sabato 24 dicembre 2011

Un Natale di Serenità



Serenità: questo è ciò che mi auguro e di cui sento un profondo bisogno oggi, e quindi lo propongo come regalo a tutti gli amici che hanno condiviso il loro cammino con me sino ad oggi, da un solo incontro fugace durante un seminario fino a coloro che ancora oggi mi sono accanto.

Vorrei ricordare qui le persone che per me sono importanti, ai quali dedico una candela di quelle qui raffigurate.


- Sergio per il suo costante dare, la sua amicizia, la condivisione fraterna di tanti piccoli e grandi momenti.

- Gli amici allievi da Treviso, Dueville, Ferrara, Verona: Luca, Alberto, Alberto, Carlo, Giampaolo, Martina, Erika, e tanti altri, con i quali è sempre un piacere lavorare

- Gli amici allievi di Pola, in Istria: Susana, David, Adriano, Violeta, Maja, Emil, che sono sempre vicini al mio cuore

- Gli amici allievi e maestri di Torino, Maurizio, Ermanno, Marco, i tanti ragazzi bravissimi e sempre impegnati nel portare avanti l'eredità di Vittorio

- Gli amici allievi di Qigong (e di Shiatsu) a Ferrara, con le nostre storiche mangiate e risate

- I praticanti di Taijiquan e Neijia di Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Austria, Ungheria, Danimarca,

- I ragazzi della Svezia: Paul, Saar, Karl e le loro famiglie

- Gli amici dell'Ungheria, Viking, Gabri, Gabor

- I fratelli di Glasgow, di Tai Chi Caledonia, Ronnie e Bob e Dan e Danny, tra tutti, ma sono centinaia

- I fratelli di Jasnieres in Francia, di La Chaux de Fonds in Svizzera, negli USA e in Europa

- I colleghi insegnanti, da Sam a Franco a Nils, a tutti quelli che ho conosciuto e ancora conoscerò

- La maestra Cornelia dalla Svizzera, una delle donne più libere e coraggiose che io conosca

- I ragazzi di Roma, i maestri Gianfranco e Dario in testa tra tutti, con i quali condivido da anni una grande amicizia e brillanti progetti

- I miei quattro insegnanti: Loriano, Marco, Gianfranco, Yves, più l'eccellente Sifu Wang, che mi hanno guidato fin qua negli anni, e verso  i quali nutro ancora un sincero sentimento di gratitudine

- I maestri Henry, Pat, Liang, Doc, e i tanti che conobbi negli USA

- L'amico maestro Paolo di Milano, al quale mi lega un sentimento di condivisione

- La mia guida attuale, Sifu Allen, che rischiara man mano i mie passi nel mondo marziale con la sua visione spirituale

- I maestri e le guide che se ne sono andati: Stefano, Vittorio, Master Jou, Jane, Linda, e quelli che non vedo più da anni, come Aldo, Paolo, Aarvo

- Gli amici maestri vicini come Roberto, Stefano, Davide, Dario, e altri ancora

- Gli amici maestri con cui stiamo costruendo qualcosa anche a distanza: Alberto

- I fratelli di pratica nel Wing Chun, nell'Yiquan, nel Baguazhang, nello Xingyiquan

- La famiglia di meditazione indiana del Rajastan, che mi ha regalato tanta della loro saggezza

- Gli amici che mi hanno scritto per email, e che spesso non hanno avuto il coraggio o l'opportunità di venire a trovarmi per lavorare insieme, ma che continuano il loro cammino di ricerca

- I miei colleghi di Krav Maga che dedicano la loro vita e passione per diventare invincibili

- Mio cugino Livio, che mi onora della sua sincera amicizia

- Tutti i praticanti e i maestri di arti marziali e di combattimento nel mondo

- Tutta l'umanità, che mi piacerebbe avere il tempo di conoscere

e ovviamente tutti coloro che ho dimenticato qua, ma che porto con me nel pensiero.


Un abbraccio forte quindi. Il 2012 sarà un anno intenso e pieno di sfide, ma anche di opportunità. Mai come oggi c'è bisogno di ritrovare un punto saldo di equilibrio in noi stessi, e di dedicare tempo al proprio equilibrio e alla propria centratura.

Il movimento nasce dalla coscienza dell'immobilità.

La fine dell'anno è il momento del compimento. Conclusione, preparazione, attesa ma anche raggiungimento. E' il tempo ideale per piccoli bilanci personali sulla propria vita. Siate buoni giudici di voi stessi e -come insegna Pema Chodron - scoprite l'angolo tenero dentro di voi.

Siamo bambini cresciuti, e abbiamo ancora bisogno di serenità e di rassicurazione per lanciarci in nuove avventure col coraggio dell'incoscienza. L'adulto è un bambino che ha conservato il suo entusiasmo per cose piccole ma belle, e l'uomo è colui che sa dare una misura alle sue esigenze. Tra questi due estremi si muove l'Uomo, e se ha una prospettiva marziale, è ancora più vicino alla natura.

L'artista marziale sa che il suo maestro è il lato oscuro. Per questo sceglie di essere luminoso e chiaro.

Fate buon uso della nostra meravigliosa energia vitale, e praticate le poche tecniche davvero importanti: il respiro, l'immobilità, il movimento lineare, quello circolare, il lavoro a due, il combattimento completo e l'apertura del terzo occhio.

Un abbraccio forte, buon Natale, serenità, pace e amore.

Luigi

venerdì 16 dicembre 2011

Saar Avivi a Vicenza a gennaio 2012



Il nuovo anno inizia bene: avremo la visita nel fine settimana del 28 e 29 gennaio del Maestro Saar Avivi dalla Svezia. Saar è un amico della nostra scuola, una persona che ha fatto grandi percorsi e che ama condividere il suo forte e generoso carattere con gli amici. Insegnante di Taijiquan, esperto di Krav Maga, Saar è una persona tutta da scoprire.

Lo avremo per il seminario di Taijiquan 24 steps, e sarà bello condividere pensieri, pratica e tempo con lui.

Un grande benvenuto a Saar!

(Nella foto, una storica riunione dello Swedish Open del 2007, dove ritroviamo anche Saar Avivi, seduto in basso a destra, e al suo fianco altri due cari amici, Sifu Paul Silfverstrale e Mark To - terzo e quarto da sinistra - dalla Svezia. Miss you guys :-)

giovedì 15 dicembre 2011

Come un pettirosso in inverno



Siamo tutti presi dal tempo dell'Avvento, i trenta giorni prima di Natale, e siamo sopraffatti dalle cose da fare, dai pensieri sugli altri, dalle ricerche dei regali, dalle preoccupazioni per il futuro, dalle emozioni che ci circondano e ci assediano.

Quando ho visto questa foto - davvero evocativa, così innocente e sincera - che esprime la nostra solitudine interiore, la nostra percezione del nostro esistere così solo in mezzo a tanta gente, mi sono sentito nel pieno del clima natalizio, di quello vero, fatto di riflessione, di introversione, di essere in contatto con se stessi. Questa è la stagione per farlo, e per far crescere le radici.

Sabato ci sarà la nostra Bagua - pizza, e ci saranno alcuni amici, altri saranno impegnati in montagna, altri in un ritiro del silenzio, altri ancora chissà. Noi ci saremo, occuperemo un posto anche per loro, e ci scambieremo una occhiata, una battuta, due parole sugli avvenimenti, e sui nostri stati d'animo. Di questo niente è fatta la nostra esistenza, di un nulla denso di significato, perchè siamo pronti a viverlo, e a perderlo, in ogni momento, con distacco e equanimità.

Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Un breve sonno, e la nostra vita è percorsa in tutta la sua lunghezza. Questo racconta Shakespear, sempre di grande attualità. Sono stato di recente a cena dal cugino Livio, grande sinologo e ricercatore, uomo di cultura ma anche di arte culinaria (straordinaria la pasta alla pescatrice che ci ha cucinato, insieme al trancio di salmone) e ancora una volta il piacere era tutto nell'esserci, essere, lì, insieme in quel momento. Niente prima, niente dopo.

Auguri, di pace e serenità per questo Natale, rinascita della Luce, e per questo nuovo 2012, anno delle grandi attese e delle grandi preoccupazioni. Sarà quello che sarà, è il momento di una rinascita spirituale e personale, fatta di nuovo dominio di sè stessi, di poter decidere cosa pensiamo e di cosa vogliamo dalla vita.

Il viaggio è fatto di momenti, e l'unico tempo è il presente. Alla nostra pizza avremo anche un altro grande amico, Marco di Verona, compagno di Krav Maga e insegnante di Jiujitsu. Saremo noi, e sarà bello stare insieme. Che altro? Ecco, sì, come quando meditavo in Rajastan nel settembre 2004, il mio pensiero vuole essere di sentirmi insieme a tutte le anime che meditano insieme a me nel mondo in quel momento. Non ci si può sentire soli, siamo tutti soli insieme :-)

Come il nostro pettirosso. Siamo tutt'uno con il mondo, con la natura, con la gente. Un sorriso, per tutti, in ogni momento. Diamo un segno di Luce.

Luigi

lunedì 5 dicembre 2011

Calciare armonicamente



Purtroppo non è un calcio di quelli che tiriamo noi degli stili interni, ma ... mai dire mai, se il tempismo è quello giusto, l'effetto potrebbe essere simile, se puntiamo meno all'onda corta e trasferiamo la spinta.

Comunque prendiamo stimolo dalla meravigliosa Capoeira brasiliana e ricordiamo che quando nello Xingyiquan si parla di Huajin, quando Sun Lutang parla di di Shun, Ni, He e Hua, parliamo di questo, della forza che si trasforma: tempo, distanza, anticipo, intenzione, efficacia finale.

Natale si avvicina, non facciamo sconfiggere dalla pioggia e dalla neve. E neanche dal cibo!

