sabato 30 aprile 2016
World Taiji & Qigong Day 2016
Un brivido "interno" attraversa il mondo per un giorno ogni anno: è il Taiji & Qigong Day, quando praticanti di tutto il globo si riuniscono per muoversi insieme e presentare queste bellissime arti a tutto il resto dell'umanità. Trent'anni fa il Taijiquan era sconosciuto ai più, e pensare che ci potessero essere tante manifestazioni contemporaneamente nel mondo non sembrava possibile. Ma non avevamo fatto i conti con il Web, che permette una comunicazione velocissima ovunque.
Il Taijiquan e il Qigong sono diffusi, e questo è un grande bene per tutti noi. Alla diffusione di massa va però anche affiancata una qualità, perchè altrimenti tutto rischia di diventare superficiale e modaiolo. Il confronto porta sempre dei grandi miglioramenti. Ricordo negli anni 80/90 del secolo scorso la difficoltà di trovare modelli, insegnanti, una qualità di pratica affidabile. Oggi i modelli sono dappertutto, ma dobbiamo saper scegliere con ancora maggiore cautela e intelligenza.
Buon Taijiquan & Qigong Day a tutti! Respiriamo, muoviamoci, siamo consapevoli, tornaimo ad ascoltare il nostro migliore amico, il corpo, e cerchiamo di capire davvero cosa ci fa bene e come farlo nel modo più naturale possibile. Che la ricerca non ci impedisca mai di guardare le cose come sono fino in fondo, e che ci insegni a domare la tigre.
Ricordo una frase di Sifu Docherty del 1990 in Francia. Ci eravamo conosciuti da poco, e bevendo un bicchiere di vino a fine giornata, dopo intensi allenamenti, mi disse: "Vuoi sconfiggere il 90 per cento dei tuoi avversari? Due chili per mano e tira pugni per un'ora ogni giorno. Vuoi sconfiggere il 100 per cento dei tuoi nemici? Studia Taijiquan". Da allora queste parole sono incise nella mia mente.
Il sole ci accompagna qua a Vicenza. Nel pomeriggio sarò a Parco Querini per una visita e un saluto a tanti amici e compagni di cammino, e porto con me l'abito di seta, non si sa mai :-))
venerdì 29 aprile 2016
Sun Lutang Baguazhang a Vicenza e Modena
Sono felice di annunciare un evento unico: nella giornata mondiale del Taijiquan e del Qigong 2016, domani sabato 30 aprile si terranno per la prima volta in Italia due seminari in contemporanea sul Baguazhang di Sun Lutang, uno a Caldogno (Vicenza) sugli Otto Palmi (Ba Da Zhang) a cura del maestro Luigi Zanini, e uno a Gaggio in Piano (Modena) a cura del maestro Yuri Debbi. E' una soddisfazione pensare che solo tre anni fa questo non sarebbe stato possibile, e invece oggi questa splendida arte è finalmente in fase di diffusione e di riscoperta.
A Gaggio Yuri e Monica si occuperano di portare avanti un gruppo di appassionati che vogliono conoscere il Baguazhang e la sua pratica, e sono certo che lo stiano facendo nel modo migliore. Yuri e Monica hanno dimostrato in questi anni di avere molta buona volontà, tenacia, abilità e intelligenza per poter affrontare la montagna che questo stile rappresenta.
A Caldogno Massimo e Matteo (aspettando Fabrizio - appena riusciamo a trovare la data giusta, e poi tutti insieme andremo avanti, come una vera coorte) si misureranno invece sul secondo dei grandi elementi, dei Quattro Pilastri del Baguazhang: gli Otto Grandi Palmi. La pratica di per sè non sembra impegnativa - a prima vista, ma in realtà le implicazioni sono moltissime e profonde. Da questi Dong Zhuang nasce il nostro Baguazhang. La bellezza del Baguazhang comincia quando si arriva a capire con il corpo come funziona dentro di noi questo rompicapo, che ha la capacità di trasformare il movimento.
