lunedì 8 febbraio 2016

5 e 6 marzo Baguazhang a Torino



Il count-down è ormai partito, tutto è pronto: meno di un mese al prossimo evento di Baguazhang stile Sun in collaborazione con il maestro e amico Maurizio Mamprin. Saremo a Torino insieme al maestro Sergio Fanton per sviluppare due giornate di lavoro insieme alla scoperta delle dinamiche di questo metodo, straordinario nelle sue torsioni, rotazioni e avvitamenti, che non si finisce mai di scoprire.

Come tutte le arti marziali e i sistemi di combattimento "interni", il Baguazhang è diventato famoso grazie alla sua praticità e concretezza nella pratica, ma anche per il rispetto del corpo e dei meridiani energetici. Questo è forse l'aspetto tra i più fraintesi nel nostro mondo: lavorare con il corpo in sicurezza, compattezza e continuità, ma anche con la massima efficacia. significa conoscere il corpo nel profondo e saperlo far lavorare nel modo corretto. Questo ci permette di praticare fino a tarda età e di affinare le nostre capacità. Un investimento che secondo me vale la pena di fare.

Il programma è pensato per tutti coloro che avvicinano il Bagua per la prima volta, ma ho previsto anche una parte dedicata a coloro che di arti marziali ne hanno già masticata abbastanza e vogliono vedere come il Bagua risolve certi problemi o che strategia sceglie per ottenere i suoi risultati. Quando si pratica il cerchio, qualsiasi esperienza precedente ne viene migliorata, e la pratica cambia, si trasforma. Questo è il grande vantaggio del cerchio.

Perchè venire a praticare sabato 5 e domenica 6 marzo a Torino? Per stare bene e far sudare il proprio corpo, per imparare qualcosa di nuovo da poter praticare poi in palestra e migliorare la qualità del movimento, e per vedere come si lavora a due in questa arte, che spesso si riduce a camminare in cerchio e fare cambi, ma che in realtà è un ottimo modo per gestire l'equilibrio, la mobilità, le dinamiche delle catene cinetiche, la linea centrale e le distanze.

Come ne usciremo alla fine del seminario? Con il corpo più solido ma anche sciolto, con una maggiore integrazione di destra e sinistra, alto e basso, avanti e indietro, con una maggiore mobilità e qualche idea migliore. Lo scopo è di crescere su tutti i piani: fisico, mentale, persino personale. La pratica di un'arte circolare mette in discussione moltissime convinzioni. Ed è attraverso il cambiamento e l'apertura che le cose mutano.

Otto anni fa sono stato a Torino per l'ultimo seminario, e sono felice di tornare, ripensando agli amici e alle belle persone che conobbi al tempo e che ritroverò, anche se qualcuno è già dall'altra parte che ci guarda e sorride. L'arte è infinita, ma se anche cogliamo solo un piccolo aspetto e lo sviluppiamo, la nostra pratica e la nostra vita saranno ben più ricche.

Buon anno a tutti e a presto rivederci a Torino!



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