domenica 27 gennaio 2008

Zhan Zhuang (站桩) - K. Foxx (3 di 3)

Andiamo alla connessione asiatica. Qualcuno, il cui nome non sapremo mai, e che comunque non abbiamo bisogno di sapere, ha capito quello che io ho analizzato qui e lo ha trasformato in esercizio: la forza innata, quando coordinata dallo sviluppo di questa sotto lo stress generale di una posizione in piedi che gli permetta di essere autoregolante, diventa più potente.

Più tardi, questo esercizio iniziò ad acquisire un certo quantitativo di formalità, come metodo di insegnamento. Wang Xiangzhai, il fondatore dello stile naturale di Xingyi, per esempio, ha basto un intero sistema marziale, con una modifica veramente minima, su questo concetto chiamato Ta Cheng, che significa "grande risultato". Il metodo di insegnamento arrivò ad includere il significato esoterico (quanto meno se ne sa, tanto meglio) e una serie di nomi in modo che, quando qualcuno chiedesse che cosa stava facendo, glielo si poteva dire. Il nome che sembra sia spuntato fuori è Zhan zhuang, che significa "stare in piedi saldamente" (letteralmente, "stare eretti come un palo che è stato conficcato nel suolo"). E' anche chiamato Zhan Li, che significa fondamento saldo. C'è anche chi l'ha chiamato "saldezza universale".

Virtualmente tutti i sistemi di lavoro marziale hanno una sorta di esercizi di introduzione e di condizionamento, che sono eseguiti da una posizione ferma, una di quelle che i principianti odiano fare è la cosiddetta posizione del cavaliere (tendo a credere che sia chiamata posizione del cavaliere non per il fatto che le gambe sono separate nella posizione di essere sulla schiena di un cavallo, ma a causa del continuo movimento di flessione dei muscoli delle gambe che è richiesto per sostenere la posizione, che porta il corpo a cavalcare su e giù, come sulla groppa di un cavallo). In ogni caso, la maggior parte degli studenti tende a non dare a quest’esercizio l'importanza che merita perché la maggior parte degli insegnanti passano rapidamente da questo a esercizi che gli studenti preferiscono, o ancora tendono a porre troppa enfasi sul fatto di sviluppare le gambe.

Come la costruzione di una casa solida, di una vita stabile, il buon Gongfu ha bisogno di una base forte, una base o una radice su cui crescere e a cui tornare per un riferimento di guida. Se manca questa fondazione, allora tutto sarà debole.

Zhan zhuang, o stare solidamente, è un esercizio che costruisce la fondazione necessaria in cui tutti gli interni sono carenti. Costruisce anche l'abilità intuitiva di distinguere fra una pratica benefica, che sviluppa le risposte della vita innata e la loro unione, dalla pratica vuota, che è praticamente solo gesto e mimo immaginario.

Zhan zhuang è in principio un metodo di ordinamento, di induzione alla relazionalità coordinata e ordinata fra la respirazione, la mente e le sue percezioni, e lo spirito per rispondere, mettendo in ordine la vostra posizione cosicché ogni movimento diventa semplicemente un’espressione consolidata della dinamica interna funzionante, piuttosto che solamente un guazzabuglio di segmenti del corpo disuniti e le loro energie.

Zhan zhuang è costruire la migliore posizione e di trovarla intuitivamente. La migliore è quella in cui i segmenti del corpo sono bilanciati in una posizione di massimo supporto con il minore sforzo. Idealmente, la vostra posizione deve essere fermamente supportata dalle ossa piuttosto che dai muscoli. Il vostro stare eretti deve essere così delicatamente bilanciato, che sarete capaci di muovervi con un minimo di aggiustamento quando disturbati, e ugualmente abili di ricostruire questo equilibrio da soli. Capaci di muovervi con il minimo degli sforzi significa il massimo dell'efficienza. Con le ossa che portano la maggior parte del peso, i vostri muscoli saranno liberi di concentrarsi sul come muovere più velocemente il corpo e sul come mettere più "effetto frusta" nel vostro "lancio di energia" marziale.

Zhan zhuang allo stesso modo coltiva uno stato di presenza che non impedisce né le funzioni fisiologiche normali né impone o impianta una manipolazione anormale dei normali processi di biofeedback.

Come lo Zazen (la meditazione Zen seduta), Zhan zhuang è, né più né meno, attenzione al presente; incontrarsi con le cose così come sono piuttosto che come voi pensate dovrebbero essere. Come lo Zazen, vi ponete in una posizione, il corpo eretto, semplicemente e saldamente bilanciato, con la vostra schiena diritta. Comunque, dal momento che il Zhan zhuang usa una posizione eretta coordinata, ne risulta una migliore integrazione fra tutte le parti del corpo, specialmente fra le gambe e le mani.

Zhan zhuang può essere accuratamente definito come un esercizio interno e naturale. E' interno, in quanto il suo metodo di movimento si origina dal controllo dinamico di un essere vivente. Può essere chiamato a pieno diritto naturale in quanto accetta e rimane nei principi del mutamento, le regole della natura che noi oggi chiamiamo fisica.
Enigmaticamente, Zhan zhuang può essere definito una forma dentro la forma e una forma senza forma, un’espressione di linguaggio spaziale universale.

