sabato 25 dicembre 2010
Buone Feste!
venerdì 17 dicembre 2010
Una certa maestria
Essere Maestro significa aver raggiunto un alto livello di abilità in un certo ambito. Si può essere maestri di canto, di recitazione, di lotta, di scuola, di scacchi, di violino, persino di vita. E' vero che essere maestri di sci, ad esempio, non ci dice nulla delle sue qualità umane. E'solo bravo a sciare e sa insegnarlo. Non deve essere per forza un illuminato.
Poi mi tornano alla mente le persone che ho conosciuto e che per me significavano "Maestro". Per prima mia madre, insegnante elementare per vocazione, dunque una "signora maestra", ma soprattutto una educatrice nata, dedita a far crescere nei bambini un senso civico, il rispetto degli altri, i valori della cooperazione e dell'autorealizzazione.
Poi gli amici: dovunque sono stato e ho lavorato o insegnato, ho sempre portato con me almeno una persona - speciale - con la quale ho aperto un rapporto di amicizia che poi durerà negli anni. Si tratta di amicizie limpide, trasparenti, senza dipendenze, libere di essere come sono. "Ti voglio libero come il vento" cantava Mercedes Sosa.
Poi i compagni di pratica: ho conosciuto tanti maestri. Con pochi è scattato un feeling e con loro ho mantenuto un rapporto, li ho ospitati, mi hanno ospitato, è stato sempre uno scambio ricco di stimoli, di riflessioni, di sincero desiderio di conoscersi e di approfondire le conoscenze, per superare i propri limiti. Dove non c'era feeling, ho lasciato perdere.
Poi ancora gli allievi: c'è questa stupenda nemesi del combattimento, in cui devi far diventare il tuo allievo più bravo di te per poter crescere a tua volta. Anche qua, ci si conosce, ci si annusa, e ci si sceglie. Siamo liberi, ed è bene che lo ricordiamo sempre, anche quando diamo per scontato che ci siamo e che ci saremo sempre.
E' quindi facile capire perchè nelle arti marziali essere Maestro - per me - significa essere davvero qualcuno di speciale. Non perchè valga di più degli altri - ho invece davvero paura delle persone che si sentono migliori solo perchè fanno digiuni o meditazione o sono dei maestri. Per me il maestro è una persona che, con serenità e con tutti i suoi limiti, permette e aiuta comunque gli altri di trovare la propria via.
Mi scrisse anni e anni fa un caro amico, maestro di Qinna: l'unico maestro ce l'hai dentro di te, non cercarne all'esterno, resta fedele a te stesso e cresci. E atteggiati a Maestro: solo se ci provi e fai tutto quello che dovrebbe fare un maestro, forse un giorno lo sarai. Sono in cammino da allora, e sono grato a tutti coloro che mi hanno permesso di fare i miei piccoli passi in avanti.
Il mio regalo di Natale per loro è un sorriso: quel sorriso che ci illumina il volto quando ci vediamo, quando passiamo del tempo insieme, quando ci alleniamo, sudiamo, ci impegniamo, cresciamo nella lotta e nella boxe, comprendiamo qualcosa di nuovo, ci sentiamo appagati, quando siamo felici anche solo di stare insieme e di condividere del tempo, la cosa più preziosa che l'uomo abbia in questo travagliato XXI secolo.
Facciamo regali a tutti, sorridiamo, e dimentichiamo quello che non serve. Seminiamo piccoli indizi di pace e di costruttività, siamo sempre i primi a costruire e gli ultimi a distruggere, facciamo il primo passo per mantenere uno stato di profonda serenità nonostante tutto. Farà stare meglio noi, per primi, e sarà un mattoncino in più per costruire un nuovo mondo.
Buone Feste!
martedì 7 dicembre 2010
Precetti per un guerriero
E' un bell'esercizio anche solo leggere e capire come applicare i suoi insegnamenti, che sono validi per chiunque abbia intrapreso la Via.
Ad ogni proibizione o consiglio corrisponde un principio positivo. Invito il lettore a scoprire da solo qual'è il principio positivo che si nasconde dietro il "non fare questo .... non fare quello". E' un esercizio interessante, ci permette di capire in profondità noi stessi e i nostri atteggiamenti profondi.
