Questa mattina ho avuto il piacere di parlare a lungo con il mio Onorevole Cugino del senso di un'Arte Marziale senza scopi di lucro, di fama o di potere. Non ricordavo la bellezza di questa introduzione ad un suo libro di Wang Xiangzhai (1885 -1963), nel lontano 1928, quando già il concetto di arte marziale aveva assunto altri valori - non ancora quelli del 2008, ottant'anni dopo! Mi rispecchio profondamente - con modestia di ricercatore - in queste righe, che mi piace pubblicare a futura memoria.
"La via del combattimento é molto difficile da spiegare con le sole parole. Il Libro delle Canzoni e il Libro dei Riti affermano che la boxe e la lotta sono all’origine delle arti marziali. Durante la Dinastia Han (206 AC- 220 DC) Hua Tuo creò la Forma dei Cinque Animali, che racchiudeva l’essenza del combattimento; pochi però furono i praticanti e lo stile andò definitivamente e irrimediabilmente perduto. Nella Dinastia Liang (502- 557 DC) Damo arrivò nell’Est e, oltre ad insegnare la preghiera ai suoi discepoli, tramandò anche l’arte di mantenere il fisico attraverso i caratteri fondamentali dello spirito degli uccelli e delle bestie, combinati con i metodi di sviluppo del midollo e di trasformazione dei muscoli e dei tendini, delle ossa e dei legamenti.
Fu da qui che nacque lo Yiquan (boxe della mente), anche conosciuto come Xinyiquan (boxe del cuore e dell’intenzione). I discepoli e seguaci furono molti e dotati di conseguenza l’arte si diffuse e la fama di Shaolin crebbe enormemente. Successivamente Yue Fei riunì la quintessenza delle varie forme e la trasformò nella Boxe dei Cinque Elementi Combinati: sanshou (combattimento libero); liaoshou (prese e proiezioni) ad altro ancora. Il nuovo nome scelto fu Xingyiquan (boxe della forma e dell’intenzione).
Successivamente, in tempi di pace e stabilità, l’umore generale cambiò: s’iniziarono ad apprezzare la cultura e le arti, mentre le arti marziali vennero sempre più guardate con sufficienza e disprezzo. Molti degli esperti nel combattimento si erano da tempo rovinati a causa della loro bellicosità, e i burocrati avevano intrapreso una campagna diffamatoria spingendo le persone ad evitare le arti marziali, che quindi persero negli anni la loro vera essenza e i loro fondamenti teorici. Mentre gli anni trascorrevano la situazione non accennava a cambiare. Anche se esistevano alcuni individui che conoscevano la Via (Tao) e praticavano i suoi precetti, la maggior parte si nascondeva nei villaggi, non facendo trapelare né il proprio talento né il fatto di essere a conoscenza delle arti marziali. Questa fu indubbiamente una gran perdita per gli studenti del tempo.
Nell’era Qing i fratelli Dai della provincia del Taiyuan furono i migliori in quest’arte, ma la trasmisero solo a Li Luoneng dello Shenxian nella provincia dell’Hebei. Molti furono gli allievi di Li Luoneng, ma solo Guo Yunshen ottenne un livello paragonabile a quello del maestro. Quando insegnava ai suoi studenti Guo poneva la pratica dello zhanzhuang (stare come un palo) come l’irrinunciabile punto di partenza. Molti studiarono con Guo, ma coloro che poterono giovare completamente dei suoi insegnamenti furono molto pochi. Guo era solito affermare che i "non-appropriati" non potevano imparare e non potevano esser istruiti, e ad ogni modo spesso si autoeliminavano. Vengo dallo stesso villaggio di Guo, che era un mio parente, avevamo un ottimo rapporto d’amicizia, del tipo che intercorre tra un anziano e un giovane. Il maestro apprezzava la mia sagacia e pur essendo vecchio e morente m’insegnò instancabilmente e senza remore la sua arte.
Purtroppo le antiche regole di "moralità" non sono sopravvissute fino ai giorni nostri, e le persone ignorano che la meta é straordinariamente vicina perché non la conoscono. I praticanti d’arti marziali, affascinati da ogni sorta di stupidità, non capiscono che la Verità non é in nessun posto se non nelle attività quotidiane; mentre le persone normali non la colgono in alcun modo perché é troppo vicina. Esiste un antico detto che rappresenta quanto sopra " La via (Tao) non evita mai le persone, sono le persone che fanno in modo che la Via (il Tao) le eviti". Personalmente non sono interessato alla gloria, come molte persone a me contemporanee che la continuano a cercare invano con rabbia e astio. Gli individui e i "maestri" che cercano soldi non studiano né si pongono domande, ma plagiano gli antichi scritti riferendosi a questi in modo incompleto e fuorviante. Il loro unico scopo é di procurarsi un modo in cui vivere.
Con pagine volutamente piene di non significati entrano deliberatamente nel "non chiaro"; a volte si esprimono come un miraggio, un atto d’immaginazione, a volte come alte montagne e acque distanti che non sono in alcun modo relazionato e collegate tra loro. Anche il più diligente dei loro studenti finisce inevitabilmente per trovarsi nella nebbia più fitta, non essendo in alcun modo in grado di differenziare il vero dal falso. Molti sono coloro che credono che la Via (Tao) dei saggi non possa esser più ottenuta. Solo le persone avide hanno di che guadagnare da quest’affermazione, che notte dopo notte mi fa disperare per la sua profonda inesattezza.
Come potrà mai la vera Via (Tao) prosperare nuovamente? Sebbene non sia mai stato aggressivo per natura, furtivamente nel mio cuore ho amato la Via del combattimento, e attraverso questa ho trovato un autentico metodo per avvicinare la Verità. Molti degli insegnamenti giornalieri del mio maestro sono stati da me raccolti e raggruppati in questo libro. Spero che alcune di queste istruzioni possano essere di beneficio a me stesso e agli altri. Non oso essere egoista, spero quindi vivamente che tutti coloro che inseguono i miei stessi obiettivi traggano vantaggio da questo scritto. Non pubblico tutto ciò senza queste autentiche attese.
Questa é la mia prefazione.
18° Anno della Repubblica della China (Settembre 1928)
Wang Yuseng della provincia di Shenxian"
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