L'appuntamento è per sabato 17 dicembre per la Ziran Neigong Quan PIZZA!

martedì 29 novembre 2011

Xingyiquan sabato scorso



E' stato ancora una volta un seminario baciato dal sole e dal bel tempo, freddo ma non gelido, e soprattutto dal buonumore che ha accompagnato la pratica dello Xingyiquan. Abbiamo sudato, ma abbiamo anche scoperto un'altra straordinaria arte interna e le sue essenziali, sintetiche leggi, che governano l'efficacia del combattimento.

Con grandissimo piacere era con noi il maestro Yves Kieffer, amico di sempre, che ha dato il suo costante contributo arricchendo le spiegazioni e la pratica con esercizi di purificazione, dettagli applicativi, confronti con il suo sistema San Yi Quan che si differenzia dal nostro, più legato a Sun Lutang ed alla branca Shanxi dello Xingyi.

Abbiamo studiato Santishi, nella versione aperta e quella chiusa, e poi abbiamo affrontato la meccanica di Piquan, il movimento dell'immortalità (come la definiva Sun), e poi abbiamo analizzato e praticato Zhuanquan, l'acqua, e Bengquan, il legno. Abbiamo visto i target, la logica Kai He (apri-chiudi), le torsioni del corpo e il principio del push-pull che è presente in ogni momento della pratica.

Gli animali rappresentano l'evoluzione dinamica e asimmetrica dei cinque pugni, quindi abbiamo approcciato il Drago per comprendere come si era evoluto il Piquan in questo movimento, e abbiamo provato la versione con calcio e senza calcio. Le anche ringraziano :-)

Ci mancano ancora due elementi per completare la panoramica, ma siamo confidenti che nel 2012 ci ritroveremo presto per completare questa prima infarinata di Xingyiquan. La sua natura così semplice e diretta in realtà nasconde un'anima estremamente raffinata e sottile.

Una legge che sicuramente vale per lo Xingyiquan è: "semplice non significa facile", e ce ne siamo accorti tutti.

Movimenti asciutti, veloci, volutamente potenti in Mingjing, per instruire il corpo e i muscoli a dare il massimo, e poi la ricerca del movimento lento, quindi fluido in Anjing, per comprendere il senso, la finezza, la morbidezza.

Un grazie a Laura e Federica che hanno provveduto al pranzo, un grazie a Alberto Campagnari, Luca Semenzin, Alberto Dal Maso, Yves Kieffer, Sergio Fanton. Mi piace questo modo di lavorare e di mantenere un buon livello di qualità.

***




Sabato 17 dicembre ore 20.00: Grande Pizza di Fine Anno di Ziran Neigong Quan !!!

L'invito è aperto a tutti, amici, conoscenti, praticanti di altre scuole, e a tutti i praticanti di Qigong, Taijiquan, Baguazhang, Xingyiquan, Yiquan e Medicina Tradizionale Cinese.

Saremo alla pizzeria "Due Torri" di Caldogno sabato 17 dicembre alle 20.00.
Prenotate a questo indirizzo email, perchè... ci sarà qualche bella sorpresa!
Non mancate!

 (Nella foto: Luigi Zanini, Luca Semenzin, Alberto Dal Maso, Yves Kieffer, Sergio Fanton e Alberto Campagnari, a fine giornata, quando il sole ormai era un ricordo - ma che giornata!)

martedì 22 novembre 2011

Primo memorial italiano Jou Tsung Hwa



Per chi ha buona memoria, questo appuntamento è un progetto che accompagna Alberto Pingitore e me da parecchi anni, almeno da quando entrambi siamo stati toccati dall'esperienza di conoscere Master jou. L'abbiamo rinviata pazientemente, ma il prossimo anno finalmente ci siamo!

Non ripeto in questa sede quanta e quale importanza abbia avuto la visione di Jou Tsung Hwa, per chi vuole saperne di più basta che leggano l'articolo che scrissi per Quaderni d'Oriente sulla sua morte, che avveniva giusto un mese dopo che l'avevo conosciuto negli USA.

Alberto Pingitore mi comunica che con molta probabilità avremo Loretta, la figura mitica che accompagnò per anni Master Jou nel suo cammino di scoperta del Taijiquan e nella costruzione della sua Tai Chi Farm a Warwick. Se questo avverrà, sarà un'occasione più unica che rara per ascoltare l'esperienza di qualcuno che visse con questo rivoluzionario maestro di Taijiquan.

Il Memorial Italiano 2012 dedicato a Master Jou Tsung Hwa si aprirà venerdì 6 luglio alle ore 21 con una cerimonia, e si concluderà domenica 8 luglio 2012 con una cerimonia di conclusione. Sabato 7 avrà il seguente orario:
- 10.00 seminario del mattino
- 13.00 pranzo
- 15.00 seminario pomeridiano
- 18.00 pratica libera di tuishou
- 20.00 cena
- 21.00 conferenza su Jout Tsung Hwa

Domenica 8 luglio la giornata alle 15 prevede uno spazio libero per la pratica d'insieme e una breve cerimonia di chiusura.

Ovviamente sono invitati a partecipare tutti coloro che praticano Taijiquan, di qualsiasi livello ed esperienza, scuole e rappresentanti di scuole interne. Lo scopo e l'attitudine di questo incontro è quello di riunificare e condividere, nello stesso spirito con cui Jou Tsung Hwa divulgò e scrisse di questa arte per tutta la sua vita.

Per maggiori informazioni seguite questo blog e QUAN DAO di Alberto Pingitore.

Sarà una grande esperienza.

lunedì 21 novembre 2011

Le migliori 20 + 3 frasi sulle Arti Marziali




Dove si può scegliere solo tra codardia e violenza, sceglierei la violenza.
(Mohandas Gandhi)

La nazione che insiste nel tirare una netta linea di demarcazione tra l’uomo che combatte e l’uomo che pensa, rischia che le sue lotte siano condotte da folli e i suoi pensieri siano formulati da codardi.
(William Francis Butler)

Chi impara solo da se stesso, ha un folle come maestro.
(Ben Jonson)

La più debole delle debolezze è una virtù che non sia ancora stata messa alla prova del fuoco.
(Mark Twain)

Per primo il coraggio, poi la potenza, per ultima la tecnica.
(Author unknown)

Ognuno di noi ha un piano in mente, finchè non viene colpito.
(Joe Lewis)

Cerca di non seguire le orme di un vecchio; cerca quello che ha seminato.
(Matsu Basho)

Non interrompere mai il tuo nemico quando sta facendo un errore.
(Napoleone Bonaparte)

Chi sovrasta il suo nemico con la forza, lo sovrasta solo a metà.
(John Milton)

L’uomo più ricco è quello i cui piacere sono i più poveri.
(Henry David Thoreau)

Un uomo esperto in battaglia prima di tutto si rende invincibile, e poi attende che il nemico esponga la sua vulnerabilità.
(Sun Tzu)

Non temo un uomo che ha praticato 10.000 calci una volta sola, ma temo l’uomo che ha praticato un solo calcio 10.000 volte.
(Bruce Lee)

Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, quindi, non è una azione, ma una abitudine.
(Aristotele)

Un guerriero può scegliere se essere pacifista; gli altri sono condannati ad esserlo.
(Anonimo)

Non mi piace la morte, ma ci sono cose che mi piacciono ancora meno della morte. Quindi, ci sono volte in cui non temo il pericolo.
(Mencio)

Non colpire, se c’è una possibilità onorevole di evitare di colpire; ma se colpisci, non essere delicato.
(Theodore Roosevelt)

Se desideri la più grande tranquillità, preparati a sudare.
(Hakuin)

Piangi nel dojo. Ridi sul campo di battaglia.
(Anonimo)

In tempi di pace, l’uomo di guerra attacca se stesso.
(Friedrich Nietzsche)

Ci sono due regole per avere successo nelle arti marziali. Regola numero uno: non dire mai agli altri tutto ciò che sai.
(Anonimo)

Più sudi in palestra, meno sanguini in guerra.
(Shin Dae Woung)

Se lo posso fare io, lo puoi fare anche tu.
(Dan Inosanto)

Per conoscere veramente le arti marziali, devi avere una trasmissione orale.
(Dan Docherty)

(Da: http://www.martialdevelopment.com/blog/best-martial-arts-quotes/ e le tre ultime aggiunte personali.
Foto da: www.alivenotdead.com)

martedì 15 novembre 2011

Il Qigong, l'arte di respirare



Ripubblico questo articolo che scrissi una decina di anni fa per la rivista "Tian Tan", e che ha ispirato molti lettori nel corso del tempo. Visto l'interesse che comunque questa arte semplice e profonda continua a riscuotere, specie ai tempi d'oggi, spero possa aiutare a crescere chi ha voglia di comprendere e di praticare.

***

QIGONG L'ESERCIZIO PER L'ENERGIA VITALE

Cos'è, come funziona, che scopo ha il Qigong, l'esercizio per l'energia vitale?

Premesso che le parole e la carta stampata non possono trasmettere l'integralità di un'esperienza, ci avviciniamo in questa rubrica ad alcune idee centrali di questa disciplina cinese del respiro e del Qi. A differenza del massaggio in cui gli effetti della pratica derivano dall'interazione a più livelli tra massaggiatore e massaggiato, nel Qigong questi due ruoli coincidono nella stessa persona. Questo costituisce allo stesso tempo un vantaggio (il fatto che la pratica può essere eseguita da soli in qualsiasi momento o condizione) e uno svantaggio (cioè che non c'è l'apporto energetico da parte di un'altra persona).

Per ovviare a questo il Qigong sviluppa sin dall'inizio una capacità di percezione di se stessi molto sviluppata, in modo da poter ricavare energia e stimolo da qualsiasi fonte: dall'ambiente circostante, dalla natura, dalle cose, dalle situazioni che vengono vissute, persino dal ricordo stesso di una buona pratica o di una bella giornata, o dalla serenità ricavata dal movimento fisico. Abbiamo visto che qualsiasi cosa esista sulla terra - e anche ciò che non percepiamo noi stessi - ha una carica energetica importante, perché la materia stessa è energia. Su questo punto ci soffermeremo più avanti.