Si tratta di un documento scritto quattrocento anni fa in condizioni di vita diverse da quelle di oggi. Quindi qualche aggiustamento è necessario (compreso qualche accenno di misoginia molto peculiare dell'autore), ma il fondo del ragionamento è comunque di grande attualità e fortemente vero. Sono 21 piccoli Koan, che ci accompagnano mentre cresciamo.
Ci sono tre libri in particolare che mi hanno sempre accompagnato nella mia pratica, e che tornano con prepotenza per la loro ricchezza e la loro completezza: uno è il Daodejing, il secondo è Baguaquanxue e il terzo è Gorinnosho. Dokkodo è una specie di chiosa di quest'ultimo, non nel senso letterale del termine, ma nel senso che lo completa e ne indica i parametri essenziali.
Prendete un principio al giorno e fatelo vostro con la pratica.
Buona riflessione
***
DOKKODO - La Via della Solitudine
1. Non agisco mai contro la moralità della tradizione.
2. Non sono parziale nei confronti di qualcuno o di qualche cosa.
3. Non cerco mai di approfittare di un momento di facilità.
4. Penso poco a me stesso e molto alla collettività.
5. Sono libero dall'avidità, per tutta la mia vita.
6. Non rimpiango mai quello che ho fatto.
7. Non invidio mai altri per la loro buona sorte, né mi lamento della mia cattiva sorte.
8. Non mi affliggo mai per una separazione da qualcuno o qualcosa.
9. Non mi rimprovero mai nulla, nè a me né ad altri, nè mi lamento di me stesso o degli altri.
10. Non mi sogno mai di cadere nella passione per una donna.
11. Piaceri e avversioni, non ne ho alcuno.
12. Qualunque sia il luogo in cui vivo, non avrò mai alcuna obiezione.
13. Non desidero cibi raffinati per me.
14. Non ho in mio possesso oggetti antichi nè originali.
15. Non faccio mai purificazioni o astinenze superstiziose per proteggermi contro i malefici.
16. Non mi piace alcun tipo di strumenti, eccetto spade e altre armi.
17. Non coltiverò mai astio a causa della rettitudine.
18. Non voglio avere alcun possedimento che mi conforti la vecchiaia.
19. Venero gli Dei e Buddha, ma non penso mai di dipendere da loro.
20. Preferisco dare la mia vita che infangare il mio buon nome.
21. Mai, neppure per un momento, cuore e anima lasceranno la Via della Spada.
(M. Musashi - Traduzione del prof. Giichiro Ikeda, apparsa sul “Japanese Sword Society/ US Newsletter” nel 1965)
domenica 5 dicembre 2010
Una madre al figlio
sabato 4 dicembre 2010
Sostanziale e insostanziale nel BGZ
venerdì 19 novembre 2010
La Porta della Paura
domenica 14 novembre 2010
On Baguazhang
lunedì 8 novembre 2010
2° seminario di Baguazhang a Vicenza
Il secondo seminario di formazione in Baguazhang stile Sun ha segnato una nuova tappa nella nostra pratica. A Caldogno sabato 6 e domenica 7 novembre si sono incontrati insegnanti dalla Croazia, dalla Svezia e dall'Italia per approfondire le conoscenze teorico e la pratica marziale di questa arte interna cinese, come anche per scambiare tecniche, incrociare le braccia e portare in profondità la visione interna.
A chiusura dell'incontro, alcuni commenti che riassumono lo spirito del seminario:
- "ogni volta che ci incontriamo, portiamo a casa un corpo nuovo e una mente nuova";
- " la sensazione è di avere un nuovo panorama e nuovi orizzonti da scoprire";
- "abbiamo nuove chiavi di lettura e di pratica".
