Chiamata anche 'Festa di Primavera' o 'Chunjie', il capodanno cinese rispetta il calendario lunare, ed è quindi legato ai cicli della natura e dell'agricoltura e non ha origini religiose anche se ogni anno è associato ad un animale: i 12 che si sono presentati davanti a Buddha.
Il 7 febbraio termina l'anno del maiale ed entra quello del topo che secondo la tradizione, è considerato un anno di abbondanza e di pienezza, di ricchezza e di espansione, favorevole al commercio, alle transazioni, ai buoni affari.
Sempre nel rispetto della tradizione, i cinesi tappezzeranno le case di decorazioni, rigorosamente rosse, sulle porte e sulle finistre, fatte con carta di riso. In particolare verrà ritagliato ed appeso sotto sopra l'ideogramma Fu (fortuna), per augurare buon anno a tutti. Altre decorazioni, sempre carta di riso rossa, si appenderanno per tenere lontani gli spiriti maligni. Fondamentale è la pulizia profonda della casa perché l'anno nuovo la deve trovare linda e pinta e si gettano anche molte cose vecchie. (da: ADNKronos, 03.02.2008)
È vero che in occidente il topo è un animale poco amato. Ma non è la stessa cosa per gli orientali ed in particolare per i cinesi, che ne hanno un grande rispetto e che entrano nell’Anno intitolato proprio al piccolo roditore. È stato infatti il topo, narra la leggenda, il più veloce ad accorrere al richiamo del Buddha morente, meritandosi quindi il primo posto nello zodiaco cinese.
Nel presentimento della sua fine terrena, Buddha chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, ma di questi solo 12 andarono ad offrire il loro saluto. Come premio dunque per la loro fedeltà il Buddha decise di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei 12 animali accorsi.
Il topo, furbo e veloce di natura, arrivò per primo... anche se con una piccola ma decisiva astuzia. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall’intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il drago arrivò quinto seguito subito dal suo fratello minore, ovvero il serpente. L’atletico cavallo fu settimo e l’elegante pecora ottava, subito dopo arrivò l’astuta scimmia, e poi ancora il coloratissimo gallo, il fedele cane per poi finire con il fortunato maiale che arrivò appena in tempo per salutare anch’egli il Buddha.
Sempre la leggenda spiega come mai il piccolo e furbo topo riuscì a battere il grande e onesto bue: arrampicandosi sul suo dorso evitò di percorrere la strada per arrivare all’Illuminato e giunto sul luogo saltò il bue e salutò il Buddha.
Inizia oggi, 7 febbraio 2008, l’anno cinese del Topo (lasciamo l’anno del Maiale) sotto l’elemento terra, che terminerà il 25 gennaio 2009. Il calendario lunare cinese risale al 2637 a.C. quando l’ imperatore Huang Ti introdusse il primo ciclo del suo Zodiaco. L’unità di misura del suo sistema è un ciclo composto da 60 anni, suddiviso in cinque cicli di 12 anni.
Sono passati più di quattromilaseicento anni da quel giorno ma il primo ministro dell’imperatore Huang ha semplicemente attinto alla tradizione orale del popolo per costituire il calendario. Le origini della tradizione possono forse essere datate ancora più indietro, verso il 4000 a.C., seimila anni fa. Durante il ciclo ognuno dei segni animali (12) è combinato con gli elementi essenziali e primitivi (5), formando il ciclo di 60 anni (12x5): legno, fuoco, terra, metallo o oro, acqua.
Chi nasce sotto il segno del topo, secondo l’astrologia cinese, è generalmente considerato una persona particolarmente vivace ed estroversa, in grado di adattarsi alle più svariate situazioni e di intrattenere in modo molto spigliato ogni tipo di conversazione. È una persona che non resta mai a corto di argomenti e che sa risollevare il morale praticamente a chiunque.
Nonostante la sua indiscutibile gioia di vivere, il Topo è talvolta piuttosto contraddittorio soprattutto per quanto riguarda il denaro: alterna infatti momenti di grande generosità ad altri in cui sfiora l’avarizia. (da: La Stampa, 07.02.2008)
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