Ok, ok fermi tutti! Ma non era iniziato come un seminario di Baguazhang?
La foto è sicuramente un po' fuorviante, ma dobbiamo dire che avendo lavorato in una palestra di danza, abbiamo anche potuto usufruire dei benefici del materiale di scena, compresi sette magnifici cappelli lucidi da street-dancers, in stile Moonwalking alla Michael Jackson!
Comunque, per dovere di cronaca, da sinistra a destra, i grandi artisti che hanno calcato la scena in maniera memorabile: Maurizio Mamprin, Luca Semenzin, Alberto Dal Maso, Sergio Fanton, Suzi Jankovic, Luigi Zanini e Boris Sirol.
Da notare che ognuno di noi ha deciso la sua posa in maniera spontanea, all'ultimo momento prima dell'autoscatto, senza mettersi d'accordo con gli altri, e questo dimostra una cosa: che nel Baguazhang non si può essere dei gregari, ma solo dei Leader, e direi che gli insegnanti della Ziran Neigong Quan lo sono sicuramente!
Veniamo al primo incontro di Formazione sul Baguazhang di Sun Lutang. Sono state due giornate molto intense, scandite da grandi chiacchierate, pranzi luculliani e cene in compagnia, in un clima generale un po' stile Woodstock (esclusi gli eccessi di sostanze strane). Al massimo ci siamo concessi qualche bottiglia di Bonarda dell'Oltrepo Pavese, vinello degno di nota, che con la sua nota frizzantina stava bene coi branzini e coi salmoni del pranzo di domenica. Ottimo il vino rosso acquistato dalla nota coppia Fanton-Semenzin (non ricordo più cosa fosse, ma buono!) che si è volatilizzato nel giro di qualche decina di minuti sabato sera a cena, nonostante i rinforzi di Prosecco e di liquore di Ginepro del 1966!
Si, non ci siamo fatti mancare niente. Però prima e dopo, in palestra, ci siamo dati parecchio da fare, e mi pare che sia stato davvero un incontro dove non ci siamo risparmiati.
Inizio sabato mattina ore 9.10 (ritardo accademico), e un'ora e mezza di teoria: dal Wuji al Taiji, Liangyi, Sixiang, Bagua, 64 palmi, Terra Uomo Cielo, Xian Tian e Hou Tian, circolare e lineare, la sintesi di Sun Lutang e infine - dulcis in fundo - il punto di svolta, Rushou (Gangshou), Tuishou, Sanshou, Dashou. Ad ogni affermazione c'era il supporto di una dimostrazione pratica, un modo per spiegare fisicamente un concetto filosofico, e viceversa. Poi Jibengong, Da Mu Xing, e l'approccio al "camminare dentro lo spazio sacro" del cerchio, secondo Yin e Yang. Devo dire che tutti i giovani dragoni presenti hanno dato ottima prova di sè, dimostrando che la pratica porta i suoi frutti.
C'è poco da fare, il punto di svolta nella pratica è il cambio di direzione, ma soprattutto quando si comincia a toccare l'avversario: le braccia, le gambe, ma quando si arriva al contatto col corpo ha inizio una trasformazione ben più potente. Andare a cercare il centro dell'altra persona, imparare a gestirlo, muoverlo e trasformarlo. Sun dice giustamente: scorrere, controscorrere, armonizzare e trasformare. E' tutto lì! Chi arriva a gestire il corpo non avrà problemi a trasformare lo scorrere in un colpo e viceversa.
Ascoltare diventa la parola prima: Ting Jing, sempre e dopo ancora. Poi occorre muoversi, ascoltando e dando un senso al movimento, tenendo conto che abbiamo un Giardino da conservare e da non far calpestare agli altri. Abbiamo ancora una certa strada fino a Fajing, ma il percorso, grazie all'ascolto degli stimoli che gli altri ci offrono, diventa breve, perchè il tempo e lo spazio cambiano dimensione e valore, entriamo in uno stato di trance dove scopriamo la potenza di Badazhang e la fluidità di Lianhuanzhang. Ancora un po' di pazienza, e Youshenzhang non è lontano.
Dal Rushou al Tuishou per capire dove ci porta la strada del Baguazhang. Quando hai fatto tanto Rushou, alternato a Gangshou, si comincia a capire bene il senso delle forme e dei movimenti da solo, molto più chiaramente di prima. Nel pomeriggio siamo andati avanti, Tuishou, una mano a contatto e girare, quindi applicare a due una sequenza di tecniche e ripeterla per entrare dentro (Dan Lian). Abbiamo scelto Fan Bei Quan - un classico del Baguazhang - per capire la rotazione su un piede e la velocità del cambiamento. Ma poteva benissimo essere un'altra tecnica.