L'impegno di ogni partecipante è stato massimo, e ognuno ha portato arricchimento grazie alle sue esperienze, alla sua pratica ma soprattutto grazie alla sua maturità personale, alle sue qualità umane e alle sue capacità di interazione. Nonostante la pratica a due del Roushou sia stata piuttosto intensa e in certi momenti sia addirittura sconfinata nel Sanshou, non ci sono stati particolari problemi nella gestione degli scontri, eccezion fatta per una simpatica serie di piccoli lividi e una ricca sequenza di cadute, che ogni partecipante si è portato a casa senza lamentarsi. :-)
Come detto, gli insegnanti partecipanti hanno portato se stessi e la loro esperienza, che spaziava dalla Boxe al Krav Maga, dal Sanda al Kempo Karate, dall'Aikido allo Shaolin, dallo Yoga al Taijiquan. L'elemento sempre affascinante di questa pratica sta nella capacità del Baguazhang di saper aprire un dialogo tra sistemi diversi e riuscire a farli comunicare insieme. Di più, l'arte della circolarità permette ai partecipanti di imparare a modificare e trasformare la propria pratica in maniera vitale, trovando un equilibrio tra il bisogno di efficacia brutale e l'armonizzazione delle intenzioni e delle forze.
Il primo seminario di inizio 2010 aveva avuto come argomento centrale gli Otto Metodi (Ba Neng) di Sun Lutang, ovvero come declinare gli Otto Animali secondo otto "modi" di applicarli, il che dà origine ai 64 palmi del Cielo Post-Natale. Il secondo seminario, quello dello scorso fine settimana, ha invece avuto come perno centrale il concetto delle Quattro Virtù del Baguazhang. E' interessante notare come Sun riesca con poche immagini a rendere concreta la pratica di questa arte inserendo tra gli Animali e i Metodi la modalità delle Virtù come un filo d'oro nella trama di un tessuto, che riescono a dare il senso del movimento all'interno del combattimento, ne indicano le direzioni, l'integrazione e l'obiettivo.
Un secondo punto focale di questo incontro è stato il concetto di "continuità non interrotta". Quando il movimento difensivo o offensivo ha raggiunto il suo scopo, è normale considerarlo finito e quindi l'intenzione (e il corpo di conseguenza) si fermano. L'aspetto unico del Baguazhang è la sua natura profonda e invisibile di continuità non interrotta che insegna al praticante una cosa essenziale: che non c'è mai fine ad una tecnica, il flusso continua sempre, per quanto finale possa essere una tecnica, perchè subito prima o subito dopo può - o deve - trasformarsi per diventare altro, secondo le circostanze e i bisogni.
E' un argomento molto importante, perchè va a modificare non tanto la tecnica in sè ma l'intenzione che guida il combattimento, ne leviga lo spirito e gli insegna a restare sempre all'erta e a sapersi trasformare senza fermarsi mai. Il concetto di "bridge and finish", che sembra chiudersi nell'arco di pochissimi secondi, diventa l'occasione per imparare un modo nuovo, senza interruzione, di continui "bridge and finish", e ci permette di superare difficoltà inattese, cambiare profilo, ascoltare l'avversario e adattare naturalmente il corpo alla nuova situazione. Questo ci insegna molto sulle nostre capacità di recuperare e trasformare.
Altro aspetto curato in questo seminario è stata la mobilità dei passi in Da Mu Xing e nelle Otto Direzioni, che permette di unire insieme il corpo, le braccia e le gambe in un solo fascio di tendini e muscoli e intenzione, e che aiuta a capire come integrare il movimento in maniera precisa, efficace e continua, man mano sempre più velocemente e spontaneamente, ma con un radicamento importante che ne permette l'efficacia.
Inevitabilmente le Sei Armonie e la capacità di coglierle in tutte le strutture, sia statiche che dinamiche del Baguazhang, hanno rimesso in discussione il modo di camminare in cerchio e i riferimenti tradizionali, come ad esempio il fatto di camminare in cerchio guardando il centro. In un'arte di mutazione e trasformazione come questa, è necessario che ad ogni step di crescita corrisponda una revisione, a volte addirittura un nuovo modo di lavorare, che sembra andare in contraddizione col vecchio, ma ne è solo l'evoluzione.