Il praticante di Qigong è quindi contemporaneamente paziente e guaritore di se stesso. La guarigione avviene mettendo in armonia, in una specie di sintonia fine, corpo e mente, quindi è un lavoro sia fisico che psichico.

Dopo qualche tempo la pratica può acquisire - normalmente avviene così - una dimensione spirituale. La pratica si realizza con più serie di morbidi movimenti del corpo, da eseguire in armonia con il respiro, visualizzando sensazioni fisiche e psichiche insieme, passando attraverso diversi stati di coscienza, fino alla riunificazione con se stessi.

Il ruolo di guaritore di se stesso non è dei più semplici, perché richiede pazienza e costanza (doti comunque necessarie in qualsiasi disciplina), e il risultato ha bisogno di qualche tempo per sedimentarsi e diventare visibile.

I primi segnali evidenti arrivano comunque nel giro di poche ore: migliore circolazione, quindi più calore nelle mani e nei piedi, migliore digestione, migliore qualità di sonno, maggiore rilassamento generale, tono muscolare e psichico brillanti, insomma una qualità di vita più interessante. Per verificare che non si tratta di un effetto placebo, basta smettere la pratica e attendere qualche giorno.

La differenza dello stato di coscienza sarà lampante. Si avrà la sensazione - piuttosto spiacevole - di essere invecchiati precocemente.

La crescita di Qigong avviene in maniera progressiva. Si potrebbe definire come un "circolo virtuoso", in contrapposizione al classico e tristemente famoso "circolo vizioso. In quest'ultimo l'anima della persona è un po' triste, nervoso, arrabbiato, e questa sua prospettiva influenza tutto quello che avviene intorno a lui.

Comunemente si dice che una persona "se le cerca", che si attira le cose negative.
In realtà tutto ciò che avviene è visto attraverso un paio di occhiali grigi. Anche davanti ad un fatto positivo, l'istinto suggerisce che sia del tutto casuale, che tanto le cose torneranno ad andare male, e che non ci si può far niente.

In questo senso la prima legge di Murphy ("Se una cosa ha una possibilità di andare male lo farà") sembra confermata, e tutto sommato ci si sente in buona compagnia, noi con tutto il resto dell'umanità.

La teoria del "circolo virtuoso" dice invece che se le cose possono andare bene, noi possiamo aiutarle ad andare meglio. Certo, non si chiede idi essere improvvisamente ottimisti o di diventare i nuovi apostoli della religione del momento (come purtroppo qualche volta avviene oggi anche in Cina).

Invece di continuare a misurarci con i "metri" che ci mettono a disposizione gli altri, è utile tornare a misurare il mondo e la propria crescita su se stessi, tenendo conto degli altri e delle loro esperienze, ma senza farsi influenzare in maniera eccessiva.

L'idea di Qigong è di mettere l'accento sulle cose belle, positive che caratterizzano la nostra vita - non ultimo il fatto che siamo vivi! - e tenerle in considerazione il più possibile.

Allunghiamo la nostra linea, non cerchiamo per tutta la vita di spezzare quella degli altri. In questo modo le cose brutte, inevitabili , di cui la nostra vita è punteggiata, torneranno nella loro dimensione di necessario Yin in equilibrio a tanto Yang che riempie la nostra vita.

Un ultimo punto importante del Qigong è la progettazione. Se ci poniamo un obiettivo (come abbiamo fatto per la famiglia, la casa, il lavoro) dobbiamo anche studiare una strada per raggiungerlo. Questo non significa diventare inflessibili esecutori di un destino predeterminato. Vuol dire solo motivarsi a procedere in una direzione.

Una persona malata non ha dubbi, il suo scopo è di guarire, quindi cerca di trovare una cura adatta ai suoi bisogni. E non si fa scoraggiare dalle esperienze negative, lotta comunque per la sua vita e per la qualità della sua esistenza. Se non siamo malati, dovremmo già sentirci molto fortunati per questo, e quindi pensare comunque in maniera positiva.

Ecco, questo è il Qigong, una sfida vinta in partenza per la qualità della vita. E per vincerla non occorrono soldi o cultura: bastano pazienza, motivazione ed una bella pacca sulla spalla per dirci: "Ricominciamo anche stavolta?".

lunedì 14 novembre 2011

Respirare con la pancia



Respirare con la pancia è il primo passo per entrare in contatto con se stessi, con il corpo, con la mente, ma soprattutto con la parte meno accessibile di noi stessi, che è l'inconscio. La respirazione è un fenomeno involontario ma al contempo volontario, nel senso che può essere guidato. Ad uno stato d'animo corrisponde un tipo di respirazione.

Respirare con la pancia serve a bilanciare la nostra respirazione "normale" che quasi sempre è alta, polmonare e fatta allargando le spalle. Questa modalità ha una grande serie di controindicazioni, perchè blocca il movimento del corpo, lo irrigidisce, lo spinge verso l'alto, facendo perdere il contatto con terra e quindi mettendo in tensione non solo il corpo ma anche lo spirito della persona.

Accedere alla pancia è entrare dentro, in basso, in una zona che ragiona e pensa in modo indipendente dalla mente. Ci sono molte cose che il corpo digerisce e smaltisce (o accumula) in modo autonomo, senza che il pensiero razionale possa intervenire. Il nostro secondo cervello è localizzato nei visceri, dallo stomaco all'intestino, dalla bocca all'ano, e quel cervello ha un suo modo di reagire. Quando è sovraccarico, reagisce male.

Respirare con la pancia, quindi gonfiarla e sgonfiarla, andare dolcemente al massimo della capienza e svuotarla del tutto, permette di massaggiare in profondità i visceri, ad aumentare il flusso di sangue disponibile, a migliorare la circolazione, a sbloccare i ristagni di qi e di sangue e di fluidi, e di rimettere in circolo energie. Non è un caso se dopo una seduta di respirazione ci sentiamo più tonici, più lucidi e più sereni. Il respiro diaframmatico ha avuto questo effetto.

Nelle arti marziali interne la respirazione di pancia è fondamentale per raggiungere alti livelli di efficacia e comprendere il flusso del movimento che travalica il tempo e lo spazio. Senza il respiro lavoriamo in uno stato di semi-apnea che non permette il rilascio delle fascie e quindi limita i risultati che possiamo ottenere.

Respirare con la pancia è l'inizio di un cammino, che porta verso un nuovo modo di vivere e di interagire con il mondo, perchè abbiamo maggiore flessibilità dentro di noi per gestire quello che avviene all'esterno. Abbiamo più risorse energetiche, e non siamo gestiti dagli eventi, ma siamo noi a gestire le emozioni in modo più consapevole.

Respirare con la pancia apre molte porte, e serve l'aiuto di una guida per addentrarsi in questo mondo. Non c'è alcun segreto, solo esperienza, ed una volta capito il meccanismo, basta solo lavorarlo a lungo e farlo diventare istintivo e naturale. I risultati vi sorprenderanno.

Buona pratica!

domenica 13 novembre 2011

Appuntamenti 2011 - 2012



Ziran Neigon Quan, arti marziali tradizionali interne cinesi, prosegue la sua attività di seminari tecnici fino a fine anno 2011, e annuncia i primi seminari per il gennaio 2012. Si tratta di una serie di incontri mirati per argomenti, che permettono al praticante di apprendere in maniera chiara e precisa gli elementi fondamentali ed essenziali delle singole arti interne di combattimento.

Questi seminari tecnici si affiancano agli incontri informali di pratica, che in genere si tengono il sabato mattina al parco di via Puccini a Caldogno (Vicenza), e durante la settimana al mattino dalle 6 alle 7 e la sera dalle 19 alle 20, sempre nello stesso parco. Non c'è un calendario preciso di questi incontri, vengono indetti secondo la disponibilità degli insegnanti e dei praticanti. Chi fosse interessato può prendere contatto con l'autore di questo blog, e insieme fisseremo l'incontro.

Gli incontri informali di pratica sono aperti a tutti i praticanti di arti marziali, in uno spirito di dialogo e di condivisione dell'arte. Non si cerca nè lo scontro, nè la prevaricazione. Normalmente si parte dal Roushou del Baguazhang, un metodo di scambio di mani a contatto, che permette di sviluppare abilità di ascolto e di gestione dello spazio vitale in modo sicuro. Dal Roushou si passa progressivamente al Gangshou, al Tuishou, al Dashou e infine al Sanshou.

I seminari tecnici sono incontri riservati ai partecipanti che si iscrivono e ai quali viene dedicata tutta l'attenzione al praticante, in modo che l'apprendimento della tecnica sia corretto e qualificato. Questo permetterà al praticante di proseguire la sua pratica personale su un binario corretto e a crescere tecnicamente ed essere pronto per la pratica.

Le lezioni individuali sui vari argomenti indicati nel Syllabus a lato di questo blog sono invece incontri riservati di coaching "one-to-one" in cui l'insegnante e l'allievo lavorano insieme per ottenere il massimo risultato. Consiglio le lezioni individuali quando si vuole comprendere a fondo e "tagliare su misura" la conoscenza e la pratica dell'arte marziale su di sè, per correggere atteggiamenti scorretti e migliorare la propria pratica, cosa che in gruppo non è sempre possibile, specie nel dettaglio.

Accanto alle arti marziali, Ziran Neigong Quan si occupa da molti anni di una branca della medicina tradizionale cinese che si chiama Qigong, l'esercizio del respiro a scopo terapeutico, marziale e spirituale. E' una delle quattro "colonne" della medicina orientale insieme all'alimentazione, al massaggio e all'agopuntura. Anche per questa pratica, sottile ma così importante, verranno organizzati dei seminari a tema e degli incontri di pratica sia informale che individuale. Per maggiori informazioni, potete scrivere a questo blog.

