sabato 15 ottobre 2011

Ottobre 2011





Il mese corre veloce, ed oggi per la prima volta il riscaldamento in casa è partito da solo, dopo aver raggiunto temperature inferiori ai 19 gradi. Ma stamattina, con un sole brillante e un cielo blu terso, alle 7.10 del mattino, sono ripresi gli incontri di allenamento di Baguazhang con Luca e Alberto. Poi colazione insieme (grazie Luca per le brioches) e quattro parole con Laura e Alberto di Verona, con il quale invece abbiamo lavorato sull'Yiquan (Jiji Zhuang, Muocapu e Fajin) dalle 9.30 alle 12.30 del mattino.

Per capire meglio i principi di radicamento abbiamo persino lavorato a piedi scalzi sull'erba, tanto il sole era caldo! Uno degli ultimi scampoli di estate indiana che questa stagione ci ha regalato con questo sabato. E' stata una mattinata intensa, ma anche "in stile" con la tradizione che ci regala momenti di dialogo e di scambio prima e dopo l'allenamento.

Sul Baguazhang abbiamo fatto grossi passi avanti con la comprensione della struttura delle braccia e dell'uso dei passi in applicazione dei cambi e degli otto animali. Abbiamo visto quanto sia importante saper gestire le dimensioni del cerchio e di come il concetto di Zhang non sia solo di braccio ma di tutto il corpo. Non è poco, se pensiamo di usare Baguazhang non solo come una ginnastica ma come un metodo di combattimento.

Spero che questo inverno sia foriero di molti allenamenti simili a questi, anche a temperature proibitive, perché so per certo che il freddo stimola a muoversi e a praticare con attenzione e presenza, il calore sviluppato resta dentro e equilibra il respiro freddo e la nebbia che il l'alito crea quando espira, come uno sbuffo di un drago... :-)

Con Alberto invece abbiamo cominciato il percorso del Jiji Zhuang e dei passi. Davanti al "bisogno" di Alberto di cominciare a muovere i primi passi oltre che a creare una struttura, abbiamo iniziato a fare passi da fermo, e poi avanti e indietro, tenendo il baricentro basso, stritolando il bastoncino di china e gestendo i movimenti con trazioni e spinte immaginarie. Infine, per cominciare a capire gli Shili del Jiji Zhuang, siamo andati a lezione dalla magnolia, che mi insegna da anni le tecniche di Fajin :-)

Niente di speciale, quindi, ma anche una grande mattinata per il mio corpo che aveva bisogno di rimettersi in movimento, dopo tanti giorni passati seduti a far lavorare solo il cervello. C'è un altro cervello che lavora e deve essere allenato, quello del corpo, che ha una sua straordinaria intelligenza.

Buona pratica!


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