Nota di colore: domenica mattina abbiamo avuto inoltre l'onore di una visita molto gradita, il M.o Livio Zulpo, noto insegnante di Aikido di Vicenza. Con lui abbiamo scambiato punti di vista e annotazioni sulla pratica del Baguazhang rispetto all'arte consorella che è l'Aikido. Nei progetti futuri c'è anche la possibilità di un incontro interdisciplinare, cosa che personalmente trovo estremamente interessante.
Il clima generale dell'avvenimento è stato - in linea con gli altri incontri - all'insegna della collaborazione, del piacere di convivere e di condividere. Sia sul parquet che fuori dal training, durante i pasti lo spirito dell'incontro è stato allegro, piacevole, fatto di risate, di scambi di filmati, di libri e di idee.Il contributo speciale di Laura e Federica, cuoche e organizzatrici del riposo del guerriero, ha reso i pasti e l'accoglienza momenti stupendi di convivialità.
Desidero ringraziare in questa sede tutti i partecipanti per la loro attiva partecipazione, la loro vivace presenza, il loro impegno e la capacità di mettersi costantemente in discussione, e di dare spontaneamente più di quanto venisse loro richiesto. Sono doti che oggi sono rare e sempre più preziose. Una mente libera da pregiudizi e da schemi ristretti permette di valutare nuove opportunità e di progredire nella propria attività fino in fondo.
L'augurio è che queste nuove Quattro Virtù, queste quattro idee cardinali del modo di operare del Baguazhang, ispirino la pratica e portino foglie, fiori e frutti nuovi nella pratica di ognuno di noi.
(Nella foto, il gruppo del secondo incontro di formazione in Baguazhang: Suzi Jankovic, Maja Koroman, Sergio Fanton, Luca Semenzin, Boris Sirol, Saar Avivi e Luigi Zanini)
lunedì 1 novembre 2010
Bagua, lento lavoro
domenica 24 ottobre 2010
2 settimane
sabato 16 ottobre 2010
Seminario del 6 e 7 Novembre
venerdì 15 ottobre 2010
martedì 12 ottobre 2010
Spirito animale
venerdì 8 ottobre 2010
Canto delle Otto Posture
lunedì 4 ottobre 2010
Ba Neng - Otto Metodi
Sabato e domenica scorsi a Pula abbiamo allenato una sola tecnica per due giorni, anzi per la precisione un solo "spirito" di combattimento. Ma lo abbiamo fatto in otto modi diversi, applicando il Ba Neng del Baguazhang, e alla fine dell'incontro tutti i partecipanti hanno avuto la sensazione chiara e precisa, direi fisica, di quanto profondo sia un'arte marziale completa.
Gli Otto Metodi sono un piccolo gioiello nascosto tra le righe di quel grande classico che è "Ba Gua Quan Xue", scritto quasi cento anni fa da Sun Lutang. Sun le riassume in poche decine di caratteri, ma la loro valenza è straordinaria, perchè ci danno una visione nel profondo dell'arte, quando si va oltre la superficie. Quando si focalizza bene su una tecnica e la si studia in profondità, se la si indaga con la mente e poi - soprattutto - con il corpo di un partner, molte risposte arrivano.
Queste otto parole chiave sono state declinate nello spirito del Leone, l'animale yang per eccellenza, e con le otto parole sono state chiarite le posture statiche dei palmi, le catene di movimento morbide (Leone gioca con la Palla, ad esempio, ma non solo) e quindi l'applicazione a due in sparring.
La chiave è nell'uso del corpo e nella coerenza del movimento, dove i "Nove Palazzi Diventano Uno", per usare un'espressione classica. Alla fine della giornata i muscoli della schiena e in particolare del bacino erano ben doloranti, segno che il lavoro è stato fatto bene e dalle parti giuste del corpo.
I ragazzi di Pula hanno accolto con interesse e impegno la nuova sfida. Lavorare con loro è sempre stimolante e pieno di risvolti positivi e entusiasmanti. Con Sergio e Luca abbiamo avuto modo di lavorare su molti punti, aiutando i ragazzi a focalizzare bene i movimenti e a capirli nella loro interezza.
Un altro pezzo del puzzle è stato aggiunto, e questa volta, dalle figure del pezzo, si comincia a intravvedere la forma finale del disegno.