Domani pomeriggio saremo al Taijiquan & Qigong Day a Vicenza città, al Parco Querini nel pomeriggio. Sarà un piacere festeggiare con amici e colleghi in un posto così bello.
mercoledì 20 aprile 2016
Tre cerchi
La magia del Bagua Tuishou corre sui cerchi.
Nove perle scorrono morbide.
Duro e morbido si alternano abilmente.
I piedi trasformano la schiena.
Le braccia aprono e chiudono.
Ascoltare guida il cambiamento.
L'intenzione anticipa lo spazio
Il tempo è sempre un attimo dopo.
martedì 19 aprile 2016
Lo sguardo del Maestro
Sigung Fu Chengsung
Sigung Wan Laisheng
Sifu Wang Haijun
Cosa accomuna questi tre ottimi maestri, rispettivamente caposcuola della scuola Fu di Taijiquan, Baguazhang e Xingyiquan, della scuola Ziranmen e l'ottimo rappresentante della scuola Chen di Taijiquan?
Mi piacerebbe tirarla per le lunghe, ma non so se ci arrivereste velocemente. Quello che li accomuna è lo spirito, lo Shen, che viene emesso dagli occhi, quell'essere presente e determinato che naturalmente emana da una personalità che ha allenato anche l'aspetto interiore dell'arte marziale. Per interiore non intendo il solito concetto banale di "fatto dentro" ma di coltivazione profonda.
Quando guardo gli animali, mi rendo conto che loro hanno questo spirito. Animale deriva da anima, quindi spirito, quindi intenzione naturale. La coltivazione dello Xing Shen, spirito animale, è una delle qualità che arriva per ultima nella nostra scuola, e si ad integrare con lo sviluppo di corpo e mente, di tecnica e abilità, di lavoro da solo e con il partner. Saper vedere significa che sappiamo guardare.
La Scimmia è il quarto animale patronimico del Baguazhang. Occorre saper guardare, e saper vedere con lo spirito giusto, per andare in profondità.
giovedì 14 aprile 2016
Qigong a Cittadella sabato 16 aprile
Anni fa è successa la stessa cosa a Ferrara. Per 7 anni sono stato a Ferrara una volta la mese, e si era formato un bellissimo gruppo di persone di tutte le età e pieni di energia, che si erano avvicinate all'inizio con i loro problemi fisici e psicologici, e con molti punti di domanda, e alla fine non vedevano l'ora che ci ritrovassimo. Addirittura arrivai al punto di creare un evento a cavallo di Ferragosto, dal 14 al 16, di tre giorni full immersion, in cui insegnavo meditazione al mattino, Taijiquan al pomeriggio e Qigong la sera. Sono stati avvenimenti unici, densi di allegria, di giocosità, ma anche di profondità e di trasformazioni per le persone. So che ancora alcuni di loro leggono questo blog, e lo possono testimoniare.
Il legame con Ferrara è molto profondo, al punto che tenni anche un corso professionale al Centro Salute Donna dell'ULSS di Ferrara, dedicato alle ostetriche, su come utilizzare il respiro per gestire la loro professione e come insegnarlo alle partorienti per vivere meglio il parto. Fu un successo e una grande conferma dell'efficacia del metodo, e di come - se ci si mette onestamente in gioco - le cose possono trasformarsi. Ancora oggi cito decine di episodi che ho vissuto nella mia pratica e nell'insegnamento in tutta Europa, in cui il saper respirare ha salvato la vita letteralmente a dei sub in immersione, a dei relatori ansiosi davanti al pubblico, a musicisti in concerto in preda al panico, solo per citare alcuni esempi.
La sensazione che ho sempre del Qigong è di un grande valore, di un capitale non in denaro ma di salute, di una cosa bella che deve essere trasmesso per il beneficio di tutti. Una volta imparata è di chi la pratica, non ci sono royalty da pagare, ma solo un piccolo impegno da prendere con se stessi: dieci minuti di pratica. Più Qigong = Meno stress. I vantaggi li elenco sempre quando insegno, e davvero mi domando come possiamo pensare sempre e solo ad aiuti esterni, quando il nostro respiro da solo può fare così tanto.