***

XINGYIQUAN, sabato 26 novembre 2011, ore 9 - 17 al parco
Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 26 novembre per il nostro atteso incontro di Xingyiquan. Saranno presenti tra gli altri anche un amico di sempre, il mio primo maestro taoista Yves Kieffer di Arona, un nuovo amico, il  maestro Yuri Debbi di Modena, e la "banda" dello Ziran Neigong Quan. Non saremo tanti (e questo è un bene), così potremo lavorare di fino. Modalità e luoghi sono i soliti di sempre, con pausa pranzo dalle 13 alle 14. Per favore confermare la presenza per email.

PIZZA DI NATALE, sabato 17 dicembre ore 20 (ore 19 al parco per chi vuole praticare prima)
Abbiamo spostato dal venerdì sera al sabato sera la data della cena, ma conto di vedervi tutti per passare una bella serata in compagnia. Sono ormai vent'anni che insegno, dal 1990 ho tenuto corsi un po' dappertutto in Europa, ma quest'anno mi piace in modo particolare l'idea di essere più a dimensione locale, rivedere le persone e avere il tempo di chiacchierare con loro e di farsi gli auguri. Per organizzare la serata in una pizzeria molto bella qui vicino ho bisogno di sapere chi verrà, quindi vi prego di mandarmi una email di conferma appena possibile.

GANG SHOU, sabato 14 gennaio 2012, ore 9 - 13 al parco
Su richiesta di alcuni mebri del gruppo, a gennaio si terrà un incontro specifico sulla seconda parte del Roushou, che tecnicamente si chiama Gangshou (mani pesanti), che vedremo insieme alle basi del Tuishou degli stili interni. Abbiamo già visto cosa signifca essere capaci di trasformare il Dingjin in Huajin, ma adesso usciremo dall'area di confort e cominceremo a staccare le mani, usando distanze multiple e incentivando gli spostamenti di gambe e i cambi di profilo, e qualche inizio di Fajin. Ci sarà una parte tecnico-didattica e tutto il resto sarà pratica con partner. Dalle 9 alle 13, al solito parco.

TAIJIQUAN 24 (seconda parte), sabato 28 gennaio 2012, ore 9 - 17 al parco
A gennaio prosegue l'insegnamento del Jian Hua Taijiquan, detto anche dei 24 passi di Beijing, in cui verranno insegnati le seconde otto tecniche di questa forma. Rivedremo ovviamente anche i primi otto movimenti, li concateneremo ai nuovi otto e alla fine analizzaremo le tecniche e le applicazioni. I secondo i otto movimenti di questo Taijiquan sono particolarmente variati, usano l'alto e il basso in maniera chiara ed efficace. Dalle 9 alle 17, pausa pranzo dalle 13 alle 14 al parco. Confermare per email la partecipazione, grazie.

A presto!



sabato 12 novembre 2011

Ascoltare il corpo



Ieri mattina, dopo una lunga settimana di lavoro, alle 9 del mattino mi sono incontrato al solito parco - nel freddo, ma non ancora glaciale, del mattino di sabato - con due belle ragazze che hanno deciso di andare a scoprire questa cosa strana chiamata Qigong, tecniche energetiche di respirazione. Inutile dire che sono sempre felice di insegnare queste tecniche, che sono una fonte di gioia.

La lezione è stata intensa, abbiamo riso molto e ci siamo spinti a fare una cosa che di solito abbiamo dimenticato di saper fare: ascoltare. Ascoltare è un'arte completa in sè, che apre le porte ad una vita migliore, ma già ascoltare il respiro e il corpo, ascoltare la natura, sentire con tutti i sensi, e lasciare che si aprano porte dentro di noi, è un'altra arte ancora.

Qigong è meditazione in piedi, è puro ascolto, è lavoro silenzioso e rispettoso per ritrovare l'armonia perduta. Il respiro è la chiave alla nostra profondità, possiamo operare dentro di noi con estrema efficacia e modificare attitudini e modi di fare che non ci servono, e trasformarli in funzionali, se solo diamo il tempo al corpo e alla mente di lavorare serenamente e in modo nuovo.

Niente magie, solo un lavoro costante e sereno, ed i risultati sono eccellenti. Cosa darei per farlo capire a tante persone. Ma va bene così: quando il momento è giusto, la persona si apre e viene a cercare, così il lavoro per me è più facile, le porte sono aperte. Nulla di quello che viene detto va sprecato, perchè anche se non arriva subito, i semi dei discorsi restano dentro e un giorno fioriranno.

Poi stamattina, un impeto di orgoglio e con due gradi sopra lo zero, sono partito. Una bella corsa. Quarantacinque minuti di running fatto bene, tecnica col peso sull'avanpiede, modello Masai, dopo qualche mese di assenza dalle strade intorno a casa mia e in campagna, ed è stata una seconda grande lezione di ascolto, di presenza, di consapevolezza del corpo e della mente. Come si sta dentro, nelle giunture, nei muscoli, negli atteggiamenti involontari, lo scopriamo solo quando mettiamo il corpo alla prova.

Capita che il tempo passi, e che il corpo ci rimandi segnali che non conoscevamo, che non ci aspettiamo, e a volte questi segnali non ci fanno piacere. Ma il tempo è galantuomo, e ho scoperto con grande sorpresa che dentro di me sono cambiati i processi mentali, sono più stabile, l'emotività non gioca più tanto contro di me. Mi sono stupito della mia chiarezza mentale e della tenacia, che mi ha fatto mantenere un ritmo stabile. I pensieri non costruttivi se ne andavano da soli, nel freddo del mattino, attaccati ai colori verdi gialli e rossi degli alberi.

Ascoltare il corpo è la prima grande medicina. Ha sempre il potere di stupirci, ma soprattutto ci rimanda una conoscenza di noi stessi che ci insegna a crescere, fino all'ultimo dei nostri giorni. Se c'è un dono è quello di saper ascoltare. Sarà il nostro corpo e la nostra mente, uniti insieme, a dirci chi siamo e dove siamo in quel momento.


venerdì 4 novembre 2011

Tokitsu-ryu: Jiseido- Casser la garde pour attaquer

Se vuoi liberarti di qualcosa




Se vuoi rimpicciolire qualcosa,
prima devi permettergli di espandersi.

Se vuoi liberarti di qualcosa
devi prima permettergli di fiorire.

Se vuoi prendere qualcosa,
prima devi permettergli di essere dato.

Questa è chiamata la sottile percezione
del modo in cui le cose sono.

Il morbido conquista il duro.
Il lento conquista il veloce.

Lascia che il tuo lavoro rimanga un mistero.
Mostra semplicemente alla gente il risultato.

(Lao Tse, "Dao De Jing", capitolo 36, traduzione di Stephen Mitchell)

giovedì 3 novembre 2011

Sifu Dan Docherty



Ho già scritto di Sifu Dan Docherty, e di quanto io debba moralmente a questo insegnante scozzese che conosco ormai da quasi vent'anni e che mi ha trasmesso molte cose. Sifu Docherty  non è stato il mio insegnante, ma la sua statura professionale e tecnica è senza dubbio d'eccezione, ed ho avuto il piacere di poterla conoscere.

Ha saputo costruire in Europa una rete di scuole e di ottimi insegnanti che portano il suo marchio e la sua qualità in un mondo dai confini troppo labili tra arte e marziale. Questo è un altro dei grande meriti che ascrivo a Dan, professore di letteratura inglese, ricercatore instancabile e fine scrittore (ha pubblicato numerosi libri, tutti di ottima qualità).

Da vero combattente ha vinto gli Open del Sud Est Asiatico di Lei Tai, ha trascorso la sua vita tra l'Europa e Hong Kong, dove è stato poliziotto per molti anni. Dan è uno dei pochi elementi carismatici, leader credibile dalle credenziali impeccabili delle arti marziali in Europa. Sono stato fortunato a poter condividere molti eventi marziali fin dal 1992-

Per chi legge l'inglese, rinvio il lettore a due belle interviste, che meglio di qualunque altra descrizione possono delineare la figura del personaggio Dan Docherty.

La prima intervista è fatta da Ronnie Robinson

La seconda intervista parla invece dell'aspetto del gladiatore che Dan Docherty incarna.

Meritano entrambe.

Gong He Fat Choi, Docherty Sifu!

Dare



Sono stato a trovare un caro amico che ha una bellissima libreria. Quando si entra in questa libreria, sono i libri e il suo sorriso che ci vengono incontro. Li sceglie con cura, e ci mette sempre qualcosa in più di speciale e personale. I libri contengono un messaggio speciale, che sono scelti e non vengono mai a caso. Sono libri che liberano, che si librano e volano dritti al cuore.

Sono stato a salutarlo di recente, e  visto che ero lì, abbiamo fatto la solita partita di chiacchiere e sono uscito dal suo negozio con tre libri. Tornato a casa, li abbiamo guardati con mia moglie, e ci siamo resi conto che parlavano tutti della stessa cosa, in modo diverso e per pubblici diversi. Parlavano di una cosa poco di moda, del dare.

Guarda caso, non più tardi di qualche settimana fa avevo parlato della stessa cosa in un contesto formativo. Fare un passo in più e dare sempre qualcosa. Questa è una delle chiavi più importanti della comunicazione, del vendere e per fare in modo che il mondo vada avanti invece di diventare una trappola mortale. Fare un passo in più, dare sempre qualcosa, fare sempre un regalo.

Anni fa andai a trovare una nota società di formazione manageriale, e durante il colloquio mi chiesero di sviluppare un tema e di presentarlo a loro una settimana dopo. Il tema era "Negoziazione in contesti difficili e con molti interlocutori". Di tutta la mia presentazione la cosa che alla fine rimase fu l'ultima diapositiva, che recitava: "Lasciare sempre un regalo".