(Nella foto, Luigi e Maja in Kou, "sigillare")
venerdì 1 ottobre 2010
Seminari - aggiornamenti autunno 2010
PULA (Croazia), 2 e 3 ottobre: seminario di Baguazhang, stile Sun Lutang. Il gruppo della scuola "Zanshin" di Pula sta seguendo ormai da un paio di anni il Baguazhang e siamo entrando nel vivo della pratica. Dopo aver conosciuto il cerchio, i palmi base, i cambi base e il lavoro a due, questo seminario focalizzerà sul primo degli Otto Animali (Ba Xing) di Sun Lutang. Il Leone è il primo animale da studiare perchè contiene la struttura Yang, solida, con l'intenzione corretta da combattimento del Bagua. Il Leone possiede una serie di Zhuang, posture da tenere da fermi e in cerchio, una serie di Dan Lian, movimenti morbidi continui, e infine una serie di Fajing. Faremo un grande ripasso per iniziare e poi entreremo nello spirito del Leone. Un appuntamento molto importante per capire come unire le diverse pratiche del Baguazhang in un unico movimento efficace.
CALDOGNO, 16 e 17 ottobre: visita del M.o Maurizio Mamprin di Torino. Secondo incontro di studio privato di Baguazhang con il nostro grande amico piemontese. Come d'abitudine, gli amici di pratica sono invitati se vogliono incrociare le braccia con lui, anche se di fondo l'incontro sarà molto tecnico, visto il percorso programmato. Un po' di schiaffoni fanno sempre bene :-).
CALDOGNO, 6 e 7 novembre: visita del M.o Saar Avivi dalla Svezia. Si tratta di un incontro programmato da tempo, e finalmente siamo in grado di avere con noi questo insegnante che ha una estesa esperienza marziale e che attualmente sta studiando Taijiquan con la scuola Wudang di Paul Silfverstrale. Anche in questo caso gli amici di pratica sono invitati a incrociare le braccia con Saar.
CALDOGNO, 13 e 14 novembre: secondo incontro di formazione in Baguazhang 2010. Incontro riservato agli insegnanti in formazione presso la Ziran Baguazhang. Dopo aver analizzato le Ba Neng (Otto Metodi) di Sun, questo incontro verte sullo sviluppo pratico dei metodi, da soli e in coppia. Quindi cureremo l'acquisizione della qualità di Lianhuan, la continuità del movimento, attraverso il Neigong e torneremo sullo studio degli Otto Palmi base da cui nascono i 64 palmi lineari.
CALDOGNO, domenica 21 novembre, dalle 9 alle 12: seminario di Xingyiquan. I Cinque Movimenti (Wuxing) sono la base di questo stupendo sistema di combattimento interno, che risale al 1600 ed è così il più antico dei sistemi interni conosciuti. Praticheremo i cinque pugni di base, li concateneremo in un unico movimento e entreremo nel modo della circolarità "interna" di questo semplice sistema essenziale. Seminario aperto, previa richiesta.
CALDOGNO, dicembre 2010, data da definire, dalle 9 alle 12: seminario sui Nove Palazzi (Jiu Gong). I Nove Palazzi rappresentano un sistema a sé nel mondo del Baguazhang, ma sono anche uno strumento di alto livello per comprendere le dinamiche degli spostamenti. Grazie ai Nove Palazzi si arriva a comprendere il concetto di You Shen Long Xing nel Baguazhang, che non è una forma (come molti credono) ma un modo di essere del corpo e della mente del praticante.
Per maggiori informazioni potete scrivere alla mia email.
lunedì 27 settembre 2010
Quattro affidamenti
"Il Mahayana ha quattro affidamenti.
Primo: affidarsi all'insegnamento, non all'insegnante.
Secondo: affidarsi al significato, non alle parole che lo esprimono.
Terzo: affidarsi al significato definitivo, non al significato provvisorio.
Quarto: affidarsi alla saggezza trascendente dell'esperienza profonda, non alla semplice conoscenza."
Questo vale per qualsiasi conoscenza, anche per la Via del Baguazhang.