Sabato respireremo a Cittadella, e sarà un'altra bellissima giornata.
mercoledì 13 aprile 2016
Passaggi Bgz 3.2
Molti, molti anni fa... oppure solo ieri. Luigi Zanini e Yuri Debbi in Bagua Tuishou in fase di studio e correzione. Ho la sensazione di aver già vissuto queste scene molte altre volte. Karma?
Altra grande giornata di crescita e di avanzamento lavori con Yuri Debbi e Monica Montecchi sabato scorso 9 aprile. Completato lo studio dei Baxing Fajing di base, da soli e in Lianhuan, e quindi ultime revisioni prima del prossimo incontro sui Jiugong, Nove Palazzi.
Per me è una grande soddisfazione pensare che piano piano questi ragazzi si sono avventurati mano mano nella pratica e nella teoria in modo così bello. Guardando questa foto sono davvero fiero del modo in cui hanno interpretato le difficoltà e la trasformazione, fino a diventare parte del processo. Colgono i punti sottili, fanno domande, cercano soluzioni. Ecco, uno dei punti importanti è l'attitudine, come si affronta tutto, dall'allenamento alle difficoltà. Lo sguardo di Yuri la dice lunga sulla qualità che stiamo coltivando. Questo è Gongfu.
martedì 12 aprile 2016
Una spada verso il cielo freddo
Conosco e seguo da moltissimi anni la figura carismatica del maestro Adam Hsu (Hsu Chi), maestro di Bajiquan, Taijiquan stile Chen, Baguazhang stile Yinfu ed Chang Quan. Ho letto molti dei suoi articoli, sempre illuminanti sugli aspetti sensibili delle arti marziali interne cinesi e sul Kungfu in genere. Ho letto il suo primo libro anni fa, e di recente ho ricevuto il suo secondo libro, una "bibbia" delle arti marziali cinesi, che lui stesso mi ha vivamente consigliato di leggere, "Lone Sword Against the Cold Cold Sky", una spada solitaria contro il cielo molto freddo. E' un titolo che la dice tutta: malinconia per un tempo in cui le arti marziali avevano un valore ben diverso da quello di oggi, e la sensazione - condivisa - che quei tempi, e la conoscenza e la pratica profonda dei nostri nonni, siano per sempre scomparsi.
Quella sensazione particolare l'ho avuta quando anni fa fui portato, un po' dal caso e un po' dall'affetto di qualche allievo, a conoscere alcune pratiche interne (non insegnate al di fuori della scuola) ormai quasi scomparse, che ho integrato nel mio programma - ma solo per le persone che oltrepassano la soglia. Quando ho capito di che si trattava, e come certa conoscenza sia davvero potente, profonda, studiata e levigata per secoli, e che sono cose che danno effetti e risultati strani ma potenti (mentre li fai - ad esempio - ti pare di morire dal dolore, ma la mattina dopo non hai neppure un fastidio), mi sono anche detto: ma perchè li abbiamo persi? La risposta è semplice. Non sono per tutti.
Poca gente lavora con i principi giusti, marzialmente parlando. In Europa stanno in una mano le scuole che hanno un metodo completo, che include il lavoro interno, non a parole o concetti, ma con la pratica che porta al risultato concreto. La strada è dalla meditazione alla difesa personale. Se manca qualcosa, domandiamo perchè. Il resto è molto moderno come approccio, quasi turistico, si passa, si compra il ricordino, si fa la foto col maestro e si prosegue. Chi ce l'ha, la conoscenza, non ne parla, perchè non ha senso parlare di certe cose. Anche nonno Sun diceva che aveva smesso di parlare ad un certo punto della sua pratica. Però scrisse anche l'ultimo libro, in un linguaggio criptico, che può essere capito da chi ha fatto la stessa esperienza.
Chi parla molto, sa poco. Quando spiego a Yuri e Monica, a Maurizio, e ai nuovi ragazzi certe cose, penso davvero che siano bravi perchè mi credono sulla parola. Ma prima di vedere bisogna credere. Se credi, pian piano capisci. Se però ti va male, credi credi credi ma alla fine non vedi niente. Ci vuole il metodo giusto, il maestro giusto e l'allievo giusto, e se vogliamo anche il momento giusto. Persino il lavoro interno, sulla persona sbagliata, non sviluppa nulla. Incredibile ma è così.