Domenica abbiamo fatto uno scatto in avanti: gli Otto Metodi di Sun Lutang. Conoscere i metodi significa capire il senso della pratica di uno stile. Sun li ha elencati in solo otto principi, ma che applicati ad ognuno degli Otto Animali porta il conto dei palmi da combattimento a 64, il numero sacro di Hou Tian. E poi via con la revisione di Liangyi e Sixiang, del Leone, dell'Unicorno e del Serpente, questa volta in versione dinamica e meno ortodossa, ma più realistica. Tanto lavoro a coppia è il miglior supporto ad una pratica che spesso è fatta da soli.
Credo che il lavoro fatto sia stato davvero eccellente, grazie a molti elementi. Primo, la partecipazione fattiva di tutti, che non si sono risparmiati, sono stati spesso fuori dalla zona di comfort e non hanno dato segni di cedimento. Secondo, per la generosa condivisione dell'esperienza da parte di tutti, ma in particolare di Sergio Fanton, che ha dato praticità, profondità ed eleganza al lavoro. Terzo, l'eccellente clima di condivisione, di "famiglia" che si è creato naturalmente.
Cose profonde come la stima, il rispetto, la fiducia, il coraggio, la determinazione a cambiare, tutte queste si creano solo in contesti dove ogni persona sottoscrive gli stessi valori e la stessa "policy" di comportamento. Il seminario ha avuto una sua componente terapeutica, come sempre nel Baguazhang, in cui il lavoro fisico ha insegnato alla mente nuove vie per cambiare e nuove strategie per pensare. Se così non fosse, non ci sarebbe unità.
Un commento finale è stato: "Grazie, grazie, grazie, tutto lì". E' esattamente il mio commento, se il seminario è stato un momento importante e se ha portato quelle piccole o grandi illuminazioni, è stato merito di tutti, della spontaneità e della naturalezza con cui tutto è stato fatto. Spontaneità, Ziran, che ci guida da anni. Qualcuno ha anche commentato che questo è stato un "seminario di alto livello", e credo che avesse ragione. Mi fa piacere che l'abbia detto qualcuno che non è di primo pelo, ma che ha già esperienza alle sue spalle.
Per me questo seminario insegnanti è stato la realizzazione di un sogno cominciato trent'anni fa. Ma è stato proprio un bell'incontro. Grazie a Laura e Federica per il supporto gastronomico di alto livello. Grazie a Suzi per il suo unico tocco femminile e per la sua determinazione. Grazie a Sergio per la sua naturale grandezza e il suo cuore, a Boris, Maurizio, Luca e Alberto per il loro grande spirito e il loro costante contributo al gruppo.
"Più si suda in pace, meno si sanguina in guerra", diceva Shin Sifu, e ancora sottoscrivo.
Sudare in pace - in più - dona pace all'anima.
Alla prossima.
Si, non ci siamo fatti mancare niente. Però prima e dopo, in palestra, ci siamo dati parecchio da fare, e mi pare che sia stato davvero un incontro dove non ci siamo risparmiati.
Inizio sabato mattina ore 9.10 (ritardo accademico), e un'ora e mezza di teoria: dal Wuji al Taiji, Liangyi, Sixiang, Bagua, 64 palmi, Terra Uomo Cielo, Xian Tian e Hou Tian, circolare e lineare, la sintesi di Sun Lutang e infine - dulcis in fundo - il punto di svolta, Rushou (Gangshou), Tuishou, Sanshou, Dashou. Ad ogni affermazione c'era il supporto di una dimostrazione pratica, un modo per spiegare fisicamente un concetto filosofico, e viceversa. Poi Jibengong, Da Mu Xing, e l'approccio al "camminare dentro lo spazio sacro" del cerchio, secondo Yin e Yang. Devo dire che tutti i giovani dragoni presenti hanno dato ottima prova di sè, dimostrando che la pratica porta i suoi frutti.
C'è poco da fare, il punto di svolta nella pratica è il cambio di direzione, ma soprattutto quando si comincia a toccare l'avversario: le braccia, le gambe, ma quando si arriva al contatto col corpo ha inizio una trasformazione ben più potente. Andare a cercare il centro dell'altra persona, imparare a gestirlo, muoverlo e trasformarlo. Sun dice giustamente: scorrere, controscorrere, armonizzare e trasformare. E' tutto lì! Chi arriva a gestire il corpo non avrà problemi a trasformare lo scorrere in un colpo e viceversa.
Ascoltare diventa la parola prima: Ting Jing, sempre e dopo ancora. Poi occorre muoversi, ascoltando e dando un senso al movimento, tenendo conto che abbiamo un Giardino da conservare e da non far calpestare agli altri. Abbiamo ancora una certa strada fino a Fajing, ma il percorso, grazie all'ascolto degli stimoli che gli altri ci offrono, diventa breve, perchè il tempo e lo spazio cambiano dimensione e valore, entriamo in uno stato di trance dove scopriamo la potenza di Badazhang e la fluidità di Lianhuanzhang. Ancora un po' di pazienza, e Youshenzhang non è lontano.