Dedicato a chi parteciperà al seminario di Pula del prossimo fine settimana.
domenica 26 settembre 2010
Bagua Bian Jin
venerdì 24 settembre 2010
Dialogo sotto i ciliegi
mercoledì 22 settembre 2010
Cambiare
Non ci piaciamo, e passiamo la vita ad essere qualcosa di diverso. Ci vuole una grande forza e un enorme carattere per dire a se stessi e agli altri: "Tat twam asi", dal sanscrito: "Questo sei Tu".
Quando abbiamo capito chi siamo, il nostro viaggio può iniziare. Se in una granda mappa stradale manca il puntino rosso che dice "Voi siete qui", la carta non serve a niente.
...
“Per poter cambiare, per diventare diversi, prima dobbiamo sapere cosa siamo.
Se non ci conosciamo, non possiamo verificare se il cambiamento sarà vero o falso.
Una cosa comunque è certa: hanno minore coscienza di sé quelli che non sono soddisfatti di se stessi, quelli che vogliono acquisire un'altra identità.
Siccome hanno rinnegato il proprio ego non desiderato, non hanno mai potuto esaminarlo.
Ne deriva che le persone insoddisfatte non riescono né a simulare, né a raggiungere un vero cambiamento.
Sono trasparenti, e le loro caratteristiche non desiderate rimangono, nonostante tutti i tentativi di autotrasformazione.
Ci rende trasparenti la scarsa coscienza di noi stessi.
L'anima che conosce se stessa è opaca.
La paura nasce dall'insicurezza.”
(B. Lee, "The Dao of Jeet Kune Do", foto di: Luca Santus)
venerdì 17 settembre 2010
L'ultimo Samurai
E' un film che mi ha colpito moltissimo, perchè racconta di valori puliti e forti, di vite spese in modo coraggioso, con una integrità non disposta a compromessi.
Da quel film ecco una frase che mi piace molto:
"Di fronte ad un nemico,
nel cuore di un uomo
risiede lo spirito di un guerriero"
(Da: l'Ultimo Samurai, nella foto: Ken Watanabe)
giovedì 9 settembre 2010
Baguazhang nel tempo
"Quando sarete avanti negli anni, mi ringrazierete per avervi insegnato il Baguazhang"
E istintivamente, avendo anch'io superato la collina che segna la prima metà della vita, mi sento di confermare. Nei forum i praticanti e i maestri si domandano come mai il Baguazhang non ha subito lo stesso fenomeno di taijizzazione che ha invece reso famoso il Taijiquan - a scapito (sempre più spesso) della sua qualità.
La risposta sta nel processo di semplificazione, omologazione e di massificazione che il Taijiquan ha subito sin dai tempi di Yang Chenfu, processo che il Baguazhang ha conosciuto solo parzialmente con la wushuizzazione delle forme. Per fortuna Baguazhang continua ad essere come l'acqua, scivola tra le mani di chi vuole entrarci dentro solo parzialmente, e assistiamo al contempo ad un recupero delle scuole con un contenuto marziale solido.
Non solo gesto atletico o effetto calitennistico, non solo forma, cerchio e torsioni fine a se stessi, ma metodo marziale completo, efficace sulla strada, ma anche di crescita personale e di benessere psicofisico, di chiara visione, di evoluzione e crescita fino a tarda età. Questa è la "promessa" che Baguazhang fa a tutti coloro che lo praticano.
martedì 7 settembre 2010
Seminario del Leone - Pula, 2 e 3 ottobre
Nel Baguazhang di Sun Lutang gli Otto Animali rappresentano otto palmi, ma anche otto modalità, otto tecniche, otto intenzioni e otto spiriti. Ogni singolo palmo va analizzato e lavorato a lungo e da solo, prima di essere realmente efficace.
In questo semininario praticheremo il primo animale di Sun, il Leone appunto, che esprime lo Yang puro, quindi l'aggressività, l'attacco, la volontà, ed è la base di tutti gli altri animali del sistema. Come dice Sun, il Leone è all'inizio delle diecimila tecniche del Baguazhang.
