegnato per molti anni Qigong e con risultati che ancora oggi considero straordinari. Trovo che la consapevolezza, il respiro e il Qi siano vettori eccezionali per promuovere il cambiamento dentro il corpo e ristabilire gli equilibri, e infine per focalizzare la potenza del corpo (nell'uso delle arti marziali ad esempio).

Ma vedo ora con chiarezza che esiste un altro livello ancora più interessante, più sottile, che è il livello del pensiero e il nutrimento che siamo in grado di dare con il pensiero. Di cosa nutriamo i nostri pensieri di ogni minuto? Cosa ci portiamo dentro, cosa alimentiamo, cosa permettiamo che faccia la nostra mente? Quello che pensiamo ci aiuta a essere in armonia? 

A differenza di anni fa, oggi abbiamo accesso a infinite quantità di informazioni, e con questo accesso abbiamo aumentato vertiginosamente il potenziale rischio di "portare dentro" (nella nostra mente) idee strane, informazioni sbagliate, paure, desideri dannosi. Di più, rischiamo di acquisire nel tempo non solo informazioni sbagliate, fuorvianti, ma anche di costruire una "modalità" di pensiero che da sola va in automatico a cercare ciò che "le serve". E' un sistema che si autoalimenti, anche se è per il nostro male.

Diventa chiaro, in questi momenti, a cosa serve la consapevolezza, l'attenzione, la presenza a noi stessi, tutte quelle cose che si sviluppano con il Qigong, le discipline marziali, la meditazione. Non c'è alcunchè di mistico, nè di magico o spirituale. E' solo questione di fare attenzione alle scorciatoie che la mente prende talvolta (direi spesso) per semplificarsi la vita e "farsi piacere". Certo, possiamo comunque lasciare andare le cose come vogliono. La vita ci presenta comunque il conto, prima o poi, e allora l'investimento di un pensiero oggi diventerà importante allora.

Nutrirsi significa far diventare qualcosa di esterno a noi una parte di noi. Usiamo i pensieri con intelligenza, scegliamo di essere coerenti e di selezionare solo certi pensieri, di far entrare solo quelli che riteniamo "buono", nutriente, sano, sereno, pieno di buoni principi per noi. Lasciamo fuori gli altri, quelli che prevedono solo "io" dentro - e non "noi".

E' una pratica igienica importante, che si scopre con l'età.

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