Khan Foxx

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Luigi, ben trovato. Una volta mi è capitato di sentire da un maestro di Qi Gong una spiegazione del Zhan Zhuang più "cinica" che cinese... In pratica sosteneva che il Zhan Zhuang "non esiste". L'atto di tenere la palla in posizione eretta sarebbe soltanto uno stratagemma didattico per costringere la gente a rilassarsi. Ad un certo punto la fatica è tale per cui devi per forza rilassare i muscoli e togliere ogni tensione. In quel momento inizia il vero Qi Gong...

Bruno Ballardini

Anonimo ha detto...

In effetti lo scopo è quello di rilassare profondamente dentro, quindi se l'immagine della palla serve allo scopo, perchè no? Da un punto di vista marziale non è così, perchè la palla (o l'albero) permette di creare nella mente e di usare (non fisicamente) energie di diverse direzioni, di spinta, di trazione, ecc.
Ben ritrovato mio caro Bruno, dopo qualche anno! Al piacere di ritrovarti in privato, spero, quando vuoi. Un abbraccio

Luigi

Anonimo ha detto...

Caro Luigi, ciao!
Ho appena riletto i tuoi tre articoli/traduzioni sull’argomento zhanzhuang.
Ricordo che abbiamo scoperto insieme le basi di quest’esercizio al (ormai scomparso) Domaine du Vajra nella Forêt d’Orléans in Francia, con il simpatico e competente Wang Qiang (che fine ha fatto?). Ricordo anche che c’era, in contemporanea, uno stage di karate Uechi ryu e che uno dei più duri di quel gruppo ci guardava perplesso mentre stavamo fermi in mezzo agli alberi. Dopo qualche anno hai saputo che anche lui si era convertito al dachengquan!
Come sai, trovo molto noioso rimanere immobile per un’ora o più, specie se da solo. In gruppo mi è sopportabile, ma solo soletto mi sembra di sprecare il mio tempo. Preferisco il movimento.
Comunque non ti scrivo per rammentare ricordi più o meno lontani!
Chi scrive di zhan zhuang è sempre entusiasta, almeno quelli di cui ho letto qualcosa. Ma secondo me, il zhan zhuang praticato ad oltranza e/o senza guida ha a volte degli effetti collaterali poco simpatici, di cui nessuno parla mai.
Per esempio, alcuni attuali maestri cinesi di yiquan/dachengquan sono dei fumatori più che incalliti! Qualcuno fuma pure durante le lezioni, come si è visto durante uno stage a Sesto San Giovanni se ben ricordo!
Altri sono pieni di tic!
Forse sono troppo stressati, o si sottomettono ad allenamenti troppo lunghi e duri?
Un mio caro amico aronese era un tipo quasì sempre allegro e contento. Di colpo, si è messo a fare zhan zhuang un’ora o più al giorno, è anche andato a Pechino per studiare con il Dott. Yu Yong Nian. Poi ha cominciato a vedere fulmini e luci durante la pratica, poi la Madonna … Non posso e non voglio affermare che il zhan zhuang abbia scatenato queste sue percezioni, ma un dubbio ce l’ho!
Per farla breve, volevo dire che il zhan zhuang mi pare un’ottimo esercizio (da domani mi ci rimetto … promis, juré!), ma che andrebbe praticato con una guida competente e in modo progressivo. Almeno così mi sembra.
Un caro saluto,
Yves

Anonimo ha detto...

Caro Yves, non ti nascondo che quando hai parlato di vedere la Madonna... beh mi sono fatto una sonora risata. Sai, da quese parti non occorre fare Zhan Zhuang, esistono persone che la vedono ogni giorno senza bisogno di esercizi speciali! Comunque sono d'accordo con te, ho tenuto a mente quello che mi avevi raccontato anni fa e difatti anch'io lavoro quasi quotidianamente, ma anche con molta attenzione a non superare soglie di sicurezza, e soprattutto se sento sensazioni che non mi piacciono, cambio esercizio. Il fatto del fumare... beh dipendenze ce ne sono tante, anche dal cibo o dal bere, peggio ancora dal potere, in più di qualche maestro. Sono d'accordo con te che quando una persona pratica Qigong o meditazione ed è pieno di tic o di manie o sembra ossessionato, di sicuro qualche problemino c'è. Penso spesso a Sam Masich, che ho conosciuto nel 1998 a Winchester i Virginia (USA) durante A Taste of China. Lui si era rotto 3 vertebre in un incidente in moto ed era stato considerato inguaribile dalla medicina americana e lasciato mezzo paralizzato a casa. A quel punto il maestro di Sam, il famoso Liang Shou-You, è andato a trovarlo a casa sua e gli ha detto: "Oggi cominciamo a praticare il vero Qigong, quello che serve davvero". E dopo sei mesi Sam era in piedi, ed a tutt'oggi pratica, insegna, ed ha ripreso possesso pieno della parte sinistra del corpo che era rimasta paralizzata. Questo lo considero un buon Qigong.
Pensavo a Wang Quiang proprio qualche giorno fa. Ne parlerò in un prossimo post, e ci metterò lo nostra gloriosa foto insieme. Mi manca un po' quel simpatico personaggio. A te no?
Un abbraccio
Luigi

Anonimo ha detto...

Caro Luigi,
Hai perfettamente ragione! Come molte cose e attività umane, il Qigong può fare miracoli o peggiorare certe situazioni, tutto o molto dipende da chi pratica e come.
Volevo farti un complimento per il sito e i testi che aggiungi man mano. Al momento non riesco a leggerli tutti, ma prima o poi ... noi praticanti "stagionati" non abbiamo fretta!
Un abbraccio,
Yves