A partire dal Leone gioca con la Palla, il Leone verrà declinato secondo gli Otto Metodi (Ban, Lan, Jie, Kou, Tui, Tuo, Dai, Ling) e applicato secondo le tre linee Yang che compongono il trigramma, quindi nei tre livelli fisici. Questi sono i primi 8 dei 64 palmi "post-natali".
Useremo quindi tutte le parti del corpo per manifestare il Leone, braccia - gambe - torso, quindi insisteremo sul Lianhuan del Leone e infine entreremo nello spirito dell'animale cominciando a far vivere lo Youshen del Leone, entrando in una modalità del tutto nuova, in completa sintonia con l'animale.
lunedì 6 settembre 2010
Roma seminario LLG NPIAMA TBAI
venerdì 3 settembre 2010
Roma
Al momento dello scontro non ci sono altri modi: tanto allenamento prima, guardare dritto in faccia l'avversario, dentro la testa un mondo di pensieri che vorticano, un nodo alla gola, le farfalle nello stomaco e un sogno da realizzare.
Prima e dopo lo scontro: sviluppare talenti nuovi, essenzialmente conoscere se stessi e conoscere gli altri.
"Conoscere l'altro e se stessi – cento battaglie, senza rischi; non conoscere l'altro, e conoscere se stessi – a volte vittoria, a volte sconfitta; non conoscere l'altro, né se stessi – ogni battaglia è un rischio certo." (Sunzi)
A presto
Porte
mercoledì 1 settembre 2010
venerdì 13 agosto 2010
sabato 7 agosto 2010
Dragoni che nuotano
martedì 3 agosto 2010
Baguazhang a Rovigno
Si, abbiamo avuto un buon allenamento, ci siamo focalizzati sull'esecuzione della forma, in ogni caso non solo imitando i movimenti come nel primo livello di apprendimento. Piuttosto abbiamo cercato di interpretare la forma da noi stessi e cercando di sentirla "da dentro".
Abbiamo cercato di evitare di pensare troppo alla forma e al movimento in se stesso, e di vedere se avevamo capito l'integrità interna della forma e se la eseguivamo in maniera adeguata, sentendola "da dentro" - raggiungendo il punto da poter dire "si, è questa".
In altre parole, l'apparenza esterna della forma cambia sempre un poco, a seconda della persona che la esegue, e si differenzia in alcuni dettagli solo perchè noi stessi siamo diversi; penso che quello su cui dobbiamo davvero focalizzare la nostra attenzione e cercare di sviluppare di più è la chiarezza della nostra esperienza interna e un movimento integrale, ininterrotto e mai inconsistente.
Buone e piacevoli vacanze a te, Laura e tutti gli amici del Baguazhang!
(Nella foto, Suzi Jankovic durante un allenamento)
lunedì 2 agosto 2010
Un saluto a Pula
domenica 1 agosto 2010
Baguazhang a Vicenza e Pula
mercoledì 28 luglio 2010
La tela del ragno
"Tanto in alto, quanto in basso" diceva Ermete Trismegisto nella sua stele smeraldina, indicando che tutte le cose sono collegate in medicina. Ma non solo lì. Come nel macro, anche nel micro le cose hanno una evoluzione che risente di tutti gli avvenimenti intorno a lei, anche da lontano. Il famoso battito di ali di una farfalla...
Sono passati gli anni, e con loro la consapevolezza di un mondo che cambia di giorno in giorno è sempre più chiara, evidente, impressionante. A volte cerco di trovare una chiave di lettura, come a poter anticipare gli avvenimenti, e poi mi accorgo che il cambiamento non è solo il risultato della gestione del potere, ma di una autentica trasformazione e adattamento dei giovani.
Come organismi totipotenziali (memoria delle cellule staminiche?) i giovani crescono nel mondo di oggi adattandosi e trasformandosi costantemente, si appoggiano senza remore dove trovano un supporto, lo sfruttano e poi crescono nelle direzioni più disparate. Spesso senza sapere dove stanno andando. Le loro scelte non appaiono sempre corrette - ai miei occhi o agli occhi di un adulto - ma in realtà sono il logico frutto di visioni e scelte che noi non conosciamo, perchè siamo diversi.