Dal Rushou al Tuishou per capire dove ci porta la strada del Baguazhang. Quando hai fatto tanto Rushou, alternato a Gangshou, si comincia a capire bene il senso delle forme e dei movimenti da solo, molto più chiaramente di prima. Nel pomeriggio siamo andati avanti, Tuishou, una mano a contatto e girare, quindi applicare a due una sequenza di tecniche e ripeterla per entrare dentro (Dan Lian). Abbiamo scelto Fan Bei Quan - un classico del Baguazhang - per capire la rotazione su un piede e la velocità del cambiamento. Ma poteva benissimo essere un'altra tecnica.
Domenica abbiamo fatto uno scatto in avanti: gli Otto Metodi di Sun Lutang. Conoscere i metodi significa capire il senso della pratica di uno stile. Sun li ha elencati in solo otto principi, ma che applicati ad ognuno degli Otto Animali porta il conto dei palmi da combattimento a 64, il numero sacro di Hou Tian. E poi via con la revisione di Liangyi e Sixiang, del Leone, dell'Unicorno e del Serpente, questa volta in versione dinamica e meno ortodossa, ma più realistica. Tanto lavoro a coppia è il miglior supporto ad una pratica che spesso è fatta da soli.
Credo che il lavoro fatto sia stato davvero eccellente, grazie a molti elementi. Primo, la partecipazione fattiva di tutti, che non si sono risparmiati, sono stati spesso fuori dalla zona di comfort e non hanno dato segni di cedimento. Secondo, per la generosa condivisione dell'esperienza da parte di tutti, ma in particolare di Sergio Fanton, che ha dato praticità, profondità ed eleganza al lavoro. Terzo, l'eccellente clima di condivisione, di "famiglia" che si è creato naturalmente.
Cose profonde come la stima, il rispetto, la fiducia, il coraggio, la determinazione a cambiare, tutte queste si creano solo in contesti dove ogni persona sottoscrive gli stessi valori e la stessa "policy" di comportamento. Il seminario ha avuto una sua componente terapeutica, come sempre nel Baguazhang, in cui il lavoro fisico ha insegnato alla mente nuove vie per cambiare e nuove strategie per pensare. Se così non fosse, non ci sarebbe unità.
Un commento finale è stato: "Grazie, grazie, grazie, tutto lì". E' esattamente il mio commento, se il seminario è stato un momento importante e se ha portato quelle piccole o grandi illuminazioni, è stato merito di tutti, della spontaneità e della naturalezza con cui tutto è stato fatto. Spontaneità, Ziran, che ci guida da anni. Qualcuno ha anche commentato che questo è stato un "seminario di alto livello", e credo che avesse ragione. Mi fa piacere che l'abbia detto qualcuno che non è di primo pelo, ma che ha già esperienza alle sue spalle.
Per me questo seminario insegnanti è stato la realizzazione di un sogno cominciato trent'anni fa. Ma è stato proprio un bell'incontro. Grazie a Laura e Federica per il supporto gastronomico di alto livello. Grazie a Suzi per il suo unico tocco femminile e per la sua determinazione. Grazie a Sergio per la sua naturale grandezza e il suo cuore, a Boris, Maurizio, Luca e Alberto per il loro grande spirito e il loro costante contributo al gruppo.
"Più si suda in pace, meno si sanguina in guerra", diceva Shin Sifu, e ancora sottoscrivo.
Sudare in pace - in più - dona pace all'anima.
Alla prossima.
1 commento:
Un incontro magico,non scherzo affatto,rivivo con gioia ogni istante trascorso,a contatto sia fisico che emotivo con i miei fratelli di pratica(ed ovviamente alla nostra sorella...guai a dimenticarsene..se nò poi ci mena..).Un ponte costruito per conoscersi ed unirci,questo è quello che Luigi ha gettato, al quale va la mia più profonda e sincera gratitudine per avermi dato quel collante che mi permette di unire in maniera logica e corretta la mia pratica ed esperinza,il lavoro da lui svolto è veramente di altissimo livello e fine qualità.E'stato bellissimo conoscere una nuova persona come Maurizio,lavorarci insieme,approfondire la confidenza con Suzi e Boris,Alberto e Luca,veramente il lavoro a due che abbiamo sviluppato è stato entusiasmante,come bellissimi sono stati anche i momenti goliardici...Che altro dire..emozioni che si porteranno dentro per tanto tempo,un grazie di cuore veramente a tutti voi per quello che mi avete dato..ed un arrivederci prima possibile. Sergio
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