Per chi mi segue da anni, e per chi è curioso di queste cose, riporto due annotazioni di Adam Hsu sul Baguazhang che ho trovato nel suo libro, e che mi hanno quasi commosso, perchè mi sono sentito capito, supportato e condiviso nella metodica che uso di lavoro. Se una maestro di chiara fama e di indubbie capacità come lui (guardate la postura che tiene nelle gambe) ha scritto questo, vuol dire che c'è qualcosa da salvare ancora.
"La principale carenza nel Baguazhang di oggi, secondo il mio allenamento, è la mancanza di allenamento degli zhuang (pali). Senza questo training è impossibile applicarne l'uso. Anche a Beijing non sono riuscito a trovare persone che allenassero il zhuang, e il Chuan Lin Zhang (muoversi attraverso la foresta) è praticato solo spostando il corpo e i passi, senza toccare i pali di legno. (...) Ho incontrato molti stilisti di Bagua a Taiwan e negli States. Quando camminano in cerchio e fanno le forme, è Bagua; ma quando combattono con un avversario, diventa tutto un'altra cosa. Se un praticante riesce a usare una o due tecniche di Bagua bene, è considerato eccezionale".
Poche pagine dopo:
"Oggi molto pochi praticanti di Bagua pratica l'utilizzo autentico del Bagua, Molta gente che dimostra applicazione Bagua stanno in realtà prendendo a prestito tecniche da altri stili di Kungfu o da arti marziali asiatiche come Judo o Aikido. Certi stilisti eseguono autentiche tecniche di Bagua ma non possono usarle nello sparring libero. La ragione di questo è la mancanza di allenamento nell'emettere la forza. E' incredibilmente strano e triste, perchè il Bagua accentua moltissimo l'allenamento di emissione della forza: perchè altrimenti tanto focus sul Chan Si di tutto il corpo? Chan Si Jing è il metodo di emissione della forza".
Siccome ora al terzo anno stiamo lavorando sull'emissione della forza nel Baguazhang, mi sembrava giusto parlarne. Il maestro porta sulla soglia l'allievo. Poi sta all'allievo entrare.
Il primo tentativo di sito
Per gli amanti del Vintage Baguino...
Il primo sito "ecumenico" di Baguazhang degli anni '90, in collaborazione con Loriano Belluomini e altri insegnanti del tempo. Eravamo pochi, sconosciuti e sognatori.
In buona parte siamo rimasti gli stessi anche oggi :-)
Ci sono un paio di cosine interessanti da scoprire.
Buona lettura
venerdì 8 aprile 2016
Qigong a Cittadella
E' stata una serata davvero bella, come non ne ricordavo più da qualche tempo. Quaranta persone attente e partecipi, una sfida personale a riprendere in mano l'eredità lasciatami dai miei insegnanti e da quel Ronnie Robinson che ho abbracciato a Glasgow giusto un mese fa prima che lasciasse il corpo.
Devo ringraziare davvero la testardaggine e la costanza di Alessandra Scalco, il Centro Arte Cultura di Cittadella e tutte le persone che si sono messe in gioco per partecipare a questa presentazione generale di Qigong e Campane Tibetane.
Abbiamo fatto una specie di menu ad assaggi, tutto in piedi per un'ora, con la ricerca del respiro nel corpo, una breve sequenza di movimenti naturali per aprire la struttura e regolare corpo, mente e respiro, e poi una breve sequenza di Fan Song Gong per sciogliere qualche articolazione e migliorare la stabilità. Risultato? Tutti radicati benissimo a terra, grande calore nelle mani e nel corpo, stato di benessere e di leggerezza.
Adesso comincia il conto alla rovescia per il 16 aprile. Con tre ore a disposizione cominceremo un cammino ancora più in profondità nel Qigong terapeutico e per il benessere. In piedi, seduti, sdraiati, andremo a scoprire come e dove si annida il respiro per darci più forza fisica, meno tensioni, e sciogliere le resistenze emotive.