E' impressionante la sensazione che mi rimane sempre di più nella memoria dopo che li ho frequentati per un po': di non poter essere in alcun modo utile al loro cambiamento. Siamo di un'altra era, abbiamo visto e vissuto altre cose, abbiamo altri riferimenti, persino pubblicitari.
Almeno questa è la sensazione che rimane.
Poi ripenso a quanti hanno scritto prima di noi tante e tante pagine, solo con la segreta speranza - comunque postuma - di riuscire ad essere di qualche utilità a chi leggeva. Ma chi legge deve essere pronto a carpire il contenuto dello scritto. Lèggere, di per sé, non serve a nulla se non si attiva il cervello dall'altra parte.
Poi penso a quanti invece nel quotidiano dispensano e regalano la loro esperienza, conoscenza, saggezza e valori, sia in famiglia che in comunità, nelle emergenze naturali o nelle aule di formazione e insegnamento, nelle palestre e nei seminari. Naturalmente sono attratto da queste persone, che sembrano appartenere ad una categoria diversa, finalmente più ricca e completa, armoniosa. Ma anche meno fortunata, perchè non ambiscono a denaro, potere, successo, quello che ai ragazzi di oggi sembrano l'unica soluzione ai loro problemi.
E proprio qui inizia il percorso di "educazione" che ogni disciplina - legata a valori e principi - contiene in sé, e sul quale si basa. L'idea dell'"ora adesso, subito" contiene anche idee quali uccidere come fine a se stesso, danneggiare sistematicamente senza respnsabilità, di derubare perchè tanto ce n'è, di violare e deturpare pensando che non sia roba nostra, di agire con violenza perchè tanto quello è un altro, o peggio ancora, di vivere nella violenza.
Queste "idee" non sono parte dell'educazione di cui sto parlando, e alle quali fanno riferimento le arti marziali nella loro completezza.
L'arte marziale orientale in genere contiene in sé una enorme serie di riferimenti culturali e umani incrociati, che puntano costantemente all'Uomo e al suo rapporto con il mondo e con il cosmo, alla reciprocità, alle leggi di equilibrio e squilibrio che trasformano costantemente il mondo, alla concezione che siamo parte del tutto, sempre e comunque, che siamo un pezzo degli altri.
Le chiamano filosofie, religioni, modi di vivere, ma in realtà ogni arte marziale contiene in sé quella parolina, "arte", che la qualifica diversamente. Fare della propria vita un oggetto d'arte è tra gli scopi più belli ed autentici della nostra esistenza. L'arte marziale è ancora oggi una strada maestra in questa direzione, di una consapevolezza completa, che piano piano, nel corso di una esistenza, porta alla maestria. La maestria di vivere.
Quando penso alle quantità di messaggi, di indicazioni, di valori che ho collezionato lungo il cammino, e che mi piacerebbe condividere, scopro che solo una minima parte passa, e si trasmette in modo casuale, prendendo le direzioni più impensate. Cerco di insegnare Baguazhang, Xingyiquan, Yiquan, Qigong, medicina tradizionale, ma quello che esce alla fine è un insieme.
Spesso chi vuole praticare parte da una sensazione e da un desiderio giusto, quello di crescere marzialmente e umanamente, ma poi perde la direzione quando non capisce più quali sono i valori da privilegiare, i principi utili e quelli solo utilitaristici, il desiderio dalla necessità. Non c'è una chiara distinzione dello yin e dello yang, tutto va bene.
Saper lèggere, e avere il coraggio di andare avanti nella lettura e di applicare ciò che si legge. La chiave dell'efficacia è in questi piccoli passi, uno dopo l'altro, con un atteggiamento di grande determinazione ma anche di essere sempre pronti a rinunciare a tutto. Distacco, accettazione e compassione.
La lotta oggi è dura, e lo sarà ancora di più nei prossimi anni. A maggior ragione occorre lavorare e costruire con le arti marziali e i loro straordinari valori, a dispetto di chi distrugge, per portare un messaggio diverso. Chi saprà leggere, leggerà e farà le sue scelte. Questo è il mio pensiero.