sabato 1 ottobre 2011
La sera prima del Taijiquan
Non so se capita anche a voi, ma la sera prima di qualche avvenimento, mettici anche un semplice seminario, è sempre una sera speciale, in cui ogni buon insegnante tira fuori il meglio, fa gli ultimi aggiustamenti, ripassa tutto il materiale e affila metaforicamente la spada. E' un momento di piccoli bilanci, come quando, prima di andare in scena, ogni buon attore-atleta-sportivo-manager-maestro ecc ecc si ripassa la parte, si concentra e focalizza l'avvenimento, lo vede già nel suo svolgersi, lo struttura e lo prepara.
Mi è capitato di recente di fare un training formativo sulla comunicazione, e nonostante non conoscessi né il luogo, la sala di grande hotel, e chi avrei formato, la mia mente ha lavorato per diversi giorni creando l'avvenimento e rendendolo brillante, luminoso, un vero successo. Bene, data la premessa, il risultato è stato davvero un successo, e la cosa strana è che non avevo alcun dato concreto. Solo istinto.
Ma accanto all'istinto, ci vuole anche preparazione e punti chiari di riferimento, anche solo per essere professionali in ciò che si fa. Per ogni buon praticante non c'è miglior viatico che i Canti, i testi classici che ci sono stati tramandati da chi prima di noi ha percorso la Via. Come ho fatto questa mattina con una cara amica coreana che adesso è in Cina e che ha appena iniziato la sua avventura nel Taijiquan, passo anche a voi questo testo che nella sua semplicità contiene tutto quello che serve per fare tanta, tanta strada nella pratica.
"Lege, lege et relege": questo era il consiglio dei grandi maestri del passato. Aggiungerei ancora il consiglio di Sifu Sun Lutang: "pratica, pratica, pratica!" E con questa alternanza di studio e pratica, si può andare serenamente lontani.
Ecco il testo classico, il Canone del Taijiquan, scritto aprocrifamente da qualcuno che voleva farci credere alla figura di Chan Sanfeng, e che a noi va benissimo che sia così. Chi ce lo chiosa è Yang Luchan, e tanto basta.
Buona pratica! Noi domattina lo faremo, e buona parte di questa teoria la metteremo in pratica.
***
T'AI CHI CH'UAN CHING
Attribuito a Chang San-feng (1279 -1386) e tradotto da Lee N. Scheele (e da Luigi Zanini dall'inglese)
In movimento tutto il corpo deve essere leggero e agile
tutte le parti del corpo sono unite
come se fossere legate insieme.
Il ch'i [energia vitale] deve essere in movimento,
Lo shen [spirito di vitalità] deve essere raccolto internamente.
Le posizioni devono essere senza difetti,
senza vuoti né pieni al di fuori del corretto allineamento;
in movimento la Forma deve essere continua, senza arresti e partenze.
Il chin [forza intrinseca] dovrebbe essere
radicata nei piedi,
generata dalle gambe,
controllata dal bacino, e
manifestata dalle dita delle mani.
Piedi, gambe e bacino devono agire insieme
come un tutt'uno integrato,
così che avanzando e arretrando
uno possa cogliere l'opportunità di un timing favorevole
e di una posizione avvantaggiata.
Se non si sono raggiunte timing e posizione,
il corpo diventerà disordinato
e non si muoverà come un tutto integrato;
la correzione per questo errore
deve essere cercata nelle gambe e nel bacino.
Il principio di aggiustare gambe e bacino
si applica per muoversi in tutte le direzioni;
verso l'alto e verso il basso,
avanzando o ritirandosi,
andando a destra o a sinistra.
Tutti i movimenti sono motivati dall'I [mente-intenzione],
non dalla forma esterna.
Se c'è un alto, c'è anche un basso;
quando avanzi, abbi attenzione al ritirarsi;
quando colpisci a dinistra, fai attenzione alla destra.
Se lo I vuole muoverso verso l'alto,
deve avere simultaneamente intenzione verso il basso.
Alternando la forza di tirare e spingere
tagliamo le radici dell'avversario
in modo che può essere sconfitto
velocemente e con sicurezza.
Insostanziale e sostanziale
devono essere chiaramente differenziati.
In ogni posto dove c'è insostanziale,
ci deve essere sostanziale;
ogni posto ha sia insostanziale che sostanziale.
Tutto il corpo intero deve essere collegato insieme
attraverso ogni articolazione
senza la minima rottura.
Chang Ch'uan [Boxe Lunga] è come un grande fiume
che scorre senza mai fermarsi.
Peng, Lu, Chi, An,
Ts'ai, Lieh, Chou e K'ao
sono collegati agli Otto Trigrammi.
I primi quattro sono le direzioni cardinali;
Ch'ien [Sud; Cielo],
K'un [Nord; Terra],
K'an [Ovest; Acqua], e
Li [Est; Fuoco].
I secondi quattro sono i quattro angoli:
Sun [Sudovest; Vento],
Chen [Nordest; Tuono],
Tui [Sudest; Lago], e
Ken [Nordovest; Montagna].
Avanzare (Chin), Arretrare (T'ui),
Guardare a sinistra (Tso Ku), Guardare a destra (Yu Pan), e
Equilibrio centrale (Chung Ting)
sono collegati ai cinque elementi:
Metallo,
Legno,
Acqua,
Fuoco, e
Terra
Tutti insieme questi sono chiamati le Tredici Posture
***
Una nota a piè di pagina a questo classico da Yang Lu-ch'an (1799-1872) dice:
“Questo trattato fu lasciato dal patriarca Chan San-feng delle montagne Wu Tang, con il desiderio di
aiutare gente abile di qualunque luogo di raggiungere la longevità, e non solamente come un mezzo
per arrivare alle arti marziali”.
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