Anche nella negoziazione - la vita è negoziazione, dal primo all'ultimo respiro - ho sempre cercato di dare qualcosa, di fare un passo oltre al dovuto, di dare qualcosa, di lasciare un buon ricordo. A chi mi fa capire che ormai "non gli vado più bene", mi ripropongo sempre di lasciare qualcosa in più. Quando un amico viene a cena, gli lascio sempre un testo adatto, una carta con una frase speciale, un oggetto, qualcosa.

Quando sono stato in India nel settembre del 2004, uno degli insegnamenti che mi risultavano un po' ostici era una immagine di un melo che dei ragazzi colpivano con sassi e bastoni. Il melo continuava a fare le sue mele, nonostante tutto. Una delle mie maestre mi disse: "Cosa ne penseresti se una persona, alla quale hai dato il tuo pranzo nonostante tu avessi fame, perchè volevi che fosse felice, te lo gettasse addosso dicendo che gli fa schifo?"

Dare, dare, dare. In questi giorni si è spento Giuliano Fulvi di Perugia, un maestro di Kungfu, un grande organizzatore di eventi nel mondo delle arti marziali. Non l'ho mai conosciuto, ma amici comuni e tutto quello che ho letto mi dice che ha lasciato tanto, tanto, tanto sudore, impegno, passione, amore e disponibilità in quello che ha fatto, e questo è la sua vera eredità spirituale, l'aver fatto concretamente tante cose.

Ammiro e rispetto coloro che fanno. Possono avere tanti limiti, non sono perfetti, fanno a modo loro, magari mi piacerebbe poter comunicare con loro in modo migliore e senza troppo ego, ma non è possibile. Ma dal momento che fanno, e che - possibilmente - fanno con una buona intenzione, hanno ragione. Il mondo è pieno di parlatori, occorre rimboccarsi le maniche e fare. Anche cose umili e piccole, come togliere le erbacce. Fare ha il potere di rilassare.

Ho conosciuto Jou Tsung Hwa, e anche lui aveva una visione: che il mondo potesse diventare migliore grazie al Taijiquan, che tutti potessero imparare - attraverso l'arte marziale, la pratica, il mettersi in discussione - a crescere e a diventare migliori. Jou di passi ne ha fatti tanti, ha scritto libri, ha insegnato a migliaia di persone, si è fatto tramite per divulgare e semplificare, demistificare una pratica stupende. A Master Jou dedicheremo la prossima estate un evento a Grosseto con Alberto Pingitore e altri amici.

Dare, dare, dare, non stancarsi mai di dare. E' sfidante, è difficile, è pesante, ma è in questi momenti che si legge il valore delle persone. Avanti, con fiducia. La cosa più importante è mantenere la stabilità, non andare su e giù come i fagioli in pentola, mantenere una propria linea di fiducia.

Dare, che in inglese suona come "dare", osare.
Osiamo, osiamo sempre essere noi stessi.
Siamo qua per quello.

venerdì 28 ottobre 2011

Serenità




Domattina alle 9 si comincia. Sono profondamente contento di questo. Un nuovo seminario, saremo giusto le persone che devono esserci, la temperatura è quasi primaverile, il sole ci farà compagnia, e ancora una volta ci porteremo a casa l'indolenzimento della pratica, il senso di benessere così importante, e la sensazione di aver trascorso una grande giornata, forte, piena, all'aperto, respirando, muovendoci, imparando ad usare il corpo in modo utile, allenando la "spada della mente" oltre a quella del corpo, e scoprendo ancora una volta noi stessi e nuove vie.

Siamo in autunno, ed è il mese della raccolta e della conclusione. Mi ascolto, e sento che la ragione per cui mi alleno ogni volta che posso - con grande piacere - risiede dentro di me, non fuori. Sono un flusso di carne, di pensieri e di energia, che si concretizza nel momento in cui sono consapevole. Seguo le sensazioni e non la razionalità.

La mia strada è in perenne evoluzione, non sento il bisogno di cristallizzare quello che conosco, di renderlo fisso e immobile, di creare strutture, di autopromuovermi, di fare grandi dichiarazioni, di aderire a grandi federazioni, di farmi immortalare in centinaia di foto nelle pose più coreografiche, di sfruttare il momento.

Colgo il momento, e lo vivo.

Quando sudo e mi sento massacrato sulla materassina, dò il benvenuto alla sofferenza, alla frustrazione, al panico e alla paura, ai muscoli che cedono e che urlano. Ascolto l'orgoglio che mi rimette in piedi, la stanchezza, la frustrazione e la voglia di farcela, sempre. Quando sono in piedi, ascolto i miei pugni, i miei palmi, i piedi che non si muovono alla velocità e con la destrezza che vorrei, e seguo il flusso dei miei pensieri, sudando, combattendo, danzando con la mente e con i miei nemici, i miei maestri.

Gli studenti, gli amici, i colleghi, le persone che amo: tutti vengono, vanno, tornano, lasciano. Vivono. L'arte marziale ha un'anima antica che conosce i mutamenti del cuore e delle stagioni, della primavera e dell'autunno. Nasciamo soli e soli ce ne andiamo. Non c'è nulla di triste in questo, così è la nostra vita. Quando rileggo Musashi o il Daodejing, mi sento immerso in una dimensione diversa, piena, armonica, fluida.

Quando pratico, sono consapevole del fatto che stiamo giocando e non combattendo realmente, che non siamo veri guerrieri di cento anni fa, ma uomini del nostro tempo. Il combattimento è multiplo, su moltissimi piani, anche se in fondo è semplice, molto meno complesso di un I-phone o di un I-pad. La vita che viviamo, la sua qualità è il risultato della nostra interazione con lei. Se siamo felici, abbiamo vissuto bene, se siamo scontenti, domandiamoci perchè, e cambiamo. Coraggio e determinazione.

L'unica cosa certa è il cambiamento. Il saggio cede senza rimpianti, e quando può colpisce. Tutto il resto è filosofia.

A domani!

giovedì 27 ottobre 2011

Baguazhang: like a Monkey



Il Baguazhang prende origine dalla "scuola" del Drago, dove per Drago si intende un uso particolarmente intenso del bacino, del tronco e della potenza sviluppata in maniera orizzontale (heng jin), insieme ad una particolare fluidità di movimento attraverso il corpo che lo rende flessibile e sinuoso ma coeso e potente, come una barra di acciaio armonico.

Ma non posso nascondere che il metodo che pratico maggiormente, quello di Sun Lutang, proviene da un maestro che era stato ribattezzato con il nomignolo di "più furbo di una scimmia" dal suo maestro Cheng Tinghua, e che quindi porta con sè delle caratteristiche di questo animale. Tenendo conto della struttura fisica di Sun e delle sue attitudini istintive, è chiaro che la Scimmia è l'animale di riferimento del metodo di Sun. Se si prescinde da questo, si rischia di non capire del tutto il sistema di Baguazhang.

La simbologia cinese contiene una ricchezza che non va sottovalutata. Quando si parla di "spiriti" o di "energie" negli animali del Baguazhang, si intende che l'animale ci guida con il suo spirito nell'acquisizione di quella particolare visione e approccio in combattimento. Lasciando da parte l'aspetto mistico, pensiamo all'aggressività di una scimmia, che in apparenza è un animale non pericoloso, ma solo molto curioso. Quando una scimmia decide di rubare qualcosa, la sua intenzione è più veloce di qualsiasi tecnica. Ne ho viste in azione in India, e neanche gli indiani ci scherzano troppo.

Il metodo di Sun ha questa specificità: non si iperstende, non cerca le grandi traiettorie o le tecniche in posizione estesa in avanti (tipiche del Taijiquan Yang per esempio), ma si concentra sul suo continuo espandersi e contrarsi, dove l'una prepara l'altra e viceversa, ad una velocità sempre maggiore, che non possa essere intercettata o prevista. Il movimento naturale (ziran) rende naturalmente efficace e rapido (e letale, se ben portato) il movimento.

Sabato vedremo i presupporti di questo metodo, e entreremo nel mondo degli Otto Animali di Sun Lutang. Chi ha voglia di seguirci in questa avventura, venga a trovarci.


martedì 25 ottobre 2011



Pan Gen Baguazhang

Date un occhio a questo link di Pan Gen, il Baguazhang sviluppato e integrato nella pratica dello Xingyiquan.

Si tratta di un modo stretto di praticare, molto utile per la qualità dei movimenti.


Baguazhang sabato 29 ottobre



Eccoci qua, un po' trafelati come al solito, ma il seminario di Baguazhang, sugli Otto Animali mitici di Sun Lutang ci sarà nonostante Giove Pluvio (cioè la pioggia) abbia deciso di farci compagnia fino a venerdì :-)

E che guerrieri saremmo se non fossimo in grado di affrontare un po' di inconvenienti? Comunque venite vestiti bene, caldi e a prova d'acqua. Ci sarà da divertirsi, ne sono certo.

Inizio alle ore 9 e fino alle 13, poi dalle 14 alle 17, questa volta non so come saremo messi in termini di buffet ma appena ho news dalla cuoca vi farò sapere.

Venite pronti a scoprire un'arte di puro movimento circolare, di bellezza unica e di grande agilità. Preparatevi anche mentalmente ad accettare un nuovo modo, piuttosto sconvolgente, di usare il corpo, che forse fino ad oggi non avete mai conosciuto: Baguazhang è l'arte del cambiamento e della trasformazione, nessun'altra arte è come lei, e rappresenta una grande sfida per il vostro Ego!

Condizioni, luogo, spirito e il resto come sabato scorso, per maggiori informazioni scrivetemi.

Porte aperte anche a curiosi (che vogliono praticare!) e a nuovi dell'arte, è un momento di crescita e di conoscenza per tutti.

Un abbraccio e a sabato.


