Siccome non volevamo lasciarla da sola in casa col caldo che fa e con il problema del cibo, abbiamo messo nella cesta mamma e piccolini e li abbiamo portati in una bellissima pensione nel verde, in un ambiente sicuro, grande, che la mamma già conosceva, dove pensavamo che anche lei potesse sentirsi tranquilla e passare dei giorni nella natura.
Ma avevamo fatto i conti senza l'oste. La nostra gatta, che sente molto la reponsabilità della sua maternità, ha deciso che non si fidava del nuovo ambiente, non voleva stare in pensione, e con un piglio deciso ha preso tutti i gattini, si è chiusa nella cesta da trasporto e non ne è più uscita, rifiutando il cibo e diventando aggressiva e pericolosa verso tutti.
Quando abbiamo saputo di questo, complicato dal fatto che dovevamo anche trattare i gattini per un problema agli occhi con degli antibiotici, siamo dovuto tornare a prendere la gatta e i mici per riportarli a casa, altrimenti nessuno avrebbe potuto avvicinarsi. Solo mia moglie è stata subito riconosciuta dalla gatta e ha potuto avvicinarsi. La gatta ringhiava come un lupo, pronta ad azzannare chiuque, e persino la gestrice della pensione - che di dimestichezza con gli animali ne ha tanta - non si fidava più ad entrare nella gabbia.
Dopo averla portata a casa, la gatta si è rilassata nell'arco della giornata, e adesso tutto è a posto.
Ma la lezione di stile, di quando un gatto diventa un killer per difendere la sua prole, è una lezione che mi piace ricordare. Primo, perchè ci dimostra il concetto marziale del "dover diventare come animali" quando vogliamo risvegliare le nostre vere capacità di combattimento. Secondo, perchè gli animali dimostrano di prendere molto sul serio il loro ruolo di protettori della prole. A buon intenditor...
(Nella foto, la nostra gatta con i suoi magnifici gattini)
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