Dopo aprile avremo l'appuntamento di maggio e di giugno... e forse di luglio :-) Ne avremo di pagine belle da scrivere, ne sono certo. E comincio agià ad accarezzare il progetto di un corso per insegnanti di Qigong. Sarebbe il momento.
giovedì 7 aprile 2016
domenica 3 aprile 2016
Baguazhang 1.1 la partenza degli Unicorni
E' stata come me la aspettavo: diversa, vivace, intensa, nuova anche per me, perchè anche quando tutti gli elementi sono gli stessi, è la differenza della persona che crea la nuova miscela. Sto parlando della prima puntata del corso triennale di Baguazhang per istruttori partita ieri pomeriggio a Caldogno e che formerà i nuovi istruttori di Baguazhang per i prossimi tre anni.
Nonostante qualche defezione, alla fine ci siamo divertiti un bel po', ricominciando da zero. E' sempre affascinante spiegare il cerchio e la camminata, i passi e i cambi, la struttura del movimento e delle posture, a persone diverse, con background diversi e con personalità corporee diverse. Sembra tutto facile, ma alla prova dei fatti non è sempre realizzare un radicamento mobile, una pesantezza dinamica, una intenzione a cui corrisponda un movimento del corpo unitario e integrato.
E' stato molto bello vedere i diversi approcci, tutti di persone con molta esperienza e in diverse fasi della loro vita personale e marziale, porre domande completamente diverse, fare i conti con le proprie sensazioni, chiedere ragione del perchè stanno facendo una cosa in quel modo e non in un'altra. Sergio ed io abbiamo provato a rispondere a tutte le domande, e abbiamo dato il meglio di noi stessi nel far toccare con mano quello che teorizzavamo.
Come dicono i migliori maestri, il corpo va sentito, toccato, sperimentato, percepito sensorialmente. Un po' per tutti è passato il tempo del "fa così perchè te lo dico io" e dell'imparare nuove forme, nuove sequenze, e ripeterle per ore ed ore. Già il Baguazhang non è uno stile per principianti, e poi così come lo intendiamo noi, è uno stimolo a lavorare sulla ristrutturazione del corpo e della mente, al cambiamento, al mettersi in gioco.
Per assurdo, la tecnica non ha alcuna importanza in questa fase. Nel cerchio non c'è tensione, non c'è blocco, non c'è ricerca di efficacia. E' un laboratorio in cui smontare le nostre tensioni psicofisiche e rimontare nuove attitudini di movimento coerenti, continue, logiche rispetto a ciò che vogliamo ottenere. E devo fare i complimenti ai partecipanti per il grande lavoro fatto, spesso alla ricerca di un modo "giusto" per il loro corpo di esecuzione.
Sono stato molto contento. Alla fine ho dovuto introdurre cose nuove rispetto a tre anni fa, e altre cose non sono arrivato in fondo a poterle spiegare ieri. Ma va bene così, ogni corso ha una sua personalità che va rispettata e armonizzata. Ringrazio Matteo, Massimo e Fabrizio per la dedizione e l'attenzione che ci hanno dato, e per l'impegno. Ringrazio Sergio Fanton, prezioso fratello di pratica, per la sua disponibilità e per la qualità del lavoro svolto.
Adesso non resta che preparare le date dei prossimi incontri.
Buona pratica a tutti
Qigong a Cittadella (PD)
Giovedì siamo a Cittadella (Padova) per un incontro di Qigong e campane tibetane, dalle 21 alle 23.
Chiunque sia interessato, può iscriversi attraverso la pagina di FB di questo link.
E' un grande ritorno dopo anni alla diffusione tra il grande pubblico, dopo aver insegnato esclusivamente nei grandi incontri internazionali di arti marziali e tecniche di salute.
Qigong è un capolavoro della medicina tradizionale cinese ed è un metodo pratico, semplice e diretto per prendersi cura di se stessi, del corpo e della propria vita.
Parlandone con tante persone, mi rendo conto che anno dopo anno il bisogno di questo lavoro aumenta sempre di più perchè lo stile di vita che man mano prende piede anche qua in Europa sta portandoci sempre più lontani da noi stessi. Troppa velocità e dispersività.