(Nella foto, una intensa espressione di Sifu Sergio Fanton durante il seminario di Taijiquan del mese scorso. Sergio sarà con noi anche per il Baguazhang, di cui è fine applicatore :-)

"Tai Chi Tcho" in Svizzera



Non perdetevi questo grande appuntamento europeo di arti marziali interne, che accoglie da anni alcuni tra i migliori insegnanti e maestri di arti cinesi. E' organizzato a La Chaux de Fonds, in Svizzera, vicino al confine francese, ed ha il pregio di essere molto alla mano, semplice, e potete chiacchierare amabilmente con tutti, maestri e allievi, senza alcun problema.

I seminari e i corsi sono di ottima qualità, si torna sempre a casa con molte idee e principi. Ve lo consiglio di cuore, c'è qualche chilometro da fare, ma ne vale la pena. Lo organizza Cornelia Gruber, maestra di Taijiquan e altri stili interni, allieva della celebre Bow Sim Mark di Hong Kong, della discendenza di Fu Cheng Sung.

Non perdete l'occasione!

Per maggiori informazioni andate qua.




lunedì 17 ottobre 2011

Le lame del Baguazhang



Mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno tra i lettori di questo blog che ha un'idea di quali e quante siano le lame del Baguazhang.

Per lama intendo il concetto di Zhang, che molti traducono con "palmo", ma che in realtà è un concetto molto più esteso e complesso.

Attenzione, non sto parlando dei coltelli a gomito o delle corna di cervo, parlo di mani.

Siccome so che ci sono dei grandi esperti tra i lettori, che sanno tutto delle discendenze e degli aneddoti mistici dei grandi maestri, dovrebbe essere facile per loro spiegarmi questo dettaglio - piuttosto importante in realtà, perchè senza questa comprensione la pratica non esiste...

Dunque:
1 - Quante lame nel Baguazhang?
2 - Come si usano?
3 - Che struttura hanno?
4 - Da dove prendono potenza?
5 - Come si muovono?
6 - Corrispondono a quali Jin?

Al vincitore, che risponderà in maniera più completa, andrà un'ora di lezione di Baguazhang privata con me.

Vediamo chi accetta la sfida!

Luigi

(Nella foto un giovane e forte Sun Sikun, maestro di Baguazhang sotto Cheng Dinghua)

sabato 15 ottobre 2011

Ottobre 2011





Il mese corre veloce, ed oggi per la prima volta il riscaldamento in casa è partito da solo, dopo aver raggiunto temperature inferiori ai 19 gradi. Ma stamattina, con un sole brillante e un cielo blu terso, alle 7.10 del mattino, sono ripresi gli incontri di allenamento di Baguazhang con Luca e Alberto. Poi colazione insieme (grazie Luca per le brioches) e quattro parole con Laura e Alberto di Verona, con il quale invece abbiamo lavorato sull'Yiquan (Jiji Zhuang, Muocapu e Fajin) dalle 9.30 alle 12.30 del mattino.

Per capire meglio i principi di radicamento abbiamo persino lavorato a piedi scalzi sull'erba, tanto il sole era caldo! Uno degli ultimi scampoli di estate indiana che questa stagione ci ha regalato con questo sabato. E' stata una mattinata intensa, ma anche "in stile" con la tradizione che ci regala momenti di dialogo e di scambio prima e dopo l'allenamento.

Sul Baguazhang abbiamo fatto grossi passi avanti con la comprensione della struttura delle braccia e dell'uso dei passi in applicazione dei cambi e degli otto animali. Abbiamo visto quanto sia importante saper gestire le dimensioni del cerchio e di come il concetto di Zhang non sia solo di braccio ma di tutto il corpo. Non è poco, se pensiamo di usare Baguazhang non solo come una ginnastica ma come un metodo di combattimento.

Spero che questo inverno sia foriero di molti allenamenti simili a questi, anche a temperature proibitive, perché so per certo che il freddo stimola a muoversi e a praticare con attenzione e presenza, il calore sviluppato resta dentro e equilibra il respiro freddo e la nebbia che il l'alito crea quando espira, come uno sbuffo di un drago... :-)

Con Alberto invece abbiamo cominciato il percorso del Jiji Zhuang e dei passi. Davanti al "bisogno" di Alberto di cominciare a muovere i primi passi oltre che a creare una struttura, abbiamo iniziato a fare passi da fermo, e poi avanti e indietro, tenendo il baricentro basso, stritolando il bastoncino di china e gestendo i movimenti con trazioni e spinte immaginarie. Infine, per cominciare a capire gli Shili del Jiji Zhuang, siamo andati a lezione dalla magnolia, che mi insegna da anni le tecniche di Fajin :-)

Niente di speciale, quindi, ma anche una grande mattinata per il mio corpo che aveva bisogno di rimettersi in movimento, dopo tanti giorni passati seduti a far lavorare solo il cervello. C'è un altro cervello che lavora e deve essere allenato, quello del corpo, che ha una sua straordinaria intelligenza.

Buona pratica!


martedì 4 ottobre 2011

Taijiquan, qualche giorno dopo



E' stato un seminario maturo e intenso, quello di domenica scorsa sul Taijiquan del 24 passi. La giornata era perfetta per praticare all'aperto, il pranzo sotto il gazebo ha mantenuto quella qualità di outdoor che rende le giornate quasi vacanziere, e alla fine l'incontro, nonostante le otto ore trascorse insieme, l'ho sentito davvero leggero, piacevole e produttivo.

Alcune considerazioni:

La forma
Penso non ci sia bisogno di dire che già otto tecniche in una giornata sono molte. Tenendo conto che i primi movimenti del Taijiquan (24 Steps) contiene già tutti gli otto principi dello stile, direi che abbiamo fatto moltissimo. Non è semplice memorizzare la sequenza ma abbiamo fatto già un grosso passo avanti, e abbiamo visto insieme alcune applicazioni, che ci permetteranno di fare i movimenti almeno con consapevolezza.

Le gambe
Le gambe sono fondamentali. I piedi devono aderire al terreno come ventose - grazie alla pesantezza del cedere e far scendere il peso (song) - ma al contempo essere dinamiche e agili. Per fare questo occorrono muscoli, allenamento e uno stato d'animo libero ma concentrato. Le coscie devono lavorare basse per essere efficaci, e il bacino deve raccordare le gambe in modo perfetto, avendo una precisa coordinazione col il tronco. Ultima considerazione sui polpacci, le uniche vere molle del corpo umano, senza le quali ogni lavoro è inutile: se sono in tensione, tutto il resto vola.




Le braccia
Abbiamo lavorato con le posture tradizionali, "imposte" dalla forma, ma spero abbiate compreso che le braccia sono lì perchè hanno una serie di motivazioni profonde: l'applicazione della tecnica, la naturalezza della posizione, il rispetto delle sei armonie e delle nove perle, il senso del movimento. Le braccia sono lì per trasformarsi costantemente. Non badate al dettaglio del mignolo o della mano, ma pensate piuttosto se vi è chiaro come la tenete e perchè, se sentite o non sentite la struttura che collega la mano al piede opposto, ad esempio, se percepite forza e stabilità nella postura, ecc.

Il tronco
Il corpo è il quinto dei cinque archi, che risulta spesso il più difficile da gestire, perchè lo "sentiamo" meno. Il tronco coordina alto e basso, lo unisce e lo rende efficiente, ma soprattutto è il centro del movimento, come detto, perchè se il movimento parte dall'alto, finisce per agitare solo le braccia. Il polipo, invece, usa tutti i suoi arti in maniera morbida e coordinata, e questo è un grande vantaggio.



Taijiquan è stabilità, consapevolezza, movimento e sensazione, ma anche ascolto e costante correzione, morbidezza, connessione, ricerca di unità e infine di potenza. Anche ai più accaniti combattenti, lo studio del Taijiquan conferisce calma e centratura che portano sicuramente vantaggi e profondità, consapevolezza del movimento e maggiore efficacia.

Un grazie a tutti per aver partecipato, il prossimo appuntamento sarà per l'ultima domenica di gennaio 2012 per la seconda parte (secondi otto movimenti). Grazie anche al grande amico Luca Santus, che ci ha scattato le belle foto che corredano questo post.

Attendo vostre nuove :-)






sabato 1 ottobre 2011

La sera prima del Taijiquan



Non so se capita anche a voi, ma la sera prima di qualche avvenimento, mettici anche un semplice seminario, è sempre una sera speciale, in cui ogni buon insegnante tira fuori il meglio, fa gli ultimi aggiustamenti, ripassa tutto il materiale e affila metaforicamente la spada. E' un momento di piccoli bilanci, come quando, prima di andare in scena, ogni buon attore-atleta-sportivo-manager-maestro ecc ecc si ripassa la parte, si concentra e focalizza l'avvenimento, lo vede già nel suo svolgersi, lo struttura e lo prepara.

Mi è capitato di recente di fare un training formativo sulla comunicazione, e nonostante non conoscessi né il luogo, la sala di grande hotel, e chi avrei formato, la mia mente ha lavorato per diversi giorni creando l'avvenimento e rendendolo brillante, luminoso, un vero successo. Bene, data la premessa, il risultato è stato davvero un successo, e la cosa strana è che non avevo alcun dato concreto. Solo istinto.

Ma accanto all'istinto, ci vuole anche preparazione e punti chiari di riferimento, anche solo per essere professionali in ciò che si fa. Per ogni buon praticante non c'è miglior viatico che i Canti, i testi classici che ci sono stati tramandati da chi prima di noi ha percorso la Via. Come ho fatto questa mattina con una cara amica coreana che adesso è in Cina e che ha appena iniziato la sua avventura nel Taijiquan, passo anche a voi questo testo che nella sua semplicità contiene tutto quello che serve per fare tanta, tanta strada nella pratica.

"Lege, lege et relege": questo era il consiglio dei grandi maestri del passato. Aggiungerei ancora il consiglio di Sifu Sun Lutang: "pratica, pratica, pratica!" E con questa alternanza di studio e pratica, si può andare serenamente lontani.

Ecco il testo classico, il Canone del Taijiquan, scritto aprocrifamente da qualcuno che voleva farci credere alla figura di Chan Sanfeng, e che a noi va benissimo che sia così. Chi ce lo chiosa è Yang Luchan, e tanto basta.

