martedì 28 ottobre 2008

Cinque anni dopo a Pola











Ci sono voluti cinque anni per tornare a Pola. Quella volta, nel dicembre del 2003, un tale Darko Grakalic mi contattò per conoscermi e lavorare insieme sul Baguazhang. Ci incontrammo in Scozia, a "Tai Chi Caledonia", e là decidemmo che avremmo fatto qualcosa di bello insieme in Istria. Così, pochi giorni prima di Natale dello stesso anno, mi trovavo a Pola per conoscere e guidare un nuovo gruppo di persone. Una esperienza toccante.

Poi la Vita, come a volte capita, ha preso il sopravvento, e di acqua ne è passata sotto i ponti. Devo ringraziare la testardaggine di Darko e la determinazione di Suzana Jankovic, che nonostante il mio silenzio hanno continuato a mantenere vivi i contatti. Quest'anno a luglio in Scozia c'era una vera e propria delegazione dei "Croatian People", come li chiamo affettuosamente, e così abbiamo deciso che dovevo tornare a trovarli.

Oggi queste persone sono amici, colleghi, praticanti e insegnanti di Qigong, parte della grande famiglia del Nei Jia Gong Fu. Con loro abbiamo trascorso un bellissimo fine settimana, due giornate piene tra pratiche del respiro e boxe degli otto trigrammi, di discorsi sul senso della vita, birre e vino. E' una delle più belle esperienze per un insegnante, quello di trovare un gruppo di persone che hanno voglia di crescere, e di condividere la conoscenza sapendo che questa verrà sviluppata e fatta crescere.

Faccio fatica a distinguere i momenti, perchè questo seminario è stato un unico "flusso di coscienza". Sabato mattina una quarantina di persone mi hanno seguito nella teoria del Qigong e subito dopo abbiamo scoperto come dal Wuji nasca il Taiji, dal respiro, dal movimento, dall'intenzione. Sono state le classiche ore di scoperta di se stessi, delle qualità del respiro, della potenza dell'energia vitale, che riesce a cancellare lo stress, a ridare forza, a sbloccare situazioni psicologiche, a far stare bene.

Poi si è formato il gruppetto del Baguazhang, che per sei ore fino a pomeriggio inoltrato, ha dato il meglio di se nel Nei Gong del Baguazhang, per poi camminare in cerchio, fare esercizi di Ji Ben Gong e tenere posture per sviluppare la struttura interna. La provenienza marziale era davvero mista e ben composita: dal Tajiquan Yang e Chen al Wing Chung, al Taekwondo, al Baguazhang stesso, al Kempo.

Domenica, altro round di Qigong, ma come sempre succede, stavolta tutti erano pronti, e abbiamo davvero fatto un lungo viaggio insieme. Wuji Gong, Fang Song Gong e infine Zi Fa Gong. Dalle origini del movimento del respiro siamo andati alla scioglimento e al relax profondo, per arrivare a scioglierci completamente con lo Zi Fa Gong, il Qigong spontaneo. Ho visto tanti, tanti volti sorridere. Ciliegina sulla torta: quello Xiao Yi Jin Jing che ormai fa parte della nostra vita!

Anche il secondo giorno di Baguazhang è trascorso su un tappeto rosso. Abbiamo preso la Bibbia del Baguazhang, il Dan Huan Zhang, e l'abbiamo sezionato in cinque fasi, allenato in linea, a gruppi di movimenti, lo abbiamo messo in cerchio, allenato a due e infine usato per spingerci via con varie applicazioni. Man mano che emergevano altri elementi, li abbiamo allenati: gambe, spostamenti, cerchio, struttura dell'intenzione nella postura, palmi madre e così via. Credo davvero che siamo riusciti a ricavare molto da questo incontro.

Ancora qualche nota di colore: l'organizzazione impeccabile dell'evento a cura di Suzana Jankovic, fatta con il cuore; l'ospitalità a casa di Sybil, che mi generosamente prestato il suo loft open space; la splendida cena a Palud domenica sera, in un ambiente caldo e familiare; l'assistenza di Darko, mio Si Hing (師兄) fratello di pratica nel Baguazhang; e infine, ma soprattutto, la partecipazione di tutti i ragazzi, da Lina a Blazenka, da Boris a Violeta, da David a Maia, da Suzi a Miriam, tutti con un loro contributo personale e umano tutto da scoprire.

Questa volta non passeranno altri cinque anni, ne sono certo.

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