Il lento lavoro delle intuizioni.
La sensazione è che esistano dei meccanismi ad orologeria che si sbloccano solo dopo lunghi anni di ricerche, solo quando - in apparenza fortuitamente - la risposta arriva da sola, inattesa, chiarissima, al punto di farci domandare come potevamo non averlo capito prima. Spesso questo avviene dopo che avevamo rinunciato a capirlo, lo avevamo messo da parte e ce ne eravamo dimenticati.
Li ho sempre definiti come dei piccoli "satori", delle piccole illuminazioni, che arrivano come regali dopo che ci abbiamo pensato tanto, lavorato e "sofferto" sulle cose. Insomma, se cerchiamo troviamo, e se non cerchiamo non troviamo. Però se non cerchi trovi, e se cerchi non trovi. Un paradosso logico, ma neanche troppo.
Queste piccole illuminazioni sono una specie di ricompensa, che dimostra il modo del tutto indiretto di aver lavorato per bene, di aver fatto quello che occorreva. La comprensione arriverà dopo, intanto godiamoci gli squarci di luce.
1 commento:
Sono completamente d'accordo!
Anche a mio parere l'avanzamento nella pratica non avviene lungo una linea continua che avanza, ma tremite dei "gradini":
si cerca una cosa nuova.. la si pratica per molto tempo, con costanza, ma senza grandi risultati.. poi, un giorno, magari facendo altro, arriva la comprensione.. chiara.. completa, profonda... e tutta la propria pratica fa un salto in avanti, si sale un gradino tutto in un colpo.
Tanto che si rimane come stupiti, non si ha la sensazione di aver appreso qualcosa di nuovo, ma di aver ricordato, riportato alla luce o solo scoperto sotto "strati di polvere" qualcosa che era sempre stato li...
e uno si dice: "come ho fatto a non capirlo prima!? era così semplice..."
Buoni Giorni
Yuri
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