Buona pratica! Noi domattina lo faremo, e buona parte di questa teoria la metteremo in pratica.

***


T'AI CHI CH'UAN CHING

Attribuito a Chang San-feng (1279 -1386) e tradotto da Lee N. Scheele (e da Luigi Zanini dall'inglese)

In movimento tutto il corpo deve essere leggero e agile
tutte le parti del corpo sono unite
come se fossere legate insieme.

Il ch'i [energia vitale] deve essere in movimento,
Lo shen [spirito di vitalità] deve essere raccolto internamente.

Le posizioni devono essere senza difetti,
senza vuoti né pieni al di fuori del corretto allineamento;
in movimento la Forma deve essere continua, senza arresti e partenze.

Il chin [forza intrinseca] dovrebbe essere
radicata nei piedi,
generata dalle gambe,
controllata dal bacino, e
manifestata dalle dita delle mani.

Piedi, gambe e bacino devono agire insieme
come un tutt'uno integrato,
così che avanzando e arretrando
uno possa cogliere l'opportunità di un timing favorevole
e di una posizione avvantaggiata.

Se non si sono raggiunte timing e posizione,
il corpo diventerà disordinato
e non si muoverà come un tutto integrato;
la correzione per questo errore
deve essere cercata nelle gambe e nel bacino.

Il principio di aggiustare gambe e bacino
si applica per muoversi in tutte le direzioni;
verso l'alto e verso il basso,
avanzando o ritirandosi,
andando a destra o a sinistra.

Tutti i movimenti sono motivati dall'I [mente-intenzione],
non dalla forma esterna.

Se c'è un alto, c'è anche un basso;
quando avanzi, abbi attenzione al ritirarsi;
quando colpisci a dinistra, fai attenzione alla destra.

Se lo I vuole muoverso verso l'alto,
deve avere simultaneamente intenzione verso il basso.

Alternando la forza di tirare e spingere
tagliamo le radici dell'avversario
in modo che può essere sconfitto
velocemente e con sicurezza.

Insostanziale e sostanziale
devono essere chiaramente differenziati.

In ogni posto dove c'è insostanziale,
ci deve essere sostanziale;
ogni posto ha sia insostanziale che sostanziale.

Tutto il corpo intero deve essere collegato insieme
attraverso ogni articolazione
senza la minima rottura.

Chang Ch'uan [Boxe Lunga] è come un grande fiume
che scorre senza mai fermarsi.

Peng, Lu, Chi, An,
Ts'ai, Lieh, Chou e K'ao
sono collegati agli Otto Trigrammi.
I primi quattro sono le direzioni cardinali;
Ch'ien [Sud; Cielo],
K'un [Nord; Terra],
K'an [Ovest; Acqua], e
Li [Est; Fuoco].

I secondi quattro sono i quattro angoli:
Sun [Sudovest; Vento],
Chen [Nordest; Tuono],
Tui [Sudest; Lago], e
Ken [Nordovest; Montagna].

Avanzare (Chin), Arretrare (T'ui),
Guardare a sinistra (Tso Ku), Guardare a destra (Yu Pan), e
Equilibrio centrale (Chung Ting)
sono collegati ai cinque elementi:
Metallo,
Legno,
Acqua,
Fuoco, e
Terra

Tutti insieme questi sono chiamati le Tredici Posture

***

Una nota a piè di pagina a questo classico da Yang Lu-ch'an (1799-1872) dice:
“Questo trattato fu lasciato dal patriarca Chan San-feng delle montagne Wu Tang, con il desiderio di
aiutare gente abile di qualunque luogo di raggiungere la longevità, e non solamente come un mezzo
per arrivare alle arti marziali”.


martedì 27 settembre 2011

2 ottobre 2011: Taijiquan!



Manca ormai solo una manciata di giorni al nostro incontro di domenica 2 ottobre al parchetto di via Puccini a Caldogno (Vicenza), e già sono felice di questo incontro, in cui ci si ritroverà tutti insieme per una bella giornata di pratica. Il nostro obiettivo è l'apprendimento della prima sezione (otto movimenti) della Jian Hua Taijiquan, la forma 24 passi di Beijing.

In queste settimane sono stato preso febbrilmente dall'attività teorica e pratica di una serie di formazioni, seminari e altri lavori, compresi i fine settimana, ed è per questo che il blog ha avuto un momento di rallentamento. Siccome cerco di tenere un livello accettabile, ho preferito non scrivere piuttosto di scrivere sciocchezze :-)

La lista dei partecipanti a questo seminario si è arricchita ed è fatta di tutte bellissime persone, che non vedo l'ora di riabbracciare. Sono amici con i quali abbiamo condiviso momenti intensi, e ai quali ci legano valori, pensieri, scelte e un comune sentire d'insieme che ci unisce a questa pallina blu e verde nell'universo.

Ovviamente l'incontro è aperto ancora a chiunque volesse venire a trovarci, praticante o meno, perchè la pratica ha questo grande potere, che alla fine unisce senza bisogno di tante parole, e permette di condividere sentimenti profondi.

Ci incontreremo alle 9 del mattino al parco di via Puccini a Caldogno (Parchetto del quartiere Barco, dove c'è la madonnina) e lavoreremo fino alle 13. Poi pausa per un rinfresco - probabilmente direttamente al parco, per potersi rilassare - e poi dalle 14 alle 17.

Scarpe basse, pantaloni comodi, felpa o tuta, berretto, carta e penna per prendere qualche annotazione, e una giacca impermeabile (scaramanticamente!), comunque è previsto sole splendente e 26 gradi di massima, quindi un tempo perfetto per la pratica.

A domenica :-)

Sii felice adesso :-)



SII FELICE ADESSO

Non aspettare di finire l'università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere dei figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.

Non c'è il momento migliore di questo per essere felice, la felicità è un percorso non una destinazione.

Lavora come se non avessi bisogno di denaro, ama come se non ti avessero mai ferito, e balla come se non ti vedesse nessuno.

Ricordati che la pelle avvizzisce, i capelli diventano bianchi, e i giorni diventano anni.

Ma l'importante non cambia, e la tua forza, la tua convinzione, non hanno età.

Il tuo spirito è il piumino che tira via ogni ragnatela.

Dietro ogni traguardo c'è una nuova partenza.

Dietro ogni risultato ce' una nuova sfida.

Finché sei vivo, sentiti vivo.

Vai avanti, anche quando tutti si aspettano che lasci perdere....

(Madre Teresa di Calcutta)

venerdì 16 settembre 2011

"TAI CHI TCHO" in Svizzera, 28-30.10.11



Sono ormai più di dieci anni che La Chaux de Fonds, un bel paesino svizzero ai confini con la Francia, ospita il principale evento svizzero internazionale di Taijiquan, Qigong e Nei Jia. Si tratta di "TAI CHI TCHO", un fine settimana di pratica, seminari, maestri invitati da tutto il mondo, voluto, organizzato e diretto da Sifu Cornelia Gruber, una donna straordinaria nel mondo delle arti marziali.

Cornelia è allieva di famosi maestri di Taijiquan e Neijiaquan, tra cui Bow Sim Mark, mamma del famoso attore Donnie Yen (il protagonista di "Yip Man" 1 e 2, nei panni del grande maestro di Wing Chun), W.C.C.Chen, John Chung Li e T.T. Liang. Cornelia è stata capace negli anni di costruire una solida scuola con molti allievi, sapendo mantenere un rapporto estremamente umano e profondo con loro.

La stessa energia e passione Cornelia la esprime nell'organizzazione dell'evento. TAI CHI TCHO è un momento di incontro, di scambio, di nascita di nuove amicizie, un modo per rivedere vecchi amici, conoscerne di nuovi, entrare nel profondo di pratiche altrimenti sconosciute, andare in profondità nel proprio studio e nella propria pratica. E' un avvenimento che resta nella memoria per l'intensità e per il bel clima tra i partecipanti. Ci sono serate di festa, danze, e grandi pasti consumati insieme nelle mille piccole sale dove si tengono gli incontri.

Insomma, se proprio non avete di meglio da fare, vi consiglio di prendere la macchina o il treno o l'aereo e andare a vedere TAI CHI TCHO a La Chaux de Fonds, in Svizzera, da venerdì 28 a domenica 30 ottobre 2011. C'è ancora una settimana di tempo per avere uno sconto sull'iscrizione, e sicuramente sarete soddisfatti di questo investimento e dell'esperienza che farete.

Il lato davvero eccellente di questi incontri è l'assoluta mancanza di rivalità, l'apertura mentale, l'aria di libertà e di grande esperienza che si respira sempre. Non ci sono maestri e allievi, siamo tutti allo stesso livello, c'è libertà di dialogo, di confronto, si possono conoscere i nuostri nuovi Maestri con un bicchiere di birra in mano e facendo quattro chiacchere. Credo che questa sia una delle chiavi per crescere e migliorare radicalmente le nostre abilità.

Nota personale: ho insegnato un paio di volte a TAI CHI TCHO, e devo dire che questo incontro fa parte del circuito dei vari Rencontres Jasnieres in Francia (il primo grande meeting di Taijiquan più di vent'anni fa), Tai Chi Caledonia in Scozia (altro eccellente meeting annuale), e i molti altri incontri che stanno nascendo con lo stesso spirito.

Per maggiori informazioni, questo è link a TAI CHI TCHO.


Non mancate!

(Nella foto, Master Bow Sim Mark, a sinistra, insieme a  Cornelia Gruber, a destra)

giovedì 15 settembre 2011

Baguazhang a Pula (HR)



Gli impegni e ritmi della ripresa di agosto - settembre mi hanno fatto ritardare l'aggiornamento del blog, ma voglio segnalare l'ottima riuscita del seminario tenuto a Pula con i ragazzi dello Zanshin Club, guidati da Susana Jankovic.