Scenderò a Cittadella giovedì con due o tre persone, ma già le iscrizioni crescono.
Sono davvero contento di tornare condividere questi piccoli gioielli del lavoro interno.
I prossimi appuntamenti a Cittadella presso il Centro Arte Cultura Cittadella saranno:
- il 16 aprile
- il 7 maggio
- l'11 giugno
tutte di sabato pomeriggio dalle 15 alle 18.
E non è che l'inizio....
Buon respiro a tutti
venerdì 1 aprile 2016
25 anni fa
Nei primi degli anni '90 Sergio Fanton ed io praticavamo già Baguazhang secondo il metodo di Sun Lutang, e con tutta la rispettosa libertà di ricerca di realtà del combattimento che ci è sempre sembrato giusto applicare alla pratica tradizionale interna cinese, rispettando i principi e seguendo i canoni. Per necessità di crescita ci siamo spinti in quegli anni fino in Francia, ai celeberrimi "Rencontres Jasnieres", a vedere e conoscere dei fratelli di pratica interna, anche se si trattava di Taijiquan andava bene, i principi sono gli stessi.
Di quei viaggi, specie di quel viaggio infinito, 15-20 ore di strade e autostrade e ancora strade e stradine, senza navigatore satellitare, senza Euro, senza garanzie e senza cellulari, fino ad arrivare a questo fantomatico campeggio sulle rive di un laghetto sconosciuto, è rimasta questa bella fotografia. Serve a ricordarci di come eravamo, e di come siamo oggi.
Sergio ha fatto un percorso straordinario, che ancora oggi mi stupisce per la sua chiarezza. Da body builder Sergio si è progressivamente trasformato in un esperto del movimento circolare, sinuoso, morbido e avvolgente, smussando insieme le spigolosità del suo carattere come del suo corpo. Ormai esperto sia nel Baguazhang che nell'Aikido, il suo cammino personale è passato attraverso grandi strade come la Boxe, il Sanda, il Wing Chung e il Kali, Sistema, il Krav Maga (di cui siamo entrambi istruttori) e qualcos'altro ancora.
A lui ho regalato una spada cinese, a segno di aver compreso il senso profondo della pratica che aveva iniziato. E lui, dopo dieci anni, dopo una bellissimo ritrovarsi (che posso definire karmico) mi ha regalato una bellissima katana, che piano piano prendo in mano per ascoltarne la magia.
Ad oggi Sergio è un amico fraterno, un prezioso sparring partner, un compagno di avventure e di crescita che permette a me, ma non solo, di vedere le cose sempre da un altro punto di vista. Come Yuri Debbi non smette di sottolineare con piacevole sorpresa, Sergio ed io abbiamo approcci diversi alla pratica, sin dalle posture, ma questo non è un difetto, ma un pregio, come le venature di un mobile di legno. Questa foto, recuperata fortunosamente da 25 anni di storia, oggi mi fa sorridere, mi rallegra, mi racconta di un cammino fatto. Oggi lo vedo da qui, ed assume un significato tutto nuovo.
Non mi stancherò mai di ricordare, ai giovani draghi che si cimentano con il Baguazhang, che hanno la fortuna di vedere e di poter incrociare le braccia, di poter toccare i muscoli, sentire il movimento dal vivo, non solo di un insegnante, ma di due praticanti dello stesso sistema, che hanno due esperienze diverse, entrambe ricche e valide, ma non per questo stereotipate, uguali, come si vorrebbe far credere che la pratica del Taijiquan o del Baguazhang ci debba rendere.
L'individualità è la fonte della differenza e della biodiversità, garanzia di sopravvivenza e di continuità della vita, anche di un'arte marziale. Guai se mancasse. Guai se solo i migliori uccelli potessero cantare nella foresta. Il canto di ogni animale è prezioso, per rendere ancora più vario e interessante l'armonia della natura.
Questa foto di 25 anni fa mi ricorda che la storia di domani la scriviamo oggi, non perdiamo l'occasione.
A domani, per i nuovi piccoli draghi.
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