Siamo giunti a tre anni di pratica. Considerando la distanza che ci separa, gli oggettivi impedimenti e problemi che ognuno deve gestire quotidianamente oltre alla pratica, e le dificoltà dell'arte che stanno imparando, devo dire che i ragazzi stanno imparando veramente molto e bene. Si sono messi in gioco in prima persona, e questo sta facendo emergere le individualità, i talenti che ognuno di loro porta dentro, e sta facendo fiorire la pratica.

Questo fine settimana (sabato 10 e domenica 11 settembre) abbiamo completato la forma degli Otto Animali di Sun Lutang, da un punto di vista di pratica e di struttura. Adesso i ragazzi hanno tutti gli elementi in mano per comprendere i diversi Shen che animano questo stile di Baguazhang, e devono solo focalizzare sulla pratica della forma per almeno sei mesi.

Quando il corpo sarà pronto, cominceremo a lavorare sugli otto Jin (Fa Jin) che esprimono potenza attraverso il corpo. Intanto uno strumento perfetto per allineare il corpo e affilare le armi è il Rushou, che insieme alle spinte sta permettendo di capire come funziona il lavoro fisico del Baguazhang.

Infine abbiamo lasciato qualche accenno alla pratica in linea, che permette di sviluppare il Cielo Post-Natale nel Baguazhang. Gli Otto Animali sono otto modalità di combattimento, otto spiriti, che vanno coltivati nel modo giusto non solo come principi (in cerchio, Xian Tian) ma anche in linea, con un avversario reale o ipotetico di fronte (Hou Tian).

Attendiamo i commenti dei ragazzi istriani.


mercoledì 14 settembre 2011

Aggiornamento seminari 2011



TAIJIQUAN - 2 Ottobre 2011, ore 9.00 - 17.00, parco a Caldogno (VI)

Il ritorno all'attività comporta sempre un po' di aggiustamenti nelle date, e questo è il caso del seminario di JIAN HUA TAIJIQUAN, che avevamo previsto per il fine settimana del 24-25 settembre, e che invece è stato rischedulato per DOMENICA 2 OTTOBRE. Tutto resta come previsto, inizio ore 9.00 e termine alle 17.00 con una pausa pranzo dalle 13.00 alle 14.00 a buffet a casa mia, allestito dalla mia signora (come buona abitudine dalle mie parti :-)

L'allenamento è aperto a tutti, principianti o esperti di altre arti, e sarà tenuto all'aperto, per stare meglio in sintonia con la natura, considerando comunque un kway per proteggersi eventualmente dal fresco o altro. Pantaloni lunghi, scarpe piatte, tshirt + felpetta. In caso di condizioni meteo diverse e/o avverse, sto prevedendo delle alternative efficaci. Se poi qualcuno avrà voglia di fare ancora quattro chiacchiere, o bere un buon tè verde dopo l'allenamento (come nella tradizione) e magari una pizza/bruschetta in serata, andremo in un locale vicino dove si spende il giusto e si sta proprio bene.

Come già detto, la forma dei 24 movimenti di Beijing è un "classico" del Taijiquan, è la forma più praticata in assoluto nel mondo e contiene in nuce tutti i principi e la funzionalità, energetica e marziale, del Taijiquan della famiglia Yang. Da notare, per coloro che amano Baguazhang e Xingyiquan, che chi codificò tale forma di Taijiquan fu il maestro Li Tianji, noto esperto al tempo di Baguazhang e Xingyiquan, allievo di suo padre Li Yulin e di Sun Lutang. A buon intenditor...

Lavoreremo sulla forma a molti livelli, partendo dalle posture e collegandole, quindi operando in maniera energetica, marziale e psicologica, strutturando l'allineamento corporeo, l'intenzione che sostiene il movimento e l'approccio globale del Taijiquan, arte di rilassamento e meditazione come di combattimento.

XINGYIQUAN - BAGUAZHANG 

I seminari di Xingyiquan e di Baguazhang sono invece confermati alle date che avevamo previsto, quindi per ora tutto ok. Ricordo che si tratta sempre - come per il Taijiquan - di seminari aperti a tutti, principianti ed esperti, dove andiamo a toccare con mano i principi di queste arti, in maniera semplice e diretta, quindi non ci sono particolari impedimenti, basta avere una buona salute e non avere problemi fisici o psichici particolari :-)

Una nota interna: grazie a tutti coloro che sono stati disponibili ai cambi di date, apprezzo la loro flessibilità, che è una qualità importante per una sana pratica. Al momento siamo a 8 partecipanti, mi pare una ottima partenza, specie se si considera che puntiamo alla qualità.

Keep tuned e a presto.

martedì 6 settembre 2011

Seminario di Taijiquan - cambio data



Il seminario di JIAN HUA TAIJIQUAN, altrimenti noto come la forma "24 passi di Beijing", piccolo capolavoro del maestro Li Tianji, è stato spostato per esigenze interne da sabato 24 a domenica 25 settembre 2011. Spero che questo cambio, dettato da esigenze interne, non crei problemi.

Il luogo è il parchetto in fondo a via Puccini a Caldogno (Vicenza), e gli orari sono gli stessi, 9-13 e 14-17. Sono richiesti un abbigliamento sportivo comodo o abito tradizionale, scarpette piatte e un eventuale k-way in caso di vento o fresco eccessivo. Consiglio di portare carta e penna per annotare le informazioni utili per la pratica.

Questo primo appuntamento verterà sui primi 8 passi della forma, quindi un terzo, partendo dalla forma, dai singoli movimenti, e poi entrando nello studio delle singole posture (Zhuang), delle diverse applicazioni per ogni tecnica, del significato energetico dei movimenti. Inoltre vedremo le catene cinetiche, la creazione del Jin e la visione terapeutica della forma.

A questo incontro seguiranno altri due seminari, in cui completeremo la forma e avremo una visione completa del suo insieme. Ho diviso in tre incontri la forma perchè i 24 movimenti vanno digeriti e praticati con pazienza, altrimenti si rischia di fare tutto e di farlo male.

Jian Hua Taijiquan è la forma più diffusa al mondo, anche grazie alla sua semplicità, alla sua immediatezza e al fatto che non impegna eccessivamente il corpo. Per chi vuole andare invece in profondità, questa forma contiene molti principi utili al combattimento, una ottima integrazione del corpo e insegna ad essere efficaci.

Il seminario è aperto a tutti, principianti e avanzati di qualsiasi stile. E' consigliato a chi vuole conoscere il Taijiquan nella sua forma migliore, per avere una visione di base dello stile Yang di Beijing.

Per informazioni, costi e iscrizioni, scrivere a: zhaleijie@gmail.com.

A domenica!


lunedì 5 settembre 2011

Le belle sorprese...



... non finiscono mai.

Questa sera un nuovo Capitano Coraggioso ha varcato le soglie dell'Infinito per andare a svegliare il Drago Dormiente.

Ha preso la sua macchina, ha fatto chilometri senza sapere chi avrebbe trovato, e si è messo in gioco.

Sono affascinato dalla capacità che ha l'Uomo di rinnovarsi, di cambiare ed avventurarsi in nuove sfide.

Benvenuto anche e te, giovane uomo.


Atleta Coach Leader - Training Camp 2011



Sono ancora sotto l'effetto di questo Camp in Umbria, che mi ha lasciato strascichi di grande soddisfazione mista a felicità, sorrisi, risate e adrenalina, insieme alla sensazione di aver davvero creato qualcosa di importante - più per gli altri che per me, che andrà ad influenzare il futuro di molte attività. Guardo i commenti sui social network, e sono unanimi: è stato un week end memorabile, uno di quegli incontri che migliorano, addirittura che allungano la vita. I complimenti si sprecano da tutti e verso tutti. Buon segno.

Ci sono alchimie molto complesse da realizzare, e sono quelle che avvengono a livello del "software", della materia morbida, di quel duttile elemento che è la personalità, la psicologia, il mentale e l'emotivo, cose che formano il lato umano di ogni artista marziale. Parlare al cuore e alla mente delle persone non è la stessa cosa che parlare di tecnica, di gare o di risultati. Ma tutto passa sempre per la stessa materia grigia, per il suo cuore, e le sue emozioni, le sue paure. Le sensazioni hanno lo stesso effetto delle speculazioni in borsa: possono distruggere o salvare, creare ricchezza o povertà.

Questo Training Camp è stato progettato e realizzato per allenare il muscolo più importante, il cervello - che spesso viene nemmeno considerato un optional nell'attività marziale - e per aiutare lo sviluppo di un atteggiamento fondamentle per crescere, che è il semplice, sano buon senso - il condensato di una vita di esperienza. Leader già in carriera e altri in formazione, alcuni naturali e alcuni diventati tali, alcuni in piena maturità e altri in divenire: riuscire a coinvolgerli in una sfida a creare team, fiducia, rispetto e a condividere la visione, è una attività impegnativa e mai scontata, in cui occorre creare motivazione e sfida insieme, pungolare ad andare oltre, ma anche supportare il presente.

Sono soddisfatto. Ho contribuito in prima persona, come formatore, ad aver trasmesso una buona parte dei contenuti, di aver scelto i testi, e di aver strutturato questo - concedetemelo - "magico" evento, in strettissima collaborazione con Sifu Gianfranco Russo, che da oltre vent'anni è amico, maestro e persona importante per me.

Le persone che ho conosciuto in questa ultima edizione - e anche quelli della prima edizione 2010 - sono splendide piante che stanno crescendo nella foresta marziale, alberi che con pazienza, passione, impegno e dedizione stanno realizzando sogni. Da soli non farebbero neppure ombra, ma in gruppo possono diventare la Foresta Marziale ("Wulin" in cinese).

E questo non è che l'inizio!

Atleti, coach, leader, preratevi per il 2012, perchè da queste parti ... l'eccellenza è appena tollerata.

(Nella foto, i partecipanti al Training Camp 2011, una ventata di allegria e